Stazione S. Ambrogio della metro M2: è questa la fermata per il MUSEO NAZIONALE SCIENZA E TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI.
Nasce il 15 febbraio 1953 e con i suoi 50000 metri quadrati di esposizione si annovera fra i più vasti d'Europa. E' in parte ospitato nella sede del Monastero di San Vittore al Corpo e le sale si sviluppano attorno ai due chiostri dell'ex edificio religioso.
Se da un punto di vista architettonico la location risulta suggestiva, la facilità di visita con un bimbo in passeggino non è altrettanto entusiasmante a causa dei pochi ascensori e delle troppe scale. Avendo visitato diversi musei analoghi, dal Deutsches Museum di Monaco di Baviera al Parco delle Scienze di Granada, dal CosmoCaixa di Barcellona al Muse di Trento è normale formulare un confronto. Qui mancano le aree dedicate ai bambini più piccoli dove poterli avvicinare con i giochi alla scienza, non ci sono ristoranti, né self service, né spazi svago interni ed esterni. Poche postazioni interattive risultano accattivanti e alcune non sono di immediata comprensione. Badate bene: questo è soltanto un mio parere personale che non deve scoraggiare l'ingresso, pure perché ci sono collezioni molto interessanti che meritano di essere scoperte. Come ad esempio quella dedicata alle invenzioni e all'arte di Leonardo Da Vinci, agli ambienti caratteristici che ospitano la Fucina, l'Impianto Siderurgico, le Fonderie, le immagini dallo spazio i cui colori ricordano dei quadri impressionisti e la sezione sulla Fisica delle Particelle. Quest'ultima in particolare mi ha affascinato.
Se da un punto di vista architettonico la location risulta suggestiva, la facilità di visita con un bimbo in passeggino non è altrettanto entusiasmante a causa dei pochi ascensori e delle troppe scale. Avendo visitato diversi musei analoghi, dal Deutsches Museum di Monaco di Baviera al Parco delle Scienze di Granada, dal CosmoCaixa di Barcellona al Muse di Trento è normale formulare un confronto. Qui mancano le aree dedicate ai bambini più piccoli dove poterli avvicinare con i giochi alla scienza, non ci sono ristoranti, né self service, né spazi svago interni ed esterni. Poche postazioni interattive risultano accattivanti e alcune non sono di immediata comprensione. Badate bene: questo è soltanto un mio parere personale che non deve scoraggiare l'ingresso, pure perché ci sono collezioni molto interessanti che meritano di essere scoperte. Come ad esempio quella dedicata alle invenzioni e all'arte di Leonardo Da Vinci, agli ambienti caratteristici che ospitano la Fucina, l'Impianto Siderurgico, le Fonderie, le immagini dallo spazio i cui colori ricordano dei quadri impressionisti e la sezione sulla Fisica delle Particelle. Quest'ultima in particolare mi ha affascinato.
L'occhio dell'uragano Josè sopra l'Oceano Atlantico |
Il deserto libico visto dallo spazio |
Sezione acceleratore di particelle del CERN |
Se l'argomento vi appassiona consiglio di leggere il libro 'Il Bosone di Higgs' di Jim Baggott che ripercorre la storia della fisica delle particelle fino agli studi più recenti.
Intanto riporto l'incipit che introduce a questa sezione del museo: 'gli oggetti intorno a noi sono fatti di materia. Li possiamo rompere, spezzettare sempre più fino ad arrivare a una specie di polvere, sempre più fine. Possiamo separare gli atomi nei loro costituenti: protoni, elettroni, neutroni e ancora più dentro fino ai quark. Insieme, queste particelle formano la base del nostro sistema materiale. Siamo giunti nel mondo delle particelle elementari... Ogni giorno al CERN, Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, guidato dall'italiana Fabiola Gianotti, e all'INFN, Istituto Nazionale di Fisica Naturale, persone di tutte le nazionalità compiono ricerche per capire sempre meglio la natura che ci circonda.'
Con un linguaggio semplice viene spiegato cos'è e come funziona il famoso acceleratore di particelle. Nell'anello sotterraneo della lunghezza di 27 km queste ultime viaggiano con velocità vicine a quelle della luce e si scontrano in prossimità dei rilevatori, rilasciando delle tracce: lampi di luce, impulsi elettrici, scie di bollicine... che vengono trasformate in dati, pronti per essere analizzati.
Se volete approfondire leggete un mio vecchio post: Il Bosone di Higgs, dove la politica divide la scienza unisce, al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2015/04/il-bosone-di-higgs-dove-la-politica.html
Al CERN e all'INFN si studia pure la Materia Oscura, ovvero quei quattro quinti di materia costituenti l'universo di cui non sappiamo ancora nulla.
E' incredibile pensare quanto sia immenso e sconosciuto ciò che ci circonda e altrettanto incredibili siano le menti umane capaci di formulare e provare i concetti scientifici che governano il tutto intorno e dentro di noi.
Ricostruzione di una fonderia di campane del XVII secolo |
Fisica a parte, al museo Leonardo da Vinci merita un elogio il Padiglione Ferroviario dove sono conservati, fra i tanti esemplari, un tram trascinato dai cavalli risalente al 1885 e la grossa locomotiva a vapore Gr-691 soprannominata Nuvolari, tra le più veloci fra quelle alimentate a carbone.
Tram a cavalli |
Locomotive a vapore |
Lo spazio esterno è occupato in gran parte dal Sottomarino Toti, un sommergibile militare del 1967 al quale si accede solo a orari prestabiliti e con un sovrapprezzo. Conoscendolo già siamo passati oltre, inseguendo nostro figlio fin sotto il Lanciatore Vega. E' il modello fedele in scala 1:1 del primo Vega VV01, noto per la sua flessibilità operativa e che ha portato in orbita nove satelliti. Alto 30 metri, leggero in quanto realizzato in fibra di carbonio ma robusto, è stato chiamato come una delle stelle più luminose.
Lanciatore Vega |
Sul cortile si affaccia un edificio industriale che accoglie il Padiglione Aeronavale. Lì lo sguardo si posa sulla Nave Scuola Ebe, un grande veliero a due alberi costruito nel 1921 in legno di pino e rovere e utilizzato per addestrare i nocchieri, cioè chi guida e manovra una nave, e i sottufficiali. E' possibile esplorare una sezione del ponte di comando del Transatlantico Conte Biancamano, varato nel 1925 per il trasporto passeggeri, mentre sopra le nostre teste, ben ancorato al soffitto, domina la scena l'enorme Catamarano AC72 Luna Rossa, finalista delle regate di selezione per l'America's Cup. Al piano superiore è invece esigua la collezione sui mezzi d'assalto e i mezzi di trasporto per cielo, dove l'unico elemento che incuriosisce è il semplice simulatore di guida di un elicottero.
Tratto dal mio diario 'Milano in un weekend', dedicato al capoluogo lombardo e pubblicato anche sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Dalle bellezze architettoniche del centro storico ai parchi gioco per bambini, passando per Eataly e il museo della scienza e la tecnologia Leonardo da Vinci, la modernità di piazza Gae Aulenti e la città dei Robot. Se volete leggere per intero il racconto, cliccate sul mio link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2020/01/milano-in-un-weekend.html
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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