Il lago di Caldaro e sulla collina le rovine di Castelchiaro |
Meleti e vigneti lungo la strada del vino di Caldaro |
Riflessi nel lago grande di Monticolo |
Una casa addobbata per il Natale nel centro di Bolzano |
Vigneti sull'altopiano di Appiano |
Vista sul 'triangolo dei castelli' di Appiano |
La passeggiata
intorno al lago ci sembra un
buon modo per sgranchirci i muscoli delle gambe rattrappiti da più
di tre ore e mezzo di viaggio in macchina. Così sfoderiamo il passeggino
per il nostro piccolo Leonardo e, avvolti da un sole eccessivamente caldo per
la stagione, ci immergiamo in una selva di vigneti
e meleti, attraversiamo un bosco nella parte dove i fianchi della montagna
lambiscono l'acqua e osserviamo verso sud la distesa di canne mossa da un vento
leggero. Il percorso si sviluppa su tratti sterrati e stradine asfaltate non
direttamente sulle rive del lago, se pure in molti tratti se ne può godere la
bellezza. Noi non lo percorriamo per intero in quanto la luce dei brevi
pomeriggi invernali sta per svanire e soprattutto perché ci attendono le
magiche atmosfere del Natale. A pochi minuti d'auto infatti, si apre in tutto
il suo caratteristico splendore il centro
storico di Caldaro. Arrivarci è semplicissimo, grazie ai diversi
parcheggi vicinissimi al cuore del paese. Qui è un vero piacere passeggiare tra
le casette in legno allestite per i mercatini natalizi, all'ombra degli antichi
palazzi, ed essere accompagnati dallo scoppiettio del fuoco che pian
piano consuma il tronco di grossi alberi.
Nella piazza del Mercato spicca la chiesa, dal
cui terrazzo si vede la vallata, e la fontana in stile barocco. L'atmosfera
poi è allietata dalle voci di un coro maschile.
E' un dovere assaggiare una fetta di strudel e,
per riscaldarci, ci concediamo un succo di mele caldo con sciroppo al sambuco
bio servito al Weinhaus Punkt, un locale sulla piazza. La temperatura della
bevanda è talmente alta da farci dimenticare di essere seduti all'esterno,
fasciati dal freddo della sera.
Concludiamo la scoperta del paese visitando la
mostra a ingresso libero 'Trenini in movimento', allestita nei locali della Cassa di
Risparmio di Bolzano. Nel grande plastico realizzato con un'impressionante
cura dei dettagli si muovono diverse tipologie di convogli insieme a pulmini e
macchinine. Un piccolo capolavoro capace di entusiasmare gli animi di grandi e
piccini, perciò assolutamente da visitare.
Il wine pass, fornito ai clienti, consente di
effettuare visite e degustazioni nelle cantine della zona e di accedere
gratuitamente ad alcuni musei, come ad esempio quello Archeologico di Bolzano
dov'è conservato il celebre Otzi.
La mattina seguente al
nostro arrivo la passiamo tra queste meraviglie, passeggiando senza fretta e
respirando l'aria pulita del trentino, riempendoci gli occhi di un panorama
vario e ampio di cui è impossibile non innamorarsi.
Prima di pranzo
visitiamo anche i laghetti di
Monticolo, delle piccole perle d'acqua incastonate tra i pini e i larici.
Non siamo nemmeno a
Un sentiero in mezzo al
bosco consente di compiere il giro dei due bacini naturali ma noi ci
accontentiamo di arrivare col passeggino sino al molo del lago Grande (come
potete immaginare l'altro si chiama Piccolo) e di sederci al sole
aspirando il buon profumo proveniente dalla grigliata organizzata da alcuni
pescatori.
Si inizia da Piazza Walther, al centro della
quale è posta la statua del poeta trovatore Walther von der Vogelwiede che
quasi scompare in mezzo alla baraonda natalizia. Lì vicino troneggia l'elegante
architettura gotica del Duomo della Maria Assunta, davvero
originale perché rivestito di marmo giallo e rosso, col tetto abbellito da
forme romboidali oro e verde, e affiancato dal campanile reso ancora più
slanciato dalla lavorata guglia.
E' un piacere
attraversare la famosa via dei
Portici piena zeppa di negozi
e boutique costosissime e avventurarsi sino al Convento dei Francescani in cui vale la pena entrare a visitare
il silenzioso chiostro trecentesco abbandonando così, per qualche istante,
il chiasso della città.
Lasciarsi catturare
dalla mercanzia esposta sulle bancarelle è assolutamente normale,
però ogni tanto vale la pena alzare gli occhi per ammirare i bei
palazzi d'epoca nelle cui facciate, dalle sfumature pastello, si aprono serie
infinite di finestroni e compaiono dipinti e baldacchini.
Il Museo Archeologico dell'Alto Adige è una delle attrazioni
della città. In esso è possibile scoprire Otzi,
l'uomo venuto dal ghiaccio, ovvero il corpo mummificato e congelato di un
uomo vissuto 5000 anni fa e scoperto nel 1991 nei ghiacci della val
Senales. Noi purtroppo non siamo riusciti a vederlo perché il lunedì è il
giorno di chiusura del museo, tuttavia mi sento di consigliarlo in quanto
grazie al ritrovamento di Otzi è stato possibile ricostruire un pezzo
importante della storia dell'uomo (sito internet del museo: http://www.bolzano.net/it/museo-archeologico-alto-adige.html).
Per completare la visione di
Bolzano abbiamo passeggiato sul Lungotalvera,
un ampio viale alberato a fianco del fiume Talvera che dal centro arriva sino a
castel Roncolo. Il maniero è arroccato su un grande cumulo di rocce
all'imbocco della val Sarentino, proprio dove i fianchi opposti delle montagne
si avvicinano a formare uno stretto imbuto. L'esterno del castello appare
imponente e austero, l'unica sua pecca è il non trovarsi in una posizione
dominante la città. E' visitabile e il giorno di chiusura è, tanto per
cambiare, il lunedì (sito internet: http://www.roncolo.info/roncolo_it/storia.asp).
Visto il tardo orario non ci saremmo comunque entrati, inoltre preferiamo
godere dell'esplosione serale delle luminarie e dei mercatini che, col buio, si
caricano ancor più di magia.
Durante il tragitto di ritorno al cuore di
Bolzano ci soffermiamo ad ammirare la bassa struttura di castel Mareccio con le torrette cilindriche ai lati e
la torre quadrata svettante sopra il corpo centrale. La distesa di vigneti
intorno al maniero, sorto sul pianoro cittadino, fa pensare a castel
Mareccio come a una residenza signorile piuttosto che a una struttura
difensiva. La bella pianta di cachi, carica di frutti arancioni, insieme
alle Dolomiti imbiancate sullo sfondo donano un tocco di romanticismo
a questo scorcio bolzanino.
Le casupole straripanti di prodotti natalizi e
specialità tirolesi ci attendono per la cena a base di wurstel e crauti accompagnati dai tradizionalissimi brezel, in piazza Walther.
Il nostro piccolo Leonardo si deve accontentare di guardare ma l'anno prossimo
potrà assaggiare pure lui queste rustiche prelibatezze.
Per tutte le informazioni sugli eventi e i
mercatini natalizi a Bolzano visitate il sito internet: http://www.mercatinodinatalebz.it/
Il comune di Appiano è un agglomerato di nove
paesini e San Paolo è fra tutti il più pittoresco con il
suo grazioso centro adunato intorno alla chiesa parrocchiale e nelle cui
caratteristiche corti sono allestiti diversi presepi.
L'area di Appiano è inoltre famosa per i castelli e ne risulta la più ricca
dell'intera Europa. Pare infatti ce ne siano oltre 200 fra ruderi, torri e
manieri ben mantenuti. In effetti in qualunque direzione si guardi è possibile
scorgere antiche strutture, spesso finite in rovina ma a volte ancora integre e
visitabili. Durante la nostra passeggiata lungo le splendide stradine, quasi
per nulla trafficate e immerse in una rigogliosa e ordinata campagna, abbiamo
potuto godere di suggestivi scorci su castel Korb, castel Boymont e castel
Hocheppan, conosciuti grazie al bel sentiero detto il 'triangolo dei
castelli' che con un unica
escursione consente di raggiungerli tutti. Oltre a essi è davvero suggestivo
castel Freudenstein, ubicato all'apice di una collina dalla quale si gode di
una vista strepitosa sull'altopiano e sull'ampio paesaggio circostante. Il
maniero ora è la sede del lussuoso golf club omonimo e quindi impreziosito da
un manto d'erba accuratamente tosata e somigliante a del velluto verde.
Guardiamo le persone giocare in un contesto da sogno e, devo ammettere, le
invidiamo. Quanto vorremmo trattenerci ancora un po' e magari provare qualche
swing (tiro) dal sapore principesco. Invece è giunta l'ora di partire.
Salutiamo questo meraviglioso angolo del Trentino, fino a tre giorni fa a noi
sconosciuto, tornando in Valtellina con i sensi stracolmi di piacevoli sorprese
e promettendo a noi stessi di scoprire al più presto un altro piccolo angolo di
mondo.
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