giovedì 24 dicembre 2015

L'aristocratica Sintra e i suoi eleganti palazzi

Tratto dal diario 'Sinfonia portoghese' sulla rivista online Turisti per caso.
Se volete leggere per intero il mio racconto di viaggio dedicato al fly and drive nel caldo Portogallo cliccate sul link della nota rivista online 'Turisti per caso':
http://turistipercaso.it/cabo-da-roca-panorama/74542/sinfonia-portoghese.html

A una trentina di chilometri da Lisbona e appollaiata su delle montagnette boschive disseminate di massi granitici sorge la cittadella di SINTRA con i suoi meravigliosi palazzi, dichiarati entrambi dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità nel 1995. Per raggiungerli si possono scegliere i mezzi pubblici oppure, come noi, optare per una più versatile auto a noleggio con cui poter scoprire in piena libertà i luoghi incantati della Serra de Sintra, primo fra tutti il PALACIO NACIONAL DA PENA



L'eclettico Palacio da Pena con i suoi sgargianti colori
Adagiato in cima alla ripida collina sopra il borgo, già da lontano il palazzo impone la sua presenza grazie alle forme bizzarre e ai colori sgargianti delle tonalità di giallo, azzurro e rosso. In effetti questo edificio dapprima sognato e poi concretizzato dal Re artista Ferdinando di Sassonia è tutt'altro che monotono e scontato. Diverse forme architettoniche si mischiano tra loro, dai torrioni medievali ai portali arabeggianti e i loggiati gotici, e gli interni non sono da meno. Si può dire che il Sovrano abbia creato uno stile tutto suo e, piaccia o meno, il Palacio da Pena è divenuto uno delle meraviglie del Portogallo. Ci pare uscito da una favola de 'Le mille e una notte' e da un momento all'altro ci aspettiamo di vedere comparire Aladino e la principessa Sherazade su un tappeto volante accompagnati dal simpatico genio della lampada



Gli archi d'ingresso al Palacio da Pena
La visita inizia dai giardini la cui lussureggiante vegetazione accompagna sino ai piedi della costruzione sviluppatasi su possenti speroni di roccia. Oltrepassata la volta sul largo viale ci si trova davanti all'originale arco d'ingresso decorato con la lavorazione a bugnato (stile Casa dos Bicos a Lisbona) poi, un breve passaggio coperto permette di entrare nel cuore della residenza estiva reale. Vale la pena salire sulle torrette cilindriche e percorrere il camminamento di ronda per ammirare da diverse angolazioni il palazzo e il meraviglioso scenario circostante esteso sul grande parco, il sottostante Castelo dos Mouros e il paesaggio agricolo intorno a Sintra. Nella piazzetta sarete catturati dalla statua del Tritone, allegoria della creazione e perciò rappresentato metà umano e metà pesce, e dalle belle facciate decorate con le azzurre piastrelle moresche. Proseguendo la visita, a mio parere le parti più suggestive sono sicuramente il chiostro anch'esso adornato da piastrelle stavolta dai calori variegati, l'originale stanza del telefono e la stanza araba dalle pareti e il soffitto magnificamente intarsiati (già a quei tempi il 'made in Italy' spopolava nel mondo visto che le decorazioni sono state studiate da uno scenografo italiano nel 1854). 


Il cuore del Palacio da Pena e la splendida statua del Tritone sopra gli archi arabeggianti
Usciti dal palazzo vi attende l'infinito parco, talmente grande da potergli dedicare una giornata intera. Se però non avete tutto questo tempo consiglio di scegliere a priori un settore oppure, come noi, intraprendere la discesa fra alberi e palme secolari fino alla valle dei laghi dalla quale poi, attraverso un comodo sentiero nella pineta, è facilmente raggiungibile la meta successiva: il CASTELO DOS MOUROS


Dalle mura del Castelo dos Mouros si domina Sintra e i bianchi comignoli del Palacio Nacional de Sintra sono ben visibili
Anch'esso sorveglia l'abitato di Sintra e dall'alto dei suoi possenti torrioni in pietra la vista spazia dalle coste dell'Atlantico al sovrastante Palacio da Pena fino all'entroterra più remoto. La sua funzione era quella di controllare l'accesso dal mare verso Lisbona e, costruito dai mussulmani nel decimo secolo, fungeva infatti da avamposto, un luogo sicuro e difficilmente accessibile per dominare il mondo. Del castello rimangono le mura e le torri e per raggiungere il punto più alto bisogna superare una serie di ripide scalinate scavate nel granito; è faticoso ma credetemi una volta in cima gli occhi vi ringrazieranno per quel po' di sudore versato. Dalla roccaforte è ben visibile pure il Palacio Nacional de Sintra distinguibile per i due alti comignoli bianchi a forma di cono delle cucine e l'ampia piazza difronte alle candide pareti del palazzo.
Nel tardo pomeriggio è piacevole perdersi nei vicoli stretti che s'intrufolano nella parte storica di Sintra disegnando dei saliscendi nascosti tra le facciate delle case antiche dove al piano terra si aprono negozietti di souvenir, pasticcerie e ristoranti con i loro tavolini esterni allineati lungo viuzze.


Il centro storico di Sintra sorvegliato dal Castelo dos Mouros

I colori del parco di Monserrate
Il palazzo di MONSERRATE a due passi da Sintra è circondato da uno splendido parco che in alcuni punti somiglia più a una giungla ove l'acqua e l'umidità creano una rigogliosa biosfera di piante esotiche. Un sentiero in discesa si snoda tra palme e felci dalla strada N375 sino al cospetto del Palazzo posizionato su una collinetta erbosa. Le morbide forme circolari della torre d'ingresso ci accolgono appena usciti dalla piccola foresta verdeggiante e gli eleganti decori in stile moresco insieme al tenue color pesca proseguono per tutto l'esterno del palazzo. Un certo Sir Francis Cook Acquistò la tenuta nel 1856 e dallo stato di abbandono la riportò allo splendore attuale modificando il giardino e costruendo l'edificio che ora possiamo ammirare. Gli ornamenti dell'interno non deludono, specie quelli dell'atrio centrale a cupola decorato con stupendi pannelli di alabastro indiano e riempito nel centro da una fontana. I due corridoi opposti che da qui si diramano sono spettacolari con le loro colonnine in marmo rosa e gli archi riccamente intrecciati e richiamanti l'arte islamica. La stessa opulenza la si ritrova nella vicina sala della musica adornata con motivi floreali e nella hall d'entrata di forma ottagonale, abbellita da archi gotici e colonne di marmo. Per quanto riguardo il parco l'angolo secondo me più suggestivo è quello del giardino messicano con un lussureggiante e colorato mix di fiori e piante grasse.


Le linee eleganti del Palazzo di Monserrate
E' difficile lasciare Sintra e i suoi eleganti ed eclettici palazzi, così rinunciamo a una mezza giornata di mare sfruttando la mattinata per passeggiare un'ultima volta per le viuzze del centro allungando il giro sino alla misteriosa QUINTA DA REGALEIRA. Misteriosa perché tra i viali nascosti del parco e le stanze del palazzo aleggiano macabre leggende, riferimenti al lato oscuro della religione, complotti e sperimentazioni. Insomma, chi non può fare a meno del brivido suscitato dai segreti ha trovato il luogo che fa per lui e pure io, nonostante la reticenza iniziale, ho cambiato opinione giudicandolo davvero meraviglioso e intrigante. 


Il misterioso Quinta da Regaleira
L'edificio, nato dall'eccentrica fantasia del milionario Antonio Augusto Carvalho Monteiro, fu realizzato agli inizi del novecento mischiando stili diversi e a differenza delle colorate facciate degli altri palazzi appare più austero nelle sfumature grezze della pietra grigia. Gli interni colpiscono meno dell'esterno e più che altro si apprezza la vista dalla veranda sulla tenuta, dove tra la folta vegetazione spuntano diverse architetture, e quella dal terrazzone aperta sul paesaggio ai piedi di Sintra. La vera attrazione è il giardino col suo intrico di sentieri serpeggianti fra caverne, fonti e specchi d'acqua nascosti nella folta vegetazione. Superiamo la bella cappella decorata con statue e affiancata dall'elegante campanile con guglie, la serra e impazienti raggiungiamo la parte più remota del parco curiosi di 'buttarci' (metaforicamente parlando) nell'incredibile pozzo iniziatico. Profondo quasi 30 metri è percorso da una scala a spirale pensata per trascinarti negli inferi, visto che imita gli infernali gironi della Divina Commedia. Vicino, i lunghi cunicoli delle grotte scavati nella pietra umida sembrano temporaneamente condurre in un'altra dimensione per poi uscire all'improvviso in una parte nascosta del giardino o sbucare dietro la cascatella. Saltellando da un sasso all'altro del laghetto si arriva alla scalinata, quindi al ponticello sovrastante lo specchio d'acqua racchiuso in un anfiteatro di rocce e alla fine si riconquista la piena luce del sole sulla 'terrazza dei mondi celesti' sorvegliata dal portale dei guardiani: è emozionante. Seguendo i tracciati è possibile ammirare la suggestiva torretta cilindrica merlata detta Regaleira, altre misteriose grotte e il bel 'viale degli dei' sovrastante la strada per Sintra il quale riporta al palazzo.

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

1 commento:

  1. Dalla stazione ferroviaria di Sintra si può prendere il bus circolare che con 5€ porta in centro città e a tutti i punti turistici, per poi ritornare in stazione. Non consiglio l'auto perché il parcheggio è un inferno. ;)
    Impossibile andar via sa Sintra senza aver mangiato poi i travesseiros e le quijadas. Provare per credere.
    Buone Feste!!!

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