La primavera 2023 ha consacrato l'amore per il Sebino, il quarto specchio lacustre più esteso della Lombardia e il sesto d'Italia. Lo conoscevamo anche prima ma da valtellinesi il lago di Como è sempre stata la nostra prima scelta in quanto geograficamente più vicino e ricco di un patrimonio culturale notevole così come di escursioni con qualsiasi livello di difficoltà. Tuttavia avendolo esplorato a piedi e in battello, in auto e in bicicletta ed essendo stato negli ultimi due anni preso letteralmente d'assalto dai turisti, abbiamo rivolto l'attenzione altrove, senza però caricarci di troppe aspettative. Invece, passo dopo passo, l'Iseo le ha superate tutte sapendoci regalare un senso di serenità e di ampiezza del territorio inimmaginabili. Di villeggianti ce ne sono pure qui, concentrati in particolare sulle rive, ma la situazione è ancora sostenibile. E speriamo, aggiungo io, che rimanga così ancora per molto.
Oggi il sole si fa desiderare e dei nuvoloni carichi di pioggia viaggiano sopra la Valcamonica rovesciando scrosci di pioggia da una zona all'altra. Decidiamo perciò di saltare la prima escursione di giornata nel bosco della durata di circa30-40 minuti, con partenza dal parcheggio gratuito su via Nistino, vicino alla trattoria Fopéla e arrivo al Santuario di Santa Maria del Giogo. Lì ci giungiamo in macchina, percorrendo con cautela e attenzione via Santa Maria, una strada stretta e tortuosa con qualche piazzola ai lati. Chi legge il blog sa che amiamo camminare ma stavolta salire in auto si è rivelata la scelta migliore visto il temporale che si è poi scatenato.
Il Santuario è posto in cima al crinale che suddivide la Valtrompia alla conca del lago d'Iseo, in una posizione, com'è facile intuire, estremamente panoramica. Dall'area di sosta ai piedi del promontorio di roccia calcarea bisogna superare gradini e salite ripide, e in dieci minuti ci si trova in un prato vigilato dallo sguardo amorevole della statua della Madonna, dedicata al ricordo degli Alpini caduti durante le Guerre. Il memoriale si contrappone al piccolo e semplice edificio religioso al quale si accede attraverso un porticato e frutto di diversi restauri, con il tozzo campanile, gli interni con affreschi del XV-XVI secolo e sculture in legno. Accanto esisteva, e c'è tutt'oggi, un rifugio dove fin dal 1367 i Benedettini di Sant'Eufemia accoglievano i pellegrini e i viandanti in transito sull'antica strada romana.
Interno semplice del Santuario |
Purtroppo la pioggia che comincia a cadere insistente non ci permette di godere appieno della sacralità del luogo, della vista suggestiva e degli spazi verdi, i sentieri e i boschi nei dintorni, costringendoci a risalire in macchina e scendere di quota.
Si sa però che i temporali sono tanto improvvisi quanto rapidi e questa loro caratteristica consente a me, mio marito e a nostro figlio Leonardo di scoprire con stupore un angolo di Scozia (o d'Irlanda se preferite). Terminata via Santa Maria, nei pressi di un tornante con la cappelletta in sasso incrociamo e imbocchiamo via Nistino che si inoltra pianeggiante tra boschi e prati. Abbandoniamo l'auto quasi subito per proseguire a piede e lasciarci travolgere dalla sorpresa di trovaci nella campagna scozzese! Non siamo pazzi, semplicemente l'atmosfera bagnata da una pioggerella fine che si adagia su colline e vasti pascoli verdissimi e disseminati di fiori bianchi e gialli, la presenza di cavalli, mucche, asini e solo qualche rada fattoria ci ricordano proprio i viaggi nell'Europa nord-occidentale. Avventure meravigliose a cui ho dedicati diversi post consultabili al link del blog: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2015/07/irlanda.html.
Il paesaggio riporta alla mente la magia di quei luoghi e lo attraversiamo inspirandone l'odore di umido e riempiendo gli occhi di verde smeraldo, fino agli intimi 'giardini del milite ignoto' dedicati agli Alpini di Sulzano e creati nel bosco poco distante.
L'angolo di Scozia ai piedi delle montagne che ospitano il Santuario
Nonostante le condizioni atmosferiche non abbiano aiutato, riusciamo comunque a trascorrere una parte della giornata immersi nella natura, stringendo amicizia con simpatici quadrupedi, e chi ha figli piccoli sa bene quanto sia importante per loro questo contatto.
Per concludere variamo di nuovo il panorama scendendo sulle sponde del Sebino nella cittadina di Iseo, che negli ultimi anni ha saputo convertirsi al turismo mantenendo, e anzi rivalutando, il nucleo storico, e riqualificando il lungo lago, oggi ravvivato da bar, gelateria e ristoranti. E finalmente il sole riesce a spuntare tra le nuvole facendo scintillare le onde e illuminando l'ampia conca d'inizio della splendida Valcamonica.
Due istantanee del lungolago nella cittadina di Iseo
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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