lunedì 15 maggio 2023

Chiese e castelli in Alta Valtellina

La Valtellina è una profonda insenatura alpina di oltre 130 chilometri di lunghezza, stretta fra le Alpi Retiche e le Orobie, con inizio a Colico, il punto più settentrionale del lago di Como, e termine ne 'il piccolo Tibet italiano', ovvero l'ampio altopiano a 1800 metri di quota sul quale si adagia il paese di Livigno con la sua famosa zona extra-doganale. E' perciò facile immaginare la vastità di sentieri e mulattiere che è in grado di offrire, ed è proprio alla scoperta di alcuni di questi percorsi a cui vorrei condurvi oggi. 
Siamo a Lovero, a 515 metri di altezza in alta Valtellina, per camminare lungo due tracciati d'interesse paesaggistico-culturale sviluppati su fondo misto, terra battuta, strade asfaltate secondarie e selciato, che attraversano boschi, frutteti e contrade storiche. Il Sentiero delle Pievi e quello dei Castelli si intersecano fra loro regalando panorami suggestivi sul pianoro plasmato dal lavoro agricolo dell'uomo, così come scorci su pezzi importanti del nostro passato. 
Noi ne percorreremo una parte, impiegando in totale circa 2 ore e 30 minuti, e accorciando il ritorno su via Santa Maria, la carrozzabile nei meleti posta poco più in basso e prediletta da ciclisti e podisti. 

Lungo il sentiero dei castelli

Lasciamo la macchina nel parcheggio gratuito del Comune di Lovero per proseguire a piedi sulla strada in leggera salita seguendo le indicazioni per la Chiesa di Sant'Alessandro, raggiungibile dopo una decina di minuti di passo lento: perché il bello non è solo la meta ma l'essere felici di camminare. L'edificio bianco dalla struttura bassa e allungata è posato su uno stretto promontorio prativo che spunta dal fianco ripido e boschivo della montagna. Il corpo principale, all'interno del quale si sviluppa l'unica navata purtroppo visitabile di rado, è abbellito verso la valle dal porticato e anticipato dall'ossario, aperto con due archi in altrettante pareti e dentro cui si riconoscono i resti di ossa umane. Un po' macabro sebbene pure suggestivo e curioso. Il complesso religioso è sorvegliato dal campanile a base quadrata privo di decori e con solo monofore e bifore, elementi tipici dell'architettura romanica, a testimonianza delle sue origine antiche seguite da aggiunte e restauri dei secoli successivi. 



La Chiesa di Sant'Alessandro assieme ad altri quattro edifici di culto compone il Sentiero delle Pievi, noi però non lo completeremo, preferendo inoltrarci tra i grossi alberi di castagno, querce e latifoglie varie che si alternano a scampoli di pini cresciuti nelle zone più umide e fresche, per raggiungere il castello di Bellaguarda. Il maniero è invece una delle tappe del Sentiero dei Castelli, il percorso ad anello sviluppato su entrambi i lati della vallata e i cui vertici si identificano rispettivamente nella stazione ferroviaria di Tirano e nei Castelli di Grosio. La prima è nota per la partenza/arrivo del 'Trenino rosso del Bernina' (approfondimenti sul post al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2013/03/il-paradiso-in-terra-noi-labbiamo.html), mentre i secondi oltre a essere delle rovine storiche sono famosi per le incisioni rupestri (descrizione nel mio articolo: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2019/05/i-castelli-di-grosio-in-valtellina.html).

Immagini del tracciato nel bosco dalla chiesa di Sant'Alessandro al castello di Bellaguarda


La passeggiata per la rocca è davvero bella, dapprima tra i saliscendi di selve, meleti e nuclei abitati con viste ampie e panoramiche. Poi una volta giunti a Tovo di Sant'Agata il tracciato comincia a salire all'ombra dei boschi, per sbucare di nuovo alla luce del sole nei pressi della chiesetta di san Marco. Adagiata sopra un terrapieno artificiale, è stata eretta a seguito di un voto degli abitanti, nel lontano 1893, i quali patendo gli effetti di una grave siccità pregarono la Madonna per l'arrivo della pioggia. L'acqua cadde abbondante e così presero il via i lavori di costruzione della chiesa.
Proseguendo si viene letteralmente inglobati nell'umidità e nel profumo di latifoglie e conifere, su un cammino dalle pendenze impegnative. Ma la fatica è breve e dopo poco è ripagata dalle vedute sulle montagne e le mura possenti, restaurate, del castello di Bellaguarda a 725 metri di altitudine. Faceva parte del sistema di difesa per il passo del Mortirolo, il valico alpino tanto amato quanto temuto dai ciclisti professionisti e non, reso famoso dalle imprese del compianto Marco Pantani. Il maniero di epoca medievale è ancora ben mantenuto, il corpo centrale è protetto da una cinta merlata e si erge attorno alla torre più alta, detta di Guardia. 
Sosta e foto sono d'obbligo prima di tornare indietro, in parte seguendo lo stesso itinerario e poi imboccando via Santa Maria. Chi vuole, invece, può proseguire in discesa per il castello di Pedenale e quindi raggiungere i manieri di Grosio con le loro incisioni scolpite sulla Rupe Magna...

Scatti della chiesa di San Marco e del sentiero che sale al Castello di Bellaguarda




Immagini del Castello di Bellaguarda... dove anche mio figlio ama fotografare il panorama :-)




Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere. 

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