lunedì 5 febbraio 2018

E' tempo di Carnevale!

Chiacchiere e frittelle, bugie e castagnole, musica e colori, coriandoli e sbandieratori, eccoci alla festa più allegra ed eclettica dell'anno: il Carnevale!

Sbandieratori nel centro di Sondrio
Le prese in giro animano il Carnevale, così se l'Italia
non va ai Mondiali non ci resta che ridere... 
A Carnevale la parola d'ordine è divertimento; in questi giorni sono infatti ammessi scherzi, prese in giro, comportamenti sopra le righe e abbigliamenti fantasiosi. Non a caso il simbolo burlone e spensierato della festa è la maschera. Ognuno può interpretare ciò che vuole; così i più grandi diventano clown, re e regine, elfi e streghe, mentre i piccini di oggi si tramutano nei personaggi dei loro cartoni animati preferiti.
Si festeggia sino al martedì grasso, precedente al periodo della Quaresima che ha inizio il mercoledì delle ceneri e per antitesi rappresenta la penitenza in preparazione ai riti Pasquali. 

Travestimenti, allegria, musica e baldoria celebrano il Carnevale

La festa del Carnevale affonda le proprie radici nella storia dei Grecia e dei Romani, sebbene non si conosca con precisione l'esatta nascita nel tempo e nel luogo, e lo stesso vale per l'origine del termine. Se pur la maggior parte degli studiosi propenda al corrispettivo della derivazione latina 'privarsi della carne', proprio in relazione al digiuno quaresimale, una minoranza attribuisce la genesi della parola a un'antica cerimonia in cui era usanza porre il sacro vascello su un carro e trainarlo per le vie della città. Tale carro doveva simboleggiare la fine del caos e il rifacimento del cosmo in tutto il proprio ordine e bellezza. Il Carnevale era infatti considerato un periodo transitorio in cui il mondo dei morti si spalancava, mescolandosi a quello dei vivi, le anime tornavano sulla terra coperte da maschere portando con sé la confusione del paranormale. Al termine di quei giorni burrascosi la pace tornava a regnare e la vita proseguiva normale sino al Carnevale successivo.

L'intramontabile Pinocchio resiste ancora... ma nella veste di 'ciucat', ovvero dell'ubriacone
Nell'antica Roma si celebravano i riti di purificazione simbolo di rinascita della terra, ovvero il passaggio dall'inverno alla primavera quando gli alberi cominciano a germogliare e la natura si risveglia per tornare nuovamente a donare cibo all'uomo. Questo passaggio bisognava festeggiarlo per bene con danze, cibo e musica, proprio come nelle odierne sfilate. 
Curiosità: nel rinascimento i signori ostentavano la propria potenza con i carri, più erano grandi e decorati e maggiore era la ricchezza del casato.
In Italia la maschera nasce a Venezia nella seconda metà del 1200, raggiunge la sua massima diffusione nel '700, e da allora si tramanda fino ai giorni nostri. 

Come accennato prima, secondo il rito romano il carnevale si conclude con il martedì grasso mentre nel rito ambrosiano, per intenderci quello osservato nella provincia di Milano, ha termine il sabato successivo. Ciò accade perché, secondo una leggenda, Sant'Ambrogio patrono di Milano tornò in città in ritardo a seguito di un pellegrinaggio e la popolazione volle aspettarlo per festeggiare in sua presenza il Carnevale, ritardando così l'inizio della penitenza Quaresimale.

Ogni paese ha il proprio Carnevale, così la nostra magnifica Italia si anima di carri, maschere e allegria

Viareggio, Venezia, Putignano, sono solo alcuni dei Carnevali più famosi della nostra penisola ma questa è una festa per tutti e di tutti, e ogni paesino del 'bel paese' gli rende omaggio celebrandolo con la sua fantasia e i propri stravaganti costumi. Quindi: Buon Carnevale a tutta la nostra splendida Italia!

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere. 

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