mercoledì 24 gennaio 2018

Il Barolo di Serralunga d'Alba

Intorno alla FORTEZZA DI SERRALUNGA D'ALBA si è sviluppato il paese che deve l'originale nome alla propria conformazione: serrato e allungato, da nord a sud, sulla sommità di un cumulo di aspre pietre. Le abitazioni si dispongono a cerchio lambendo il maniero come a volerlo difendere. In verità sono i grossi torrioni in mattoni a vista ad aver assolto nei secoli questo compito, costruiti in posizione dominante e ben incastonati sulle rocce come il diamante solitario su un anello.


Le case di Serralunga strette attorno al proprio castello
Nell'anno mille esisteva solo una torre ed è a metà del 1300 che nacque una vera fortezza, eretta in soli diciassette anni tra il 1340 e il 1357 dalla famiglia Falletti divenuta la proprietaria del feudo di Serralunga.
La sua forma è rimasta pressoché invariata nel tempo, le vicende storiche non particolarmente cruenti in cui è rimasta coinvolta non l'hanno infatti danneggiata. Ai nostri occhi sfoggia una forma molto compatta slanciata da due torri, una a pianta quadrata e l'altra cilindrica, e vi è inoltre una terza torretta pensile. Nelle mura si aprono qualche monofore (finestra sormontata da un arco solitamente alta e stretta) e bifore, ma solo ai livelli più alti, e le uniche decorazioni esterne presenti sono degli archetti in cotto.
Fungeva da luogo di rappresentanza, saltuaria residenza, e soprattutto aveva scopi di difesa. Un tempo c'era pure un fossato a ostacolare l'unico ingresso, posto ad alcuni metri dal livello del terreno. Un ponte levatoio alzato in caso di pericolo e sotto cui si apriva il vuoto, massicci portoni e feritoie attraverso cui colpire l'assalitore restando al coperto testimoniano la natura principalmente difensiva del maniero di Serralunga che doveva incutere timore ai feudatari limitrofi. Dalla fine del XIX secolo assolse il compito di deposito delle attività vitivinicole, lo Stato ne diventò proprietario nel 1949 e negli anni successivi furono iniziati i lavori di restauro. 





L'affresco della cappella
All'interno non vi sono quadri o arredi, eppure la nostra bravissima guida (si accede solo
 con visite guidate) non ce ne ha fatta sentire la mancanza, raccontando con trasporto le vicende dei Falletti e coinvolgendoci nella storia del luogo. Grazie alle sue parole mi è rimasta nel cuore la figura della marchesa Juliette-Giulia Colbert in Falletti di Barolo. Filantropa, dall'intelligenza acuta e l'animo sensibile, sposò Carlo Tancredi Falletti in Barolo il quale morì nel 1838 lasciandola senza figli e provocando così l'estinzione della potente famiglia dei marchesi Falletti di Barolo.  
Nel castello l'unico angolo affrescato si nasconde nell'ambiente di rappresentanza posto al livello del cortile. Qui le figure di Santa Caterina e San Francesco vegliavano sui nobili in preghiera, inginocchiati in quella che doveva essere la minuscola cappella. Al piano superiore vi è la sala di residenza con volta a botta e tre camini, di cui due enormi. Sopra di essa il camminamento di ronda merlato, successivamente coperto da un tetto, regala delle vedute mozzafiato sul tipico paesaggio coltivato delle Langhe. 
Tutte le informazioni utili per la visita le trovate al sito internet: http://www.castellodiserralunga.it/

Due dei tre camini del piano nobile

La vista dalla cima della fortezza è vasta e indimenticabile



Tratto dal diario 'Fuga d'autunno nelle Langhe' pubblicato dalla rivista online Turisti per caso. Se volete leggere per intero il mio diario di viaggio dedicato alla bella vacanza tra i vini e i meravigliosi colori autunnali delle Langhe, sconfinando fino al Castello della Manta, a Cuneo e al Santuario di Vicoforte, cliccate sul link della nota rivista online 'Turisti per caso': http://turistipercaso.it/langhe/78175/fuga-dautunno-nelle-langhe.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere. 

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