mercoledì 14 ottobre 2015

I paesaggi della Val di Campo e della Val Viola

La Val di Campo rappresenta l'inizio di un fascinoso percorso di trekking che parte dalla località di Sfazù, in Val Poschiavo a 1622 metri di altezza, e s'inoltra nella pace di pascoli e boschi di conifere animati dal vivace gorgogliare del fiume e da piccoli drappelli di graziose baite. Questa bella vallata svizzera culmina nel soleggiato monte Camp a 2064 metri di altitudine dove la presenza discreta di un rifugio e di alcune casette ben ristrutturate è capace di addolcire il paesaggio montano. Da qui la Val di Campo si divide in due lunghi rami, la Val Mera a sinistra e la Val Viola a destra, che pian piano raggiungono le quote più elevate in cui persino i bassi e resistenti arbusti di rododendri sono costretti a capitolare in favore di cespi d'erba ingialliti e slavine di ghiaia e sassi. All'apice di entrambe le diramazioni si può varcare il confine tornando in Italia ma noi non ci siamo spinti fin lassù preferendo una meno impegnativa passeggiata sino ai a 2159 metri di altezza del lago Val Viola con la nostra instancabile setterina Kira.  


Alpeggi all'inizio della Val di Campo 

Un nuovo amico
Sfazù si raggiunge seguendo dalla cittadina di Tirano in Valtellina la carrozzabile numero 29 del Passo Bernina, parliamo di poco meno di 25 chilometri in circa mezz'ora di auto. La strada sterrata per la Val di Campo comincia di fianco al ristorante Sfazù e ovviamente il transito è consentito solo ai proprietari dei terreni e alla navetta per i rifugi, perciò bisogna lasciare la macchina nell'ampio parcheggio sul lato opposto della 29. Grazie alle pendenze severe del primo tratto ci si alza subito di quota superando quel dosso boschivo oltre il quale la vallata si apre amabile e generosa di panorami. Se ci si volta si possono ammirare in lontananza il ghiacciaio del Pizzo Scalino e, nuvole permettendo, l'inconfondibile sagoma appuntita della cima. Mentre osserviamo rapiti il paesaggio vicino a noi fa capolino un cavallo particolarmente affettuoso e al quale non dispiace farsi fotografare.  


Tra le nuvole s'intravede il ghiacciaio del Pizzo Scalino

Località Lungacqua con il rifugio Saoseo
Dopo un'ora abbondante di cammino i prati pianeggianti della località Lungacqua tagliati dall'allegro ruscello ci regalano un meritato riposo e un angolo perfetto per pranzare al sacco. Per chi non vuole rinunciare alle prelibatezze di un vero e proprio banchetto servito ai tavoli esterni piacevolmente avvolti dal gradevole sole della montagna c'è il rifugio Saoseo. Certo per noi italiani non è economico, l'unica nota dolente dell'essere in Svizzera infatti è il prezzo della vita decisamente più alto se lo si raffronta ai nostri poveri stipendi. Per fortuna passeggiare in questi luoghi splendidi non costa nulla e con lo stomaco pieno dei nostri succulenti panini ci addentriamo nella pineta della Val Viola seguendo un sentiero il cui fondo è un complesso intreccio di radici attanagliate intorno ai sassi. Ai lati del tracciato si estende una selva compatta di arbusti dalle foglioline color verde chiaro che nascondono i mirtilli neri e rossi. D'improvviso gli alberi si aprono come una cornice ai lati di un prezioso quadro e le acque trasparenti del lago Saoseo appaiono quiete e celesti mostrando il bottino di tronchi adagiati sul fondale: davvero meraviglioso. 


Le acque limpidissime del lago Saoseo
Kira in posa per la foto vicino al lago Viola
Saoseo è solo il primo dei quattro incantevoli laghetti alpini della Val Viola. Poco più sopra sono difficili da intravedere fra i rami di pini e larici i piccoli specchi d'acqua di Scispadus e Giardinero, le cui rive sono raggiungibili lasciando il sentiero principale per proseguire su due stretti percorsi meno battuti. Il lago Viola a 2159 metri di altezza invece riempie un grande avvallamento ed è parzialmente circondato dai pascoli e dagli ultimi ritagli di pinete che pochi metri sopra si arrendono all'eccessiva altitudine. Accomodarsi su una panchina e gustarsi senza alcuna fretta il panorama è d'obbligo.  
Lago Viola
I pascoli di Camp
Questo è l'apice della nostra passeggiata ma il sentiero continua fino al passo della Val Viola (2489 metri) per poi scendere ad Arnoga in Valdidentro. Noi iniziamo la discesa dopo esserci riempiti gli occhi di splendida natura e poco prima di tornare in località Lungacqua scegliamo la breve deviazione per le baite e i prati di Camp. Un paio di foto ancora a un altro rilassante scenario campestre quindi salutiamo la Val di Campo e la Val Viola lasciandoci alla spalle un'incredibile giornata in montagna.


Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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