La voglia di immergerci nelle pinete della VALMALENCO, in provincia di Sondrio - Lombardia, quest'anno verdissime per via delle precipitazioni abbondanti, ci spinge ad affrontare l'escursione nonostante la profondità del panorama sia ridotta da accumuli di nuvole basse. Ma a noi piace moltissimo passeggiare con un tempo fresco, senza il bagliore eccessivo del sole, anche se dobbiamo rinunciare a qualcosa, pure perché quelle vedute le conosciamo bene. Per chi invece si avventurasse per la prima volta su questi sentieri consiglio di scegliere una giornata dal cielo limpido per godere appieno della vista sul Pizzo Scalino, il massiccio del Bernina e gli altri picchi innevati.
Il percorso ad anello inizia e finisce ai 1700 metri di altezza del parcheggio dei Piasci, raggiunge il rifugio Bosio, gli alpeggi di Palù di Torre, Zana, Arcoglio superiore e Arcoglio inferiore, presenta una lunghezza intorno ai 14/15 chilometri (comprensiva di deviazioni per esplorare i vari pascoli e pianori) e una durata di puro cammino di 4 ore. Ovviamente consiglio di estendere il tempo dell'escursione a un'intera giornata per godersi riposo, pic-nic, sosta dolce/caffè e, se siete con bambini, lancio di sassi nei fiumi :-).
Il percorso si sviluppa quasi per intero su sentieri non transitabili con passeggini e inadatti ai più piccoli, non richiede una preparazione particolare, solo un poco di allenamento accompagnato dalla voglia di immergersi nella natura solitaria. Infatti se il tratto Piasci-Bosio è discretamente battuto, quello dal ristoro ad Arcoglio, seppure ben segnalato, non viene considerato dalla maggior parte delle persone. Per noi che amiamo questo tipo di condizione significa percorrere un paradiso verde.
Entriamo nel vivo di questa gita montana cominciando a specificare che per la salita in macchina sino ai Piasci lungo la carrozzabile di larghezza ridotta e piena di tornanti, sterrata o bitumata, bisogna acquistare un ticket di 5 euro in uno dei bar, alimentari o macchinette presenti nel paese di Torre Santa Maria, ricordandosi poi di esporlo sul cruscotto durante tutta la permanenza nell'area. Parcheggiata l'auto e superati i primi metri pianeggianti nel bosco si sbuca in un ampio spazio di pascoli ondulati con vedute sul ramo destro della Valmalenco, quello in direzione delle dighe di Campo Moro e Franscia, i prati di Campagneda e il Pizzo Scalino. Un panorama che accompagnerà buona parte del percorso. Attraversata la sezione alta dei Piasci (1720 metri di quota) ci si addentra nella stretta val Torreggio all'ombra dei pini su un sentiero in saliscendi, per giungere prima all'alpe Palù di Torre con qualche vecchia baita accanto al fontanone e lo scampanellio di capre e mucche, e poi ai 2086 metri di altitudine della Bosio, in circa 1 ora e trenta minuti.
Il verde della pineta regala tanta serenità |
La conca alpina che accoglie il rifugio, dalle caratteristiche persiane rosse e posizionato su un piccolo cucuzzolo, è meravigliosa. Il fiume Torreggio crea delle pozze di acqua limpida e gelida nelle quali trovare refrigerio e perfette per il divertimento di cani e bambini. Il clima di inizio estate particolarmente freddo e piovoso ha contribuito al mantenimento di zone umide e semi paludose punteggiate dai piumini bianchi di Eriophorum, mentre nei prati tutt'intorno spiccano fiorellini gialli, azzurri, rosa e viola: una spettacolo. Vale la pena esplorare con calma il pianoro che si inoltra in direzione del Pizzo Cassandra, riposando, saltando da una pietra all'altra, immergendo mani e piedi in un'acqua talmente fredda da gelare il corpo in pochi secondi. Qui adulti e bambini dimenticano lo smartphone, smettendo di imbambolarsi davanti a uno schermo per vivere davvero: è il magico potere della montagna e più in generale dell'ambiente naturale, sia esso pineta, mare, collina o deserto.
Scorci della meravigliosa conca naturale antistante il rifugio Bosio
Nel pomeriggio con la mente, gli occhi e il cuore rilassati e pieni di colori brillanti, seguiamo le indicazioni per l'alpe di Arcoglio superiore posizionato a 2120 metri di altezza e raggiungibile in 1 ora e 20 minuti. Come accennato prima questo sentiero è poco battuto e infatti a eccezione dell'Alpe Zana, tappa intermedia dove alcune persone sono impegnate in opere edilizie, non incontriamo anima viva. Il tracciato è un continuo alternarsi di tratti ripidi in salita e lunghe discese, un serpentello zigzagante tra cespugli di mirtilli e rododendri al riparo di larici e abeti. Zana, a 2085 metri di quota, è un vasto alpeggio con diverse baite ben ristrutturate e in cui le mucche sono le protagoniste.
Poi pian piano si esce dalla val Torreggio, con i suoi panorami selvaggi sovrastati da monti rocciosi e picchi innevati, per ritrovarsi sul fianco della montagna ai piedi della quale sorge il paese di Torre Santa Maria. Il paesaggio è ampio e dolce, dominato dai pascoli in mezzo a cui si cammina e che dall'alpeggio di Arcoglio superiore continuano senza soluzione di continuità sino ad Arcoglio inferiore, a un'altitudine di 1926 metri. Quindi nella parte finale dell'escursione ci si rituffa nella pineta sino a raggiungere di nuovo i Piasci e l'auto a poca distanza.
Alpe di Arcoglio superiore |
Scendendo nei pascoli da Arcoglio superiore ad Arcoglio inferiore |
Arcoglio inferiore |
Se cercate impianti di risalita e ristoranti stellati d'alta quota questa camminata non fa per voi, se invece volete scovare angoli selvaggi e ritrovare il piacere di passeggiare senza nessuno attorno tornerete a casa con i ricordi di una giornata trascorsa su una montagna che ha preservato la bellezza di un tempo.
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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