mercoledì 5 agosto 2020

Cima Piazzi Happy Mountain

Sopra Isolaccia, poco lontano dalla nota località turistica di Bormio in Alta Valtellina, esiste un luogo dove la montagna è splendida per camminare ma pure per divertirsi. Si raggiunge con la cabinovia che dal paese sale fin quasi ai 2000 metri di quota del Pian della Mota. Non appena le porte delle cabine si aprono un'aria fresca che odora di resina e pino riempie i polmoni. Poi lo sguardo viene attirato da un'attrazione, l'unica nel suo genere in Lombardia. Un serpentone fatto di rotaie si addentra sinuoso nella pineta per 600 metri e delle macchinine biposto colorate lo percorrono veloci. Le grida di felicità e sorpresa dei bambini e degli adulti che vi sono sopra coprono in parte il rumore generato dal contatto delle ruote ancorate alle rotaie. Il Family bob, così si chiama, regala emozioni forti, è adatto ai bimbi dai 4 anni in su, sebbene i più piccoli devono essere accompagnati, ed è fruibile sia d'estate che d'inverno. Si può scegliere di 'tirare i freni' e quindi gustare pian piano il percorso, oppure di scendere a tutta. In tal caso i bob corrono alla massima velocità e la sensazione è quella di trovarsi su uno di quei roller coaster dei grandi parchi di divertimento.
Ovviamente il nostro Leonardo, quattro anni, si è precipitato subito lì. Una breve spiegazione dell'addetto su come utilizzare i freni e poi pronti, partenza, via! Mentre noi grandi, paurosi, tentavamo di rallentare, lui continuava  a ripetere: più veloce, più veloce. I giri sono stati un gran divertimento. 
E' un'attrazione che consiglio di provare perché di certo non se ne resta delusi. Per prezzi, orari e biglietti consultate il sito internet: https://www.cimapiazzi.eu/it/.

L'adrenalinico Family Bob
L'adrenalina del Family Bob sprigiona l'energia necessaria ad affrontare l'escursione in salita che si arrampica lungo le piste invernali di sci. E' l'itinerario più impegnativo tra i fruibili dal Pian della Mota, ma pure quello che regala scenari meravigliosi. Man mano che ci si alza di quota il panorama cambia e diviene sempre più ampio. Ci si lascia alle spalle la vista sulla Valdidentro con la salita alle Torri di Fraele e al passo del Foscagno, e l'imbuto iniziale del valico dello Stelvio per sbucare, dopo un'ora/un'ora e mezza di cammino, nei pascoli ampi dell'Alpe San Colombano a 2220 metri di altitudine. La distesa verde, al centro della quale sorge il ristoro omonimo, si affaccia sulla Valfurva e le piste di Bormio 2000 e 3000. E' il posto ideale per concedersi un pranzo meritatissimo, soprattutto da Leonardo. 

I pascoli e il ristoro dell'alpe di San Colombano
Nel pomeriggio la voglia di proseguire è molta ma dobbiamo confrontarci con la ripidità e il fondo sconnesso del percorso che conduce alla chiesetta di San Colombano e poi al Dosso le Pone: davvero difficile per il nostro bimbo. La gita diverrebbe un incubo e i tempi di percorrenza si dilaterebbero troppo. Decidiamo perciò di comune accordo di essere la sola a terminare l'escursione. Nel frattempo mio marito Mirko assieme a Leo riprendono con calma la via del ritorno, la stessa dell'andata. 

Chiesetta di San Colombano
In venti minuti di passo veloce raggiungo il piccolo edificio religioso, adagiato a 2475 metri nel punto di giunzione di due picchi prativi d'alta montagna. Respiro il vento gelido e mi fermo a leggere il cartello accanto alla chiesa. Scopro così che è stata costruita nel 1616 come meta dei 'pellegrinaggi della speranza' delle donne che non riuscivano ad avere figli. La stranezza che il luogo sia stato dedicato a un santo irlandese risiede forse nel fatto che poco lontano sgorga una fonte alla quale i contadini attribuivano poteri miracolosi. Il cristianesimo non riuscì mai a sradicare tale culto pagano delle acque, perciò venne adottato lo stratagemma di attribuire le virtù della sorgente al santo.   

Un altro quarto d'ora e vengo catapultata in cima a un'altura dove gli occhi scrutano le montagne a 360° attorno a me. Sul Dosso le Pone, 2560 metri di altezza, si ammirano le vette che costruiscono il meraviglioso anfiteatro di Bormio e si scorge persino l'acqua azzurra della diga di Cancano. Se volete scoprirne l'itinerario cliccate sul post 'emozioni tra le nuvole in Valtellina' .

Vista sulle dighe di Cancano (nel centro) dal Dosso le Pone
Splendido panorama verso Bormio dal Dosso le Pone
Panorama verso la chiesetta di San Colombano salendo verso il Dosso le Pone
La giornata non è ancora finita e il Pian della Mota, ormai lo avrete capito, offre camminate, divertimenti e relax per tutte le età.
Eccoci tornati alla stazione di arrivo della cabinovia per rilassarci, io e mio marito, con una bibita fresca all'ombra degli ombrelloni del rifugio Conca Bianca, mentre Leonardo, per nulla stanco della camminata, si scatena sui tappeti elastici, i gonfiabili e i giochi sistemati proprio di fianco al ristoro. Un ottimo servizio che consente di trascorrere momenti sereni a figli e genitori.

Stazione di arrivo della cabinovia Isolaccia-Pian della Mota con il parco giochi e il rifugio Conca Bianca
Leonardo si scatena sui tappeti elastici accanto al rifugio Conca Bianca

A conclusione di una giornata perfetta, di quelle che ti lasciano il buonumore per l'intera settimana, ci regaliamo un aperitivo al bar da Stefy, molto frequentato da ciclisti, motociclisti e molto comodo per chi, come noi, non vuole addentrarsi nelle viuzze sovraffollate del centro di Bormio. Il locale infatti si trova sull'incrocio della statale dello Stelvio con la strada provinciale SP29 del Gavia.
Il ristorante pizzeria Cima Piazzi a Cepina ci ospita invece per la cena. Le sale ampie, il parco giochi esterno e la posizione immersa nella pineta lo rendono ideali pure per i più piccoli. Inoltre a due passi, all'ingresso di Cepina, raggiungibile con una passeggiata sulla ciclabile, si trova un bellissimo parco per i bambini con giochi nuovi e ben tenuti. Leo si diverte e noi siamo contenti!

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.   

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