martedì 2 maggio 2017

Al castello Masegra

La vita, le feste, le persone e gli edifici di Scarpatetti, antica contrada della città di Sondrio, sono dominati da una rupe dove sorge imponente il Castello Masegra. Se ne sta tranquillo e maestoso, celato dietro le cime dei pioppi e dei pini. Solitario, essendo l'unica fortezza sopravvissuta nei secoli delle tre che originariamente s'innalzavano sopra l'attuale capoluogo di provincia.   


Il Masegra domina Sondrio e il fiume Mallero
La via di Scarpatetti






















Un tempo la famiglia dei Capitanei era l'indiscussa padrona del maniero. Questo faceva parte di un sistema di torri e rocche estese lungo tutta la media Valtellina, le quali comunicavano tra loro utilizzando il fumo, il fuoco, i suoni e persino i piccioni viaggiatori. 
Oggi, di quella efficiente rete di controllo è rimasto ben poco. Verso ovest, lungo il fianco della montagna di Triangia, si può ancora ammirare il vecchio castello dei Santi Giorgio e Lorenzo divenuto l'attuale convento di San Lorenzo. Verso est invece sorgono le affascinanti rovine di castel Grumello, anch'esse sistemate su un dosso roccioso sulle cui pendici terrazzate prosperano le viti dalle quali si producono i pregiati vini valtellinesi. (al Grumello ho dedicato il post "Il fascino di castel Grumello": http://amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2014/03/il-fascino-di-castello-grumello.html)  
A nord di quest'ultimo s'intravede fra i castani la rocca di Mancapane, un chiaro esempio di torre con recinto (a essa ho dedicato il post "Passeggiare a novembre": http://amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2013/11/passeggiare-novembre-castello-di.html).


Vista dal Masegra verso est e il dosso di castel Grumello
Torniamo a parlare di castel Masegra. Dopo la dominazione dei Capitanei, nel XV secolo fu la volta dei Beccaria che trasformarono gli spazi freddi e angusti di un maniero dagli scopi principalmente militari ad abitazione nobiliare degna del prestigio del casato. 
La sovranità dei Beccaria durò poco e alla fine del XVI secolo la fortezza fu venduta a Battista Salis. Sotto la direzione della potente famiglia grigiona Salis, il Masegra vide mutare un'altra volta la sua funzione divenendo una florida azienda agricola. Questi anni di gloria e abbondanza per il castello svanirono il 10 ottobre 1797 con l'annessione della Valtellina alla Repubblica Cisalpina. Il Masegra venne nuovamente adibito a caserma e spogliato delle sue ricchezze artistiche. Per assistere a un lento recupero della struttura si deve attendere il 2004, quando venne concesso in uso al Comune di Sondrio il quale, nel 2012, ne diventò ufficialmente proprietario e lo aprì così al pubblico.


Il Castello Masegra spunta dal verde cittadino

Al castello si accede oltrepassando una volta in sasso e una ripida rampa selciata protetta dall'antica cerchia muraria munita di camminamento. In cima alla salita ci attende il massiccio portale d'ingresso racchiuso da un arco in pietra ollare e, sulla destra, l'ampio cortile esterno. Su quest'ultimo troneggia l'edificio maggiore quattrocentesco la cui facciata appare ben conservata, intonacata e decorata, e con due file di finestre incorniciate da elementi in terracotta che ravvivano il complesso grazie alle loro tonalità rossastre.
Dietro l'edificio maggiore si nasconde la corte interna dove spicca il porticato con archi e colonne su due piani. Il cortile è protetto alle estremità nord da due torri, quella di nord-est, meglio conservata, e quella di nord-ovest, mentre tra le due sorge una costruzione dotata di un grande locale interrato, forse l'abitazione del castellano. 
Curiosità: alle due torri e all'edificio compreso fra esse si accedeva attraverso delle porte poste al primo piano e a delle rampe che venivano ritirate in caso di pericolo; inoltre il tutto era collegato da ponti levatoi.


Il portale d'ingresso e l'edificio maggiore
Gli interni di castel Masegra sono pressoché spogli, fatta eccezione per qualche sala dal soffitto in legno a cassettoni e per la torre colombaia posta sul lato sud della corte interna. Al suo interno infatti si cela una camera dal soffitto a volta a ombrello affrescato con le scene ispirate all'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto: una bella scoperta.
Prima di ridiscendere a Scarpatetti vale la pena soffermarsi ancora ad ammirare lo splendido panorama verso la città, le montagne e il verde fondovalle valtellinese.

Per tutte le informazioni su castel Masegra consultate i siti internet: 
http://www.comune.sondrio.it/site/home/la-citta/visita-della-citta/castello-masegra.html e http://www.castellomasegra.org/ 

Il Masegra immerso  nel verde e la sua rampa d'accesso 

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.


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