Un'intera giornata dedicata a Versailles:
finalmente vedrò la splendida residenza che tanto mi ha fatto sognare da
bambina grazie al cartone animato 'Lady Oscar'. Ve lo ricordate? Aiuto come
sono vecchia!
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Il Palazzo di Versailles |
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I Giardini di Versailles |
Consiglio: potendo, acquistate i biglietti su internet (per esempio
su: http://www.guidatours.com/it/biglietti-versailles-c-16.html); se
invece, com'è accaduto a noi, per il giorno della nostra visita l'operazione
non era possibile su nessun sito, saltate la lunga fila alla biglietteria e
usufruite delle macchinette self-service facili e veloci che quasi nessuno
utilizza (si trovano nella stanzetta alla sinistra degli sportelli ufficiali).
Inutile dire che per conoscere Versailles non
basta visitare il palazzo ma bisogna perdersi nei meandri dei suoi infiniti
giardini arrivando fino al Trianon; perciò è meglio comprare un ticket
cumulativo per tutte le attrazioni, risparmiando. Detto questo, se arrivate in tarda mattinata e c'è una fila
lunghissima per entrare al Palazzo non disperatevi e accedete subito ai
giardini, proseguite la visita fino al Trianon con tutta calma poi, verso le 4
del pomeriggio ritornate all'ingresso e come per magia scoprirete che la fila è
scomparsa... Questo perché la maggior parte dei gruppi, soprattutto quelli degli
insopportabili giapponesi, segue
rigidamente il senso della visita (Palazzo, poi in trenino fino al Trianon e
infine i Giardini) che invece si può tranquillamente capovolgere.
(sito internet: http://www.chateauversailles.fr/homepage)
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Il Palazzo visto dal Parterre d'Acqua |
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La Fontana dell'Encelado che si ispira alla caduta dei Titani dell'Olimpo sepolti dalle rocce del Monte omonimo |
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Spruzzi d'acqua nel Bacino di Apollo |
Il mattino senza nemmeno un minuto di coda
accediamo alla bellissima terrazza sul retro del Palazzo dove sono collocati i
Parterre d'acqua, cioè le due grandi vasche ornate da statue che preannunciano
quello che si troverà pochi passi più avanti. Il Giardino è immenso e la vista spazia fino al
Grand Canal e al Parco di latifoglie. Grandi fontane dai meravigliosi giochi
d'acqua si alternano a lunghi filari di siepi, gruppi scultorei, viali di
ghiaia e selve. Il tutto è creato seguendo la ricercata e
precisa arte dei giardini alla francese e ispirandosi al mito di Apollo, dio
del sole.
Sulla destra scende il Viale d'Acqua che conduce
al Bacino del Drago e poi al grande Bacino di Nettuno mentre davanti ai nostri
occhi scivola verso il Bacino d'Apollo e il Grand Canal il tappeto verde del
Viale Reale. Lateralmente si sviluppa un intricata serie di boschetti che
nascondono magnifiche fontane, sculture e pergolati fioriti. Se ci soffermiamo
a pensare che qui i più importanti re di Francia hanno organizzato feste,
banchetti, balli in maschera, rappresentazioni teatrali e spettacoli con fuochi
d'artificio, il luogo diventa ancor più magico e grandioso.
Quello che mia ha colpito di più? Sicuramente
ammirare gli splendidi giochi d'acqua del Bacino dello Specchio e l'incredibile
ambientazione dei Bagni di Apollo con i tre gruppi scultorei posizionati nella
grotta.
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I Bagni di Apollo |
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I giochi d'acqua del Bacino dello Specchio |
Il Grande
Trianon nasce sulle ceneri di
un villaggio che Luigi XIV acquistò e fece demolire nel 1668 per poterci
edificare la sua residenza privata, luogo di riposo riservato nel quale
sfuggire dai rigidi vincoli dell'etichetta di corte che lui stesso aveva
deliberato. Il Grande Trianon è un basso e lungo edificio che affaccia
sull'enorme giardino fiorito ed è caratterizzato dalle colonne rosa dell'ampio
porticato. All'interno quadri, stoffe preziose, vasi, lampadari e un raffinato
arredamento impreziosiscono l'ambiente rendendolo elegante e accogliente.
Il vicino Piccolo
Trianon fu invece costruito
tra il 1763 e il 1768 su volere di Madame Pompadour, amante del re Luigi XV,
come proprio rifugio d'amore; sfortunatamente la dama morì prematuramente nel
1764 e la storia di questo edificio si legò indissolubilmente alla Regina Maria
Antonietta che lo ricevette in dono dal marito Luigi XVI nel 1774 per potervi
condurre una vita lontana dalla mondanità e dai doveri della Reggia.
La tenuta
del Piccolo Trianon è davvero
incantevole a partire dal lineare Padiglione francese, proseguendo per il
decorato Teatro della regina con gli armoniosi interne dalle tonalità del blu e
dell'oro, immergendosi nel Padiglione ottagonale del Belvedere che si specchia
nelle acque del lago e giungendo sino al neoclassico Tempio dell'Amore che
ospita la copia della celebre statua 'l'Amore che ricava il suo arco dalla
clava d Ercole' di Bouchardon. Il Villaggio
della regina poi è davvero
incantevole con le abitazioni dai tetti in paglia ispirate ai paesi della
Normandia. La moda ai tempi di Maria Antonietta dettava un ritorno alla natura
e perciò la regina lo fece edificare con tanto di fattoria, stalla, latteria
per la preparazione del burro e del formaggio, il mulino ad acqua, la casa del
guardiano e il boudoir. La maggior parte delle costruzioni sono ancora visibili
e ben conservate ed è veramente strano pensare che all'interno di Versailles
esista un luogo così, in piena contraddizione con lo sfarzo dei Palazzi e dei
Giardini.
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La lunga e bassa facciata del Grande Trianon con il bel colonnato |
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Il Tempio dell'Amore e sullo sfondo il Piccolo Trianon |
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Il Padiglione Francese del Piccolo Trianon |
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Il Mulino ad acqua nel Villaggio della Regina |
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La Fattoria nel Villaggio della Regina |
Sono quasi le quattro del pomeriggio e, seguendo
il consiglio di una gentilissima hostess incontrata in mattinata mentre
acquistavamo i biglietti alle macchinette, decidiamo di avviarci all'ingresso
del Palazzo dove, strano a dirsi, non c'è proprio nessuno.
Un po' di storia: l'epopea di Versailles nasce con Luigi XIII che,
innamoratosi del posto quando da bambino vi si recava a caccia col padre,
decise nel 1623 di costruirvi un piccolo padiglione. Da allora tutti i re
rimasero irrimediabilmente colpiti dal fascino del luogo tanto che Luigi XIV,
re Sole, fondò la vera e propria Reggia di Versailles che presto diventò il
simbolo e la sede della monarchia assoluta e del potere illimitato ed esclusivo
che essa comportava. Con lui nasce la rigida etichetta che tutti devono seguire
per poter vivere o anche solo visitare Versailles e che idealizza così i
sovrani. I suoi eredi però, Luigi XV e soprattutto Luigi XVI interpretano la
Reggia più come un luogo dove poter sfuggire ai noiosi impegni di stato piuttosto
che come un simbolo della monarchia visibile e accessibile dalla nobiltà. E'
proprio da questi atteggiamenti che inizia il lento ma inesorabile declino
della monarchia assoluta che poi sfocerà nella devastante Rivoluzione francese.
E' impossibile non notare il grande cancello e
le decorazioni dorate sul tetto e le terrazze del PALAZZO, preludio di uno sfarzo
smisurato all'interno. Dopo una visita veloce del piano terra si sale al primo
piano dove si è accolti dalla tribuna reale della Cappella. Da qui inizia la
scoperta del Grande appartamento del Re nel braccio nord del
palazzo e comprensivo di sette saloni: il Salone di Ercole, il Salone
dell'Abbondanza, il Salone di Venere, di Diana, di Marte, di Mercurio e infine
di Apollo. Ognuno di loro ha dai magnifici soffitti affrescati che lasciano
letteralmente a bocca aperta mentre col naso all'insù si è intenti ad
ammirarli. Fra tutti, il Salone di Ercole è quello che più mi ha entusiasmato
per la ricchezza e i particolari della sua composizione allegorica, tuttavia
quando si varca la soglia della Galleria
degli Specchi (preceduta dal
Salone della Guerra e seguita dal Salone della Pace) ci si accorge
di non aver mai visto nulla di così grandioso e appariscente. Con i suoi 73 metri di lunghezza e
357 specchi è il simbolo della prosperità economica, artistica e politica della
Francia.
A seguire si scopre il Grande Appartamento della Regina,
nel lato sud, con la Camera della Regina dai preziosi drappi e tessuti,
il Salone dei Nobili, l'Anticamera del Grand Couvert dove la famiglia reale si
sedeva a tavola e la Sala delle Guardie nella quale dodici guardie del corpo si
susseguivano giorno e notte per proteggere la sovrana. Vi è poi l'Appartamento
del re nelle cui stanze si svolgeva la sua vita privata e la Scale di Marmo, la
più frequentata del Palazzo per il via vai di reali e cortigiani.
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La Cappella Reale |
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Il Salone di Ercole |
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Il Salone di Venere |
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Il Salone di Marte |
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La Galleria degli Specchi |
Per una giornata intera ci siamo immersi nelle
bellezze della Reggia di Versailles... ora casa nostra ci sembrerà
uno sgabuzzino!
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