lunedì 19 maggio 2014

Dalle Cascate dell'Acquafraggia alla scoperta del Parco Paradiso in Valchiavenna

Islanda? Nuova Zelanda? Canada? La bellezza di queste cascate può farvi pensare a paesi lontani e selvaggi invece ci troviamo a Borgonuovo di Piuro, piccolo centro della Valchiavenna a due passi dalla statale che sale al Passo del Maloja e conduce a St. Moritz in Svizzera. 
Il fiume che le disegna nasce a 3050 metri di altezza e dopo aver dormicchiato un po' nel lago alpino, precipita in diversi salti per 1800 metri  (da qui il nome d'origine latina 'Acqua Fracta' cioè acqua spezzata) creando le due splendide cascate dell'Acquafraggia.  Persino Leonardo da Vinci ne rimase impressionato durante il suo viaggio in questi luoghi montani.
Bellissimo è anche il paesaggio ai piedi delle cascate dove il prato pian piano lascia spazio al sottobosco di un castagneto che ospita un incredibile tappeto naturale di 'Aglio Orsino', una pianta erbacea con foglie oblunghe e particolarissimi fiori bianchi dal profumo intenso.  
Nelle vicinanze partono diversi percorsi escursionistici che toccano suggestivi paesini come l'antico borgo di Savogno; se volete avventurarvi su questi sentieri consultate il sito internet: http://www.valchiavenna.com/it/itinerari/Cascate-Acquafraggia.html .
Noi ci siamo 'accontentati' di ammirare lo spettacolo dal basso cercando scorci indimenticabili da fotografare: che dite li abbiamo trovati?


Splendidi scatti delle cascate dell'Acquafraggia









All'interno del Parco Paradiso
Il pomeriggio è dedicato alla scoperta del Parco Paradiso, un giardino botanico e archeologico abbarbicato su due rupi alle porte del centro storico di Chiavenna.
Dalla cima della rocca più alta chiamata Castellaccio, oggi come un tempo si dominava la cittadina, la bassa valle e l'inizio della Val Bregaglia appartenente ai Grigioni. Probabilmente il castello, del quale rimangono pochi ruderi, nacque intorno all'anno mille e col passare degli anni fu ristrutturato passando nelle mani di diverse famiglie come i Visconti e gli Sforza di Milano, i Medici. 
Chiesa di San Lorenzo a Chiavenna vista dal Parco Paradiso
Poi se ne appropriarono gli spagnoli, i Grigioni e numerosi altri proprietari fino al recente 1955 quando finalmente divenne Parco archeologico e botanico. 
Il fascino di questo giardino selvaggio ci contagia a ogni ripido gradino superato per raggiungerne la sommità e la fatica è ampiamente ripagata dall'ampio panorama che circonda il belvedere. Da qui si scorge ciò che rimane degli antichi 1840 metri e 14 torrioni delle mura di cinta erette tra il 1488 e il 1497 su volere di Ludovico il Moro per difendersi dai Grigioni. Le mura partivano e iniziavano dalla rocca dove sorgeva il castello gemino (ovvero costituito da
due edifici gemelli) e fra i vari palazzi proteggevano anche l'elegante chiesa di San Lorenzo, ben visibile dal Parco Paradiso. Purtroppo la cinta muraria non servì a molto dato che appena quindici anni dopo la sua costruzione i Grigioni conquistarono comunque Chiavenna. 

Mirko e Alvin sulla cima del castellaccio nel Parco Paradiso

Marmitta dei giganti nel Parco Paradiso
Avventurandosi nel Parco Paradiso ci s'imbatte nelle Marmitte dei Giganti, un raro fenomeno naturale testimonianza delle antiche glaciazioni e risultato della strabiliante azione erosiva e modellante dei ghiacciai. Durante le stagioni più calde la parte superficiale del ghiaccio fondeva creando dei veri e propri fiumi che precipitavano nei crepacci portando con sé massi duri, ghiaia e sabbia i quali, incentivati dalla caduta e dai vorticosi volteggi, agivano come una mola erodendo la roccia sottostante.
A volte i detriti responsabili del moto corrosivo si possono ritrovare ben arrotondati sul fondo delle 'marmitte dei giganti'. 

Quest'area protetta non finisce di stupirci grazie alla particolarissima 'Caurga'. Caurga, in dialetto, indica l'antica cava di pietra ollare d'epoca romana che a causa delle continue asportazioni ha creato una suggestiva spaccatura della roccia (lunga 45 metri e profonda fino a 39 metri) sulle cui rispettive porzioni sono sorti i due castelli gemelli. 
Dalla pietra ollare, roccia adatta per la lavorazione al tornio, si ricavavano i 'laveggi' ovvero delle pentole per la cottura dei cibi che tutt'oggi si possono acquistare come souvenir nei negozi di artigianato.   


La lunga e profonda spaccatura della Caurga nel Parco Paradiso
 Scatti sulla Caurga






Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.


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