lunedì 18 dicembre 2017

Buon Natale Bergamo

Ogni città per Natale si trasforma: diventa un po' più magica, accogliente, profumata, e Bergamo non fa eccezione. Si riempe di luci, dell'odore di caldarroste e ciambelle, della dolce fragranza di lavanda venduta da una bancarella sulle tonalità del violetto e del profumo stuzzicante di salsicce abbrustolite. I colori sprigionati dalle casette natalizie, insieme alla bella giostra dei cavalli montata al centro della piazza, sono un must di questo periodo. Non mancano neppure il presepe, l'albero, i festoni e le luminarie, i panettoni artigianali affiancati ai dolci di marzapane ed esibiti con orgoglio nelle vetrine delle pasticcerie.

Bergamo Alta spunta sopra i tetti della città bassa

Ogni anno è così, ogni anno la festa si ripete, eppure non ci si annoia mai di riviverla, perché in qualche modo riesce a nascondere la miseria morale e l'incuria che pesa su tante delle nostre realtà urbane. La voglia di tradizione e serenità incombe su tutto, e in tal modo persino i new jersey in cemento mascherati sotto enormi pacchi infiocchettati, con la funzione d'impedire ai terroristi di piombare sulla folla, sembrano essere una normalità. La loro presenza tuttavia normale non è. In una società dove la libertà e il rispetto per gli altri dovrebbero rappresentare i principi fondamentali, questi blocchi di cemento testimoniano invece quanto siamo fragili, vulnerabili, circoscritti dalla paura. Ma siamo a Natale e ci basta alzare lo sguardo ad ammirare le palline rosse e dorate appese ai rami di un abete per scordarci di tutto il male che ci circonda, regalandoci l'illusione che i giorni futuri saranno migliori, saranno diversi. Perché in fin dei conti bisogna crederci, bisogna sperare, bisogna creare qualcosa di buono per noi e i nostri figli. Il Natale deve servire proprio a questo: a trasformare i buoni propositi in realtà. 
E allora io, mio marito e il nostro bimbo Leonardo ci lasciamo avvolgere dall'atmosfera natalizia, ricca e spensierata, forse un po' mielosa, passeggiando nel 'salotto' di Bergamo Bassa. I porticati degli eleganti edifici storici affacciano su Piazza Vittorio Veneto e sul Sentierone, in compagnia dei simboli cittadini della bella Torre dei Caduti e dell'Obelisco dedicato a Napoleone Bonaparte. Dopo tanto camminare veniamo sedotti dal tepore mischiato all'irresistibile fragranza di piatti caldi, pizza e pane appena sfornati, del Ristorante panificio Tresoldi Bakery, lì vicino (sito internet: http://www.tresoldibakery.it/).  E' d'obbligo assaggiare i gustosi casoncelli conditi con pancetta, burro e salvia, e non riusciamo a resistere neppure agli abbondanti tranci di soffice pizza dalle varietà più disparate. 
Sazi, contenti, col cervello libero da qualsiasi preoccupazione, siamo pronti a salire sino a Bergamo Alta, a piedi s'intende. C'è la funicolare ma dobbiamo pur bruciare le calorie di una pasto così abbondante, inoltre sarebbe un peccato rinunciare alle belle vedute dal Viale delle Mura.   

Due scorci di Piazza Vittorio Veneto



Il bello scorcio sulle mura, Bergamo bassa e l'orizzonte montuoso, dal Viale delle Mura
Si viene sedotti dal fascino di Bergamo Alta non appena si posano i piedi sulla prima pietra levigata dei suoi vicoli lastricati. Ci si sente accolti e protetti da due ali compatte di palazzi in sasso che si aprono di tanto in tanto per lasciar confluire altre viuzze altrettanto famigliari. Qui gli interni dei negozi e delle innumerevoli trattorie sono uno scrigno di ospitalità e di raffinata rusticità che tanto amiamo noi turisti. L'atmosfera è talmente piacevole che la quantità esagerata di persona passa in secondo piano. Ci ritroviamo così a essere piacevolmente sospinti dalla folla sotto un cielo di luminarie, accompagnati dalle melodie dei suonatori di strada e un sottofondo di voci, mentre gli occhi rimbalzano da un babbo natale di cartapesta al giallo del dolce tipico (polenta e osei), e indagano nell'interno in penombra di un ristorante dove si pranza a qualsiasi ora. 
Questa è la parte più frivola, ma 'Berghem de Sura' è famosa per i meravigliosi edifici, i musei, le torri, le chiese e i piazze. A essi ho dedicato un intero post dal titolo 'Il fascino di Bergamo città Alta' al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2013/12/il-fascino-di-bergamo-citta-alta.html ,che vi consiglio di leggere se volete farvi un'idea del patrimonio storico e culturale di questo luogo.
Riproduzione di due Mammut
Con un bimbo piccolo al seguito, stavolta ammiriamo solo dal fuori la ricchezza artistica del borgo, optando invece per una visita al Museo Civico di Scienze Naturali E. Caffi. 
Qui Leonardo è rimasto a bocca aperta osservando la riproduzione di un grande mammut assieme al proprio piccolo, ha potuto divertirsi ascoltando il canto degli uccelli e toccando la pelliccia ben conservata di alcune specie animale. Per la prima volta nella vita si è trovato di fronte a collezioni mineralogiche, geologiche, zoologiche e a numerosi fossili di pesci, crostacei, rettili provenienti dalle vicine valli bergamasche che anticamente erano dei fondali marini tropicali. Non so cosa si ricorderà, ma di certo la sua mente è stata positivamente stimolata e magari un giorno tutto questo gli tornerà utile. 

Palazzo della Ragione in Piazza Vecchia
La Torre Civica in Piazza Vecchia





Basilica di Santa Maria Maggiore
e Cappella Colleoni
All'interno del Museo civico di
scienze naturali E. Caffi



























Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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