lunedì 14 settembre 2015

Bagni di Masino: una pedalata nella storia

16 chilometri di salita pedalabile separano il paese di Ardenno in Valtellina, a 266 metri di altezza e lambito dalla trafficata e tanto temuta (per le lunghe code) strada statale 38 del Passo Stelvio, alla località turistica non troppo conosciuta dei BAGNI DI MASINO. Non ricordo quante volte d'estate ho percorso questo tragitto, di sera dopo il lavoro o nei week end, per cercare un po' di refrigerio dalla calura del fondovalle eppure non avevo mai pensato di scriverci un post. La salita non è certo famosa, niente a che vedere con i rinomati passi alpini valtellinesi come il San Marco, lo Stelvio o il Gavia; questo è uno di quegli itinerari che si tende a sottovalutare proprio perché lo si compie spesso, senza troppe aspettative e ignorando il panorama. Invece l'ambiente montano offre scorci davvero entusiasmanti pur rimanendo a quote relativamente basse, i Bagni si trovano a 1170 metri, ridicole se si pensa ai vicini 'over 2000' ai quali ho dedicato diversi articoli nella sezione 'IL BELLO DELLA BICICLETTA' (nella colonna di sinistra, in basso della pagina blog).

Tardo pomeriggio in Val Masino: a sinistra il possente sasso Remenno e sullo sfondo le pareti di granito
Scorcio con cascate sulla strada verso i Bagni di Masino

'La pineta delle favole' salendo verso i Bagni di Masino 



Da Ardenno inizia la SP9 che supera da subito un discreto dislivello grazie a una piccola serie di tornanti aggrappati al fianco della montagna e poi s'inoltra più dolcemente tra due pendii boschivi rinfrescati dalle acque del fiume Masino. Dove il paesaggio inizia pian piano ad aprirsi compaiono i centri abitati di Cataeggio e Filorera dei quali non si distingue la fine del primo e l'inizio del secondo, apparendo come una lunga catena di abitazioni, bar e negozietti affacciati sull'unica strada della valle. La bellezza del luogo esplode alla fine delle case quando un'ampio pianoro prativo strappa un po' di spazio alle inaccessibili pendenze dei fianchi rocciosi e l'ingombrante presenza del sasso Remenno, famoso per le arrampicate, controlla il passaggio di persone e animali. Poco dopo lo scorrere del torrente diviene più lento regalando ai turisti tratti larghi e placidi nei quali qualche temerario incurante del freddo può bagnarsi i piedi e fare addirittura il bagno. La vista sulle possenti formazioni granitiche è magnifica e la presenza di numerose cascate, insieme a un rigoglioso bosco di conifere, mi ricorda vagamente lo Yosemite National Park in California, stupenda area naturale protetta visitata durante il viaggio di nozze. Al termine del pianoro si adagia il villaggio di San Martino e proprio qui la valle si divide in due rami: a destra si allunga la val di Mello percorribile solo a piedi (eccetto il primissimo tratto con navetta) mentre a sinistra la carrozzabile continua all'ombra di una pineta da favola sino ai Bagni di Masino, meta dell'itinerario in bici e punto di partenza per le escursioni a piedi ai rifugi alpini.  


Bagni di Masino
Storia e curiosità
I Bagni di Masino sono diventati famosi per la preziosa presenza delle acque termali ed è curioso sapere come sia stata scoperta quella pozza calda rifornita dagli zampilli scaturenti da una frattura nella roccia fredda e scura. Secondo la leggenda un pastore aveva una mucca che produceva molto più latte rispetto alle 'colleghe' e invece di abbeverarsi nel fondovalle con la mandria risaliva faticosamente il ripido pendio per dissetarsi da un'altra parte. Un giorno l'uomo, interessato da quello strano comportamento, seguì l'animale sino a un laghetto nascosto e con sua sorpresa constatò che la temperatura dell'acqua era piacevolmente tiepida. 
Questa è solo una storia di cui non è possibile appurare né la veridicità e tanto meno il periodo storico. Di certo si sa che la sorgente iniziò a essere conosciuta dalla fine del 1400 e la sua fama esplose il secolo successivo grazie a politici e letterati che ne esaltarono le molteplici capacità curative. La fonte termale divenne famosa per curare le malattie della pelle, degli organi interni e soprattutto per risolvere il problema dell' infertilità femminile. Per tale motivo la località prese il nome di 'Bagni delle signore' e moltissime nobildonne giunsero fin quassù, affrontando anche viaggi lunghi e impegnativi, fiduciose di trovare il rimedio alla sterilità. 
Ora, attraversato il ponticello sul fiume, si giunge al cospetto dell'antico edificio seicentesco e sede fino all'anno scorso dell'hotel ristorante Relais Bagni di Masino. Purtroppo la società responsabile della struttura ha deciso di rinunciare alla gestione e pure il centro termale è stato chiuso. La mia speranza è di vedere l'estate prossima i Bagni di nuovo aperti e in tutto il loro splendore perché è davvero un peccato che un edificio così con una risorsa importante come l'acqua termale sia abbandonato a sé stesso.    


Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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