sabato 12 aprile 2014

Alla scoperta del Tempietto di San Fedelino

In un luogo isolato adagiato sulle rive del Mera, proprio dove il fiume getta le sue acque nel tranquillo lago Mezzola, compare il tempietto di San Fedelino sorvegliato dal ripido pendio della montagna e dalle alte piante di latifoglie.


Tempietto di San Fedelino

Le dimensioni contenute non devono trarre in inganno sulla sua importanza, la costruzione infatti rappresenta la prima testimonianza di architettura romanica dell'intera Lombardia eppure, nonostante il notevole simbolismo, ha mantenuto quel fascino solitario e bucolico tipico dei luoghi rimasti immuni dall'invasione turistica. 
Il tempietto è dedicato a San Fedele, personaggio chiave nel processo di cristianizzazione di Valtellina e Valchiavenna che qui trovò la morte per decapitazione per volere dell'allora Imperatore Massimiano, e i devoti, intorno all'anno mille, lo edificarono in suo onore per ricordarne il sacrificio. 

Le auto fortunatamente non possono turbare la tranquillità di questo lembo di terra che è possibile raggiungere in barca o in alternativa seguendo due sentieri. Io suggerisco di indossare gli scarponcini e di sopportare quel po' di fatica che le camminate richiedono perché gli scorci offerti dalla natura sono meravigliosi e alla fine la vista del tempio è una degna ricompensa che gratifica occhi, cuore e anima.   
I più allenati possono partire da Dascio, frazione del comune di Sorico (provincia di Como) e avventurarsi in salita sull'antica mulattiera della Strada Regina tra boschi di castani, ponticelli, ruscelletti e gradini in pietra per raggiungere il punto più alto del percorso chiamato 'belvedere' dal quale, come suggerisce il nome, si gode di un panorama stupendo sul lago di Mezzola, le montagne della Valchiavenna, la riserva naturale di Pian di Spagna e sullo sfondo il monte Legnone. Dopo la meritata sosta si scende lungo l'ultimo tratto di sentiero; 'che fortuna' penserete 'finalmente un po' di discesa', ma ricordate che poi bisogna tornare indietro!
Se non volete saperne di faticare troppo, allora potete scegliere di guidare fino alla frazione di Casenda nel comune di Samolaco in Valchiavenna (provincia di Sondrio) e da qui avventurarvi sul tracciato quasi esclusivamente pianeggiante che costeggia il fiume Mera e raggiunge San Fedelino dalla direzione opposta rispetto a quella precedentemente descritta. Questa seconda opzione permette di ammirare i ruderi della chiesa di San Giovanni all'Archetto e le caratteristiche 'calchére'. 
Noi abbiamo affrontato entrambi i percorsi e devo ammettere che ciascuno ha i propri punti di forza, caratteristiche, bellezza e fascino, quindi non posso che consigliarli entrambi magari da percorrere in due stagioni differenti così da godere della freschezza della primavera e dei caldi colori dell'autunno.  

Marito e cani si riposano prima di intraprendere il lungo sentiero che da Dascio porta a San Fedelino
Riserva Pian di Spagna- Lago Mezzola
Riserva Pian di Spagna- Lago Mezzola e sullo sfondo il Monte Legnone
Caratteristico ponte sul sentiero che da Dascio porta al tempietto di San Fedelino
Altro scorcio del sentiero verso il tempietto di San Fedelino
Dal belvedere si gode di una vista unica sulle montagne della Valchiavenna
Tempietto di San Fedelino 
Affreschi all'interno del Tempietto di San Fedelino 

Possibile che vicino a casa ci siano posti così belli e poco conosciuti? A volte si tende a sminuire quello che quotidianamente ci circonda, andando a cercare lontano attrazioni ed emozioni che lascino un segno nella nostra mente. La verità è che molte volte bisognerebbe avere l'umiltà e la curiosità di cercare vicino a noi quello che ci fa stare bene e vi assicuro che con un po' di pazienza chiunque lo può trovare.

I ruderi della chiesa di San Giovanni all'Archetto, di epoca medievale e dall'abside in muratura romanica un tempo affrescata, sorgono dove un tempo arrivava il lago di Como le cui rive oggi si trovano a diversi chilometri di distanza. Nel corso dei secoli la zona subì diverse alluvioni e di conseguenza il santuario fu ricostruito e benedetto nel 1627. Sulla facciata principale si vede il dipinto realizzato nel 1900 dal pittore locale Francesco Prevosti che raffigura San Giovanni Battista e San Fedele a cavallo. Il luogo è mistico e solitario, immerso nella fitta vegetazione ed è emozionante pensare come un tempo doveva apparire.  
Poco più avanti s'incontrano due 'calchére' (calcara), ovvero delle antiche fornaci nelle quali si cuocevano le rocce calcaree trasportate fin da Malgrate perché mancanti nelle vicinanze, per ottenere la calce. La struttura non era altro che un cilindro chiuso da un tetto a cupola ricoperto da zolle di terra nel quale venivano ricavati dei buchi per far uscire i fumi della combustione. Il processo di lavorazione era lungo e impegnativo in quanto richiedeva la presenza costante di una persona per un'intera settimana che mantenesse la temperatura intorno ai 1000 gradi centigradi. 



Per saperne di più sul tempietto di San Fedelino visitate il sito della Valtellina qui di seguito segnalato: http://www.valtellina.it/info/1142/tempietto_san_fedelino_novate_mezzola.html

Anche questa volta abbiamo scoperto dei luoghi magici e se volete conoscere le prossime avventure seguitemi sul blog.

Ruderi della chiesa di San Giovanni all'Archetto
Ciò che rimane dell'interno della chiesa di San Giovanni all'Archetto
Ciò che resta della prima 'calchera' che s'incontra dalla chiesa di San Giovanni all'Archetto di Samolaco


Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. 
Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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