giovedì 3 maggio 2018

C'era un'abbazia nel bosco...

Immersi nei boschi poco sopra il paese di Cosio nella bassa Valtellina sorgono i suggestivi ruderi di un'abbazia, poggiati su uno stretto pianoro prativo a picco sulla vallata. Ci si trova a una manciata di passi dalla civiltà, eppure pare di essere fuori dal mondo perché qui il borbottare caotico delle auto lungo la statale 38, il vociare dei bambini fuori dalle scuole e il chiacchiericcio delle persone nel borgo sono solo un lontano ronzio. In questo ritaglio di Valtellina è la natura a regnare sovrana con i suoi abitanti, uccellini, scoiattoli e formiche, mentre il frusciare delle foglie appese ai rami s'insinua tra le antiche pietre della chiesa di Vallate.     


Il Priorato di Vallate deve le sue origini all'ordine cluniacense, nato nel 910 grazie al duca 
di Aquitania Guglielmo IX detto il Pio, il quale fondò l'abbazia di Cluny in Borgogna nella Francia centro-orientale. 
La bella Abbazia di Piona sulle sponde del lago di Como
Risale invece al 1078 la nascita del Priorato di San Pietro in Vallate in seguito alla generosa donazione di Ottone e Boniza, due ricchi coniugi dell'isola Comacina, all'ordine di Cluny. Nei secoli successivi il luogo diviene prospero, vede aumentare il numero di monaci e nel 1336 si trasforma in una dipendenza del Priorato di Piona. (All'Abbazia di Piona ho dedicato un interessante post, ricco di foto e descrizioni, che vi consiglio di leggere se vi interessa il genere e per conoscere uno dei tanti gioielli del lago di Como: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2014/09/labbazia-di-piona.html).
Dopo il lungo periodo di prosperità su entrambe le abbazie si abbatte una progressiva decadenza, documentata pure dal Vescovo di Como Feliciano venuto in visita pastorale nel 1589. Solo alla fine del 1800 il poeta Guglielmo Felice Damiani, nativo di Morbegno, comincia a interessarsi alle sorti di Vallate, dando il via a un passaparola giunto fino alle orecchie, e soprattutto alle tasche, dell'ingegnere Antonio Giussani. Egli tra il 1914 e il 1916 acquista l'area per iniziare dei lavori di restauro soprattutto dell'abside maggiore, la cui sagoma semicircolare è giunta sino a noi con le sue monofore, le esili colonne e i decori alla base e sotto lo stretto cornicione. Pure il tozzo campanile si è salvato e oggi vigila sulla valle con tutta la possanza di una base quadrata e la copertura a piramide, abbellita solo dalle graziosi aperture. 
Il Tempietto di San Fedelino
Nel 1938 il bene diventa di priorità del comune di Cosio per volontà testamentaria e questi, oltre a eseguire ulteriori opere di conservazione, decide di realizzare degli scavi archeologici che hanno riportato alla luce antiche fondamenta.

La chiesa di Vallate è raggiungibile tramite un breve sentiero immerso nel bosco oppure camminando sullo sconnesso selciato della strada carrozzabile, ma percorribile solo da mezzi autorizzati, che poi prosegue verso i monti.

Se amate passeggiare nella natura e nel contempo conoscere luoghi ricchi di storia vi consiglio la suggestiva, e più impegnativa, escursione fino al Tempietto di San Fedelino, nella vicina Valchiavenna, al quale ho riservato un dettagliato post: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2014/04/alla-scoperta-del-tempietto-di-san.html

                                   Altri due scatti del solitario Priorato di Vallate




Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere. 

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