martedì 3 febbraio 2015

Le spettacolari Grotte di Frasassi


Tratto dal diario 'La nostra bell'Italia' sulla rivista online Turisti per caso.
Se volete leggere per intero il mio diario di viaggio dedicato alla breve vacanza sospesa tra la Romagna di San Leo, le Marche di Gradara e Urbino, l'Umbria di Gubbio e la bassa Lombardia di Mantova, cliccate sul link della nota rivista online 'Turisti per caso': http://turistipercaso.it/italia/72883/la-nostra-bellitalia.html

Il sito di cui mi accingo a parlare è di certo una tra le più incredibili attrazioni naturali dell'intero pianeta; sarà per la grandezza e la piacevole temperatura interna che d'inverno ti avvolge e ti riscalda, per le luci soffuse posizionate a doc, per la visita in quasi completa solitudine o semplicemente perché qui la la natura ha dato il meglio di sé. La certezza è che quando ci si ritrova in mezzo l'emozione ti attanaglia il cuore, la bocca non si chiuda per lo stupore e gli occhi vorrebbero potersi spalancare ancora di più per godere in un solo istante di tutto quello spettacolo. Sto parlando delle GROTTE DI FRASASSI



Fin dal 1948 si era capito che nella zona di Genga il sottosuolo nascondeva qualcosa di eccezionale. Da allora nuove esplorazioni permisero all'uomo di spingersi sempre più nel cuore della montagna ma la scoperta più straordinaria avvenne il 25 settembre 1971, quando un gruppetto di speleologi si accorse che tra gli arbusti cresciuti sul fianco della montagna si apriva uno stretto passaggio che pareva condurre in un buco nero. Si trattava invece dell'Abisso Ancona, chiamata anche Grotta Grande del Vento, alto ben 200 metri, lungo 180 m e largo 120 m. La prima apertura al pubblico avvenne il 1 settembre 1974 e oggi il percorso turistico si snoda per 1,5 chilometri mentre, per i più curiosi e temerari, sono a disposizione altri due tracciati speleo-avventura da compiersi con attrezzature specifiche e previa prenotazione.
A questo punto vi chiederete cosa ci sia di strabiliante. Il fatto è che la natura non si è limitata a forgiare dei semplici coni ma ha saputo disegnare figure di una bellezza artificialmente irriproducibile che ognuno di noi può interpretare a suo gusto e secondo la propria immaginazione. In uno spazio così ampio come quello della Grotta del Vento, dove l'occhio umano ha difficoltà a percepire le reali dimensioni delle svariate concrezioni per la mancanza di punti di riferimento, si può paragonare il gruppo di stalagmiti dell'altezza di 20 metri ai giganti troll del Signore degli Anelli. In alto si nota la fetta di pancetta e in un angolo una stalagmite ferrigna sormontata da una concrezione bianca sembra il diavolo con la candela. C'è il castello delle fatine, così chiamato per la selva di stalagmiti simili a guglie che a seconda degli elementi chimici presenti assumono colorazioni che vanno dal giallo al rosso al grigio cenere, e poi una colata di calcite talmente bianca da abbagliare è detta la cascata del Niagara. 
Dopo l'Abisso Ancona il soffitto si abbassa notevolmente e si passa nella Sala dei Duecento con il suo castello delle streghe composto da tante stalagmiti rossastre simili a pinnacoli e sopra il turista pende la spada di Damocle lunga 7,4 metri. Si accede quindi alla Sale del Gran Canyon con i suoi profondi crepacci il cui fondo è coperto d'acqua; qui è magnifico il fitto inseme di lisce e bianche stalattiti riproducenti canne d'organo e toglie il fiato il laghetto dal quale emergono esili stalagmite detta sala delle candeline. La visita si conclude con la Sala dell'Orsa e quella dell'Infinito.    

Purtroppo nelle Grotte di Frasassi è proibito scattare fotografie con o senza flash perciò quelle che vi ho postato sono le semplici immagini dei cartelloni esposti nel parcheggio che accoglie i visitatori.




Alle Grotte di Frasassi l'ingresso coincide con l'uscita ma è CURIOSO sapere che inizialmente il percorso turistico era stato concepito diversamente in modo che si entrasse da una parte, si percorresse il tragitto in una sola direzione e quindi si uscisse in un punto differente. Gli esperti, fortunatamente, si sono accorti che in tal modo si sarebbe creata una corrente d'aria dannosa per il delicato equilibrio ambientale del sito. Sempre per lo stesso motivo sono stati posizionati dei portelloni nel corridoio di accesso che si richiudono subito dopo l'entrata del gruppo di visitatori.
Per tutte le informazioni utili alla visita consultate il sito: http://www.frasassi.com/.

Tempio del Valadier
Nelle vicinanze merita una visita il Santuario della Madonna di Frasassi che si raggiunge tramite una ripida mulattiera che sale lungo la parete verticale della Gola di Frasassi. 
Santuario della Madonna di Frasassi
La piccola chiesa risalente al 1029 è davvero particolare perché scavata nella roccia friabile e poggiata in un'ampia galleria naturale nella quale sorge anche il Tempio del Valadier. L'edificio, in stile neoclassico a pianta ottagonale e abbellito da una una cupola, è stato edificato nel 1828 per volere di Papa Leone XII su disegno di Giuseppe Valadier (da qui il nome) utilizzando del travertino chiaro. 
INTERESSANTE sapere che in questa grotta aperta sul ciglio dell'alto precipizio, si celebra ogni anno dal 1981 il più grande presepe vivente del mondo per estensione territoriale.

Panorama d'insieme sulla grotta che ospita il Tempio e il Santuario
La Grotta ospitante il Tempio e il Santuario si apre sugli scoscesi fianchi della Gola di Frasassi

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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