Quale modo migliore per celebrare l'arrivo dell'autunno, e la fine di una delle estati più torride di tutti i tempi, di una bella passeggiata in un luogo simbolo della Valmalenco? I caldi colori che contraddistinguono questa stagione non hanno ancora mutato il volto della montagna, eppure la brezza particolarmente fresca e la neve sulle cime rocciose dei monti preannunciano l'inizio dei mesi più belli dell'anno.
|
Alpe Barchetto a 1800 metri di quota |
E' il periodo della vendemmia e delle sagre, quelle dove si va con tutta la famiglia per rimpinzarsi lo stomaco di prelibatezze caserecce e si balla, senza davvero saper danzare, ai valzer intonati da un'orchestrina. E' il momento del profumo intenso di caldarroste e di quello dolce delle mele appena colte dall'albero. Sono i giorni in cui la routine si riappropria delle nostre vite dopo lo stravolgimento delle vacanze al mare o dei viaggi in qualche meta lontana. Un velo di nostalgia accompagna la transazione al ritorno alla normalità ma in fondo l'essere umano ha bisogno della proprie dimensione, realtà, e abitudini.
|
Alpe Zocca a 1874 metri di altezza |
E noi dove stiamo andando? Al meraviglioso lago Palù. Dopo aver lasciato la macchina nel grande parcheggio ai 1750 metri di altitudine dell'Alpe Barchi c'immergiamo in un bosco fitto di larici, pini e abeti nel quale si fa largo il comodo sentiero che conduce ai poco meno 2000 metri di quota dell'idilliaco lago alpino posto esattamente al centro della Valmalenco, nel punto in cui la vallata si divide in due salendo a destra alle dighe di Gera e Campo Moro e a sinistra a Chiareggio. Prima di giungere al Palù bisogna transitare all'Alpe Barchetto e poi alla bella conca verde e pianeggiante dell'Alpe Zocca, quindi la pineta si richiude ancora su se stessa per riaprirsi davanti allo spettacolo dello specchio lacustre nel quale si riflette il cucuzzolo erboso del monte Motta orlato dagli impianti di risalita.
|
L'Alpe Zocca e sullo sfondo le montagne del ramo sinistro (quello di Chiareggio) della Valmalenco |
|
Nelle acque del lago Palù si specchia il monte Motta orlato dagli impianti di risalita |
La passeggiata di circa tre quarti d'ora mette un certo appetito e i piatti gustosi del Rifugio Palù (sito internet: http://www.rifugiopalu.it/) sono l'ideale per saziare il nostro stomaco. I famosi taroz, un piatto tipico valtellinese a base di patate mischiate con altre verdure, legumi, pancetta abbrustolita e il tutto passato al forno, sono davvero un'eccellenza da non perdere insieme alle torte della casa. Non mancano le specialità a base di polenta, i gnocchetti verdi e i salmì: una vera festa per il palato e pure per l'olfatto. Il piacere del mangiare comincia infatti ancor prima di varcare la soglia del rifugio, gongolandosi tra gli invitanti profumi che sfuggono dalla cucina, e raggiunge l'apoteosi nel palato. Se poi ci aggiungiamo una fantastica vista sul lago che sazia gli occhi e rilassa la mente, ecco servita un'altra giornata perfetta tra le mie montagne!
|
Il Rifugio Palù |
|
La vista sul lago dal rifugio Palù |
Altri scorci del lago Palù
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
Nessun commento:
Posta un commento