Scorcio dell'incantevole lago di Garda visto dalla Rocca di Manerba |
Veduta di Gardone Riviera incorniciata dai cipressi del Vittoriale |
Bello scorcio di Lonato con la sua Torre civica e la Basilica di San Giovanni Battista |
L'itinerario ha inizio a MANERBA, grazioso paese
della Valtenesi raccolto ai piedi della sua rocca nella parte sud
occidentale del lago, per intenderci la sponda bresciana,
classificatosi al decimo posto nel folto drappello di comuni italiani
analizzati dal Centro studi Sintesi per stilare l'elenco dei 'Borghi
felici 2015'. Il dato già di per sé basta a stuzzicare la voglia di visitarlo e
le aspettative non sono di certo disattese.
Della Rocca
di Manerba infatti sono
rimasti soltanto dei bassi ruderi ma un tempo si componeva di ben tre cinte
murarie in successione, un grande mastio, la cisterna di raccolta
dell'acqua piovana, una chiesa e altri due edifici organizzati attorno a un
cortile interno. Solo la scala di accesso in pietra sul lato est è rimasta pressoché inalterata,
semplicemente più consumata e traballante. Dalla fortezza si gode di una vista
incantevole a 360 gradi sul lago di Garda, che in questo punto pare un mare
tanto si allarga verso il Veneto, e il dolce territorio collinare disseminato
di paesi oltre il quale s'innalzano i rilievi dalle cime ancora innevate. Vale
la pena percorrere lo stretto sentiero il cui inizio è segnalato sul retro
della rocca e scende zigzagando fin negli uliveti coltivati ai piedi di
questo promontorio roccioso. E' un modo per apprezzare al meglio le
coltivazioni locali e comprendere l'antica tradizione dell'olio d'oliva di cui
il Garda va fiero. Qui, il prodotto dal profumo intenso, il sapore
equilibrato, il colore verdastro e le proprietà organolettiche uniche è il
risultato della sapiente lavorazione degli ulivi e della raccolta dei loro
frutti secondo rigidi controlli e normative. Non per niente si parla di olio
DOP conosciuto in tutto il mondo, dall'altissima qualità e,
purtroppo per noi, dal prezzo elevato sebbene giustificato.
Per maggiori informazioni consultate il
sito internet: http://www.parcoroccamanerba.net/
Sito internet: http://www.oliocavazza.it/lagodigarda/home.html
Il Vittoriale non è una semplice villa
bensì un articolato puzzle di sentieri, viali e piazzette, fontane e corsi
d'acqua, monumentali edifici e preziosi cimeli (se pur definirli così sembra
quasi riduttivo) della Prima Guerra Mondiale.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale
torna in Italia e ottiene di essere richiamato alle armi, si schiera in prima
linea, perde un occhio eppure dopo un anno partecipa ancora a diverse
battaglie. Famosa è la Beffa
di Buccari nel 1918 quando a
bordo del MAS 96, Motoscafo
Anti Sommergibile conservato proprio al Vittoriale, si spinge nel golfo di
Buccari per silurare delle navi nemiche e lasciare tre bottiglie con le
fiamme tricolori e contenenti insulti per il nemico. Alla fine della
Guerra si trasferisce a Gardone Riviera e nel 1921 acquista villa Cargnacco e i
due ettari di terreno intorno a essa che diverranno 9, gli attuali del
Vittoriale. Nel 1925 gli viene donata la prua della Nave Puglia, incastonata poi
nella montagna, dall'allora Capo di Stato maggiore della Marina l'Ammiraglio
Thaon de Ravel.
Negli anni a venire D'Annunzio continua a
scrivere e a collezionare cimeli, finché il primo marzo del 1938 muore
improvvisamente a causa di un'emorragia celebrale all'età di 74 anni, il 12
marzo ne avrebbe compiuti 75.
Usciti dall'esposizione si deve per forza
proseguire verso l'alto, la tenuta infatti è aggrappata ai fianchi rocciosi della
montagna e s'insinua nelle ripide vallette scavate dai torrenti. La Prioria con le sue linee pulite ed
eleganti, gli archi e la calda tonalità del giallo è il traguardo
successivo. Vi si accede seguendo delle visite guidate ma noi, essendoci già
stati in passato, l'abbiamo saltata. Ricordo i locali bui e pieni zeppi di
oggettistica di ogni genere e dimensione, libri, sculture, ceramiche e
tendaggi; addentrarmi in quel labirinto mi aveva lasciato un senso di
claustrofobia e disordine. Se pur a mio parere il bello è quello che la
circonda, vale la pena entrarci almeno una volta per rendersi pienamente conto
dell'animo inquieto di D'Annunzio.
Il grande complesso della Prioria si
sviluppa intorno a Piazzetta dalmata e ospita anche l'Auditorium e il Museo
D'Annunzio eroe. In quest'ultimo, come si può facilmente dedurre
dal nome, sono esposti i ricordi del poeta legati all'intensa esperienza
militare vissuta durante la Prima Guerra Mondiale.
Dalla Prioria si sale lungo il Viale di Aligi, affacciato sulla Valletta dell'acqua
Pazza, per giungere alla bella Fontana del Delfino con al centro il bronzo di
Afrodite avvinghiata a un delfino. Lì vicino è conservato il MAS circondato dai
documenti che ne rievocano la storia e poco sopra si è all'apice del parco sul
grande Mausoleo, dove riposano le spoglie di D'Annunzio, dal quale si
domina l'intero Vittoriale disseminato di alti cipressi. La splendida vista
spazia verso lago, il paese di Gardone Riviera e la prua della Nave Puglia al
cui interno vi sono alcune teche con dei dettagliati modellini di navi, pure
questi molto interessanti.
Da qui il sentiero nella valletta
dell'acqua Savia conduce al Laghetto
della Danze dalla curiosa forma di violino e poi risale fino a Villa
Mirabella, aperta al pubblico solo in determinate occasioni. Camminando infine
nel frutteto e nella limonaia al cospetto del particolare Obelisco di Arnoldo
Pomodoro ci si dirige pian piano verso l'uscita lasciandosi alle spalle, a mio
parere, uno dei più bei parchi d'Italia.
Per tutte le informazioni su orari,
tariffe, storia e molto altro consultate il sito internet: http://www.vittoriale.it/
Di quest'ultima si scoprono i bei locali
arredati grazie a una visita guidata ed è interessante ascoltare le spiegazioni
snocciolate dal cicerone mentre si è immersi in quegli ambienti esattamente organizzati
come quando ci abitavano gli ultimi proprietari.
Il palazzo risale al XV secolo, periodo in
cui la Serenissima dominava il territorio e c'era quindi bisogno di una dimora
per il delegato di Venezia. Il dominio napoleonico d'inizio Ottocento, la successiva
cessione all'Austria e per finire il passaggio al comune di Lonato segnarono la
decadenza dell'edificio sino a quando il deputato Ugo Da Como lo acquistò
all'asta nel 1906. Egli, fortunatamente per noi, si rese subito conto
della sua valenza storica e diede l'incarico all'architetto bresciano
Tagliaferri di riportarlo all'antico splendore seguendo i canoni dell'elegante
architettura quattrocentesca veneziana. E' così che nacque la casa-museo oggi
visitabile, meglio conosciuta come casa-Biblioteca visti i circa 52000 volumi, alcuni dei
quali molto rari e pregiati, collezionati nelle sue stanze.
La Galleria,
lungo locale dai possenti archi e completamente affrescato, introduce al
palazzo e subito ci conquista. Tutti gli ambienti possiedono una propria storia
e sono a modo loro importanti, eppure ce ne sono alcuni più di altri che ci
hanno colpito come la Sala
Rossa, ovvero il salotto di rappresentanza dalle pareti color vermiglio e
il grande camino in marmo, e la Sala
Antica dal particolare
soffitto in legno con tavolette dipinte.
L'apice del prestigio lo si raggiunge tuttavia
entrando nella Biblioteca distribuita su due livelli. Al piano
terra si accede alla Sala della Vittoria con la statua bronzea della Vittoria
alata e nel cui centro, sopra un tavolino, è poggiata una teca
dov'è custodito il libro più piccolo del mondo stampato a Padova nel
1897. Il motto 'Qui i morti vivono e, muti, svelano
oracoli' inciso su un lato del camino della stanza conferma il valore
della scrittura per tramandare la storia e la cultura. Completa la Biblioteca
la Sala Bresciana al primo piano con le sue pareti interamente ricoperte di
volumi.
Usciti dalla Casa del Podestà c'inerpichiamo
lungo il fianco meridionale della collina morenica che protegge Lonato per
raggiungere la ROCCA adagiata sulla sua sommità. La
costruzione è una delle fortezze più estese della Lombardi e risale al XII
secolo; vi si accede oltrepassando un portone e un ponte levatoio per
ritrovarsi in una distesa prativa sorvegliata da possenti mura merlate a pianta
irregolare. Visti i suoi antichi scopi prettamente militari e difensivi non
aspettatevi di trovare edifici di pregio da esplorare, qui il vero splendore è
il panorama godibile dal cammino di ronda. Da una parte gli occhi spaziano
verso la parte sud del lago di Garda e dall'altra cadono sul centro abitato
dove la Torre civica svetta accanto alla cupola della Basilica di San
Giovanni Battista di epoca barocca.
Per tutte le informazioni su orari, tariffe,
storia e molto altro consultate il sito internet della Fondazione Ugo Da
Como: http://www.fondazioneugodacomo.it/
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