mercoledì 31 agosto 2022

Lo splendore di Plitvice

E' giunta la giornata che sognavamo da un paio d'anni, la visita a una delle meraviglie naturali del mondo, il parco nazionale più grande, antico e visitato della Croazia, e tra i più amati e belli d'Europa.
L'Unesco lo ha incluso tra i siti Patrimonio dell'Umanità nel 1979, protegge una superficie di 330 chilometri quadrati compresa tra i 369 metri e i 1279 metri di altitudine, ma la sezione maggiormente conosciuta e presa d'assalto dai turisti è quella con i celebri laghi a una quota di 500-600 metri s.l.m. Ce ne sono sedici, 10 superiori con rive più ampie e irregolari e 4 inferiori che giacciono sul fondo di un canyon dalle pareti verticali. A seconda della luce del sole, della loro profondità e calma, della tipologia di sedimenti e dei riflessi creati dall'ambiente circostante, il colore dell'acqua varia notevolmente. Si passa dal verde scuro proiettato dai boschi al bianco tumultuoso delle cascate, dall'azzurro al blu intenso dove si specchia il cielo, alla trasparenza di certe rive con la sabbia color oro sul fondo.  

I colori dei laghi di Plitvice sono spettacolari

Anche a Plitvice ritroviamo il territorio carsico appena lasciato alle grotte in Slovenia, modellato da un equilibrio perfetto di pietra dolomitica più e meno permeabile. E' però il tufo, una tipologia di roccia porosa e permeabile, il responsabile della creazione di quella serie di barriere capaci di rallentare l'acqua dei fiumi Bianco e Nero, e delle sorgenti, fino a trasformarla in specchi lacustri, per poi lasciarsi penetrare da zampilli e cascate che ammaliano oltre un milione di persone all'anno. Il tufo si è formato grazie alla sedimentazione del carbonato di calcio in determinate condizioni atmosferiche e di ph, e con quantità specifiche di sostanze organiche disciolte di cui l'acqua è satura per via della dolomia in cui si raccoglie. La sua nascita è fissata tra i 6000 e i 7000 anni fa, in seguito alla fine dell'ultima glaciazione e all'inizio di un clima simile a quello attuale. Anche per questo motivo è ancora in costante trasformazione, aumenta e diminuisce di volume, e si ricopre di muschi acquatici responsabili in parte della sua forma mutevole.

A Plitvice la vegetazione nasce, cresce e muore nell'acqua




L'ecosistema di Plitvice pullula di pesci, farfalle, insetti e uccelli, anfibi e rettili, tutti ben visibili e ormai abituati alla presenza dell'uomo, ma vi sono pure i grandi animali estremamente più schivi, amanti del silenzio e della solitudine come la lince comune, l'orso bruno, il lupo e la lontra. State tranquilli è quasi impossibile avvistarli!
Per visitare il parco è meglio, e fortemente raccomandato in alta stagione, prenotare l'ingresso sul sito ufficiale almeno uno/due giorni prima, considerate un lasso di tempo maggiore per luglio e agosto. In tal modo eviterete inutili attese alle biglietterie, o peggio la delusione di scoprire che non vi sono ticket disponibili. Se proprio volete sfidare la sorte esiste un link, sempre sulla pagina internet, in cui è possibile verificare il numero di accessi ancora disponibili da acquistare alle entrate ufficiali (Ingresso 1, Ingresso 2 e Ingresso secondario Flora). Il prezzo è ragguardevole, ma almeno i minori di sette anni non pagano, perciò consiglio di progettare un'intera giornata nella riserva, anche e soprattutto perché le meraviglie da vedere sono moltissime. Nel costo è compreso il trasporto con il battello elettrico e il trenino panoramico su ruote previsti in base al tragitto prescelto. Il parcheggio si paga a parte in loco al termine della permanenza e varia a seconda del mezzo e del periodo, così come cambiano gli orari di apertura del parco, verificabili sempre sul sito. Indossate scarpe da trekking in quanto si cammina molto su sentieri, e nello zaino infilate bottiglie d'acqua e impermeabile perché i punti di ristori sono distanti fra loro e il meteo muta velocemente. Come accennato prima esistono tre ingressi, i più comodi e meglio serviti sono l'1 e il 2, noi abbiamo optato per il secondo in quanto di solito è meno affollato e da lì comincia il percorso da noi prescelto.   
A Plitvice ve ne sono otto, suddivisi in base all'estensione e perciò al tempo di percorrenza, quattro con inizio dal primo accesso e segnalati dal colore verde, e altrettanti con avvio dalla seconda entrata e identificati da frecce arancioni. Tutti sono ben segnalati e dettagli e mappe sono disponibili al link ufficiale. Noi ci siamo gettati nel tragitto H, a mio parere quello dal migliore compromesso tra lunghezza e visione dell'area. Una volta giunti a piedi dopo una passeggiata in discesa all'ingresso 2 si sale a bordo del trenino su ruote che conduce in cima al laghi superiori. Non preoccupatevi se dai finestrini intravedete poco o nulla, perché una volta sbarcati e iniziata la passeggiata sulle passerelle di legno, quasi a sfioro sulla superficie dell'acqua, rimarrete letteralmente a bocca aperta. Quell'emozione vi condurrà per tutto il tempo indicato, dalle 4 alle 6 ore per coprire 8900 metri a piedi, ma questi dati sono solo indicativi. Noi per esempio abbiamo impiegato l'intera giornata concedendoci diverse pause per rifocillarci, guardare le anatre, rinfrescare mani e piedi, scattare fotografie e soprattutto per aggiungere chilometri al giro iniziale: prolungandolo per ammirare la stessa cascata da un ulteriore punto di vista e guadagnando quota per regalarci una visione dall'alto. L'importante è non abbandonare mai i sentieri in quanto l'incidente o il disorientamento sono dietro l'angolo. Osservando queste semplici precauzione si trascorreranno delle ore indimenticabili. E quando penserete di aver catturato lo scorcio più entusiasmante, eccone subito un altro, e un altro ancora...

Vedute dei laghi superiori



Così tra passerelle, viottoli sterrati e ponti, specchi lacustri dalle mille sfumature, cascate solitarie o salti spumeggianti su un'intera barriera di tufo, alti e unici, brevi e in successione, giungiamo all'imbarco sul traghetto elettrico col quale si attraversa il lungo lago Kozjak, paragonabile a un fiordo norvegese dalle sponde con pendenze dolci, selvagge e rivestite di boschi.
Dopo la traversata si è pronti per cominciare la discesa nel canyon profondo dalle pareti impervie dei laghi inferiori. L'acqua costretta in uno spazio ristretto scorre in maniera impetuosa e la vegetazione attraverso cui sgorga è molto rigogliosa: canne raggruppate in folti gruppi, muschi spessi, cespugli erbosi e di foglie larghe. 

Uno scorcio dei laghi inferiori

La visita è quasi giunta al termine e riserva la perla di Plitvice, ovvero la Veliki Slap, che con i suoi 62 metri di salto è la cascata più alta della Croazia. Lascia senza parole ma non è l'unica perché quella appena precedente regala un effetto magnifico, unico, precipitando verticale da una vegetazione talmente compatta e verdissima da ricordare la foresta amazzonica. 
Al termine di queste ultime visioni di paradiso terrestre si torna pian piano al parcheggio risalendo la gola per poi compiere una passeggiata sul suo argine superiore, e un tratto con il trenino su ruote.
La giornata è conclusa eppure i nostri ricordi non finiranno mai di esistere... 

L'acqua sgorga da una vegetazione lussureggiante e verdissima

La Veliki Slap, la cascata più alta di Plitvice e della Croazia

Tratto dal mio racconto di viaggio 'Tra Italia, Slovenia e Croazia a caccia di primati', dedicato al viaggio on the road di nove giorni con mio marito e nostro figlio Leonardo di sei anni, dai Parchi divertimenti del lago di Garda alle grotte e ai castelli della Slovenia, fino ai Laghi di Plitvice nel cuore della Croazia. E poi un assaggio del mare di Caorle, delle Dolomiti del Brenta e della capitale slovena, Lubiana. A caccia dei primati di ogni luogo.
Pubblicato sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Se volete leggerlo per intero cliccate sul link: https://turistipercaso.it/diari-di-viaggio/tra-italia-slovenia-e-croazia-a-caccia-di-primati.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

Nessun commento:

Posta un commento