lunedì 23 novembre 2020

Castello di Miramare


Il CASTELLO DI MIRAMARE si colloca alla fine di un viale lunghissimo, che parte dal quartiere triestino della Barcola e sfiora le onde, e si trova adagiato ai piedi del promontorio roccioso e ripido di Grignano. Un grande parco, ad accesso libero, lo circonda da una parte mentre il mare lo lambisce dall'altra. Arrivando in automobile se si è fortunati la si può lasciare in un parcheggio gratuito poco distante, oppure bisogna oltrepassare la sbarra di accesso per posteggiarla, a pagamento, nei pressi della Scuderia. Questo edificio è il primo che si incontra e ora è utilizzato per mostre temporanee. 

L'elegante Castello di Miramare

Proseguendo sul viale dei lecci si giunge presto alla fontana zampillante al centro di un cortile piano che poi prosegue fino al livello del mare grazie ai terrazzamenti collegati fra loro con scalinate. Sulla sinistra la sagoma signorile, maestosa e candida del castello spicca su tutto. Fu l'arciduca Ferdinando Massimiliano d'Asburgo a volerlo, per godere di questo luogo incantevole assieme alla moglie la principessa Carlotta del Belgio. Lo fece realizzare fra il 1856 e il 1860 ai piedi del promontorio  carsico di Grignano. La sua architettura eclettica segue la moda di quei tempi e appare come un miscuglio di medievale, gotico, rinascimentale, un mix torrette e decori, mura merlate e bifore. Scruta il mare: immenso e di un azzurro brillante illuminato dal sole del pomeriggio.

Gli spruzzi della fontana nel cortile del castello

Per accedere all'interno non è necessaria la prenotazione ma si deve pagare un biglietto. Il percorso obbligatorio da seguire comincia dal piano terra, destinato agli appartamenti privati di Massimiliano e Carlotta, dove subito si respira un'atmosfera intima, grazie pure ai rivestimenti in legno e ai ritratti di famiglia. La camera da letto dell'arciduca, con il soffitto ribassato, somiglia a una cabine delle navi in cui ha soggiornato. La successiva sala Novara imita lo studio dell'omonima nave della flotta austriaca con ananas, ancore e corone alle pareti. Poi la biblioteca, la sala da pranzo e gli appartamenti della principessa, la cappella e la sala della rosa dei venti la cui particolarità sta nel quadrante con lancetta ancorato al soffitto e collegato a un indicatore sul tetto, che mostrava la direzione del vento. Davvero originale. 

La camera da letto di Massimiliano somiglia alla cabina di una nave

La biblioteca negli appartamenti privati

Lo scalone
La visita prosegue salendo il sontuoso scalone a rampa doppia, a mio parere una vera e propria opera d'arte. Conduce al primo piano, quello di rappresentanza e riservato agli ospiti. 

Lo stile cambia radicalmente e diviene pomposo, con tappezzerie rosse, intagli complessi, simboli imperiali e stemmi, le stanze si ispirano al barocco e sono zeppe di quadri, vasi, lampadari sfarzosi. Anche qui non manca un tocco di originalità nei salottini orientali che ricreano ambienti in stile cinese e giapponese, nei quali si respira un'atmosfera esotica. La sala però che lascia senza fiato e costringe a percorrerla con gli occhi rivolti verso l'alto è quella del trono. Enormi tele raffigurano gli imperatori degli Asburgo e le capriate del soffitto regalano una suggestione unica. Destino vuole che Massimiliano non occupò mai quel trono. Venne ucciso in Messico da un plotone di esecuzione. Questa fu la sua fine tragica che ha cosparso di amarezza la nostra uscita dal castello. 


   
Lo Stile barocco del primo piano

Il piano di rappresentanza sfoggia lo stile barocco

La sala del trono

L'allegria del sole e il lieve sciabordare delle onde nel Mediterraneo ci contagiano positivamente l'umore. Iniziamo a esplorare l'oasi verde della tenuta attraversando il ponte di accesso al Parterre sul torrentello uscente dal vicino lago dei cigni con l'isolotto al centro e la casetta svizzera destinata ai giardinieri sulla riva. Oltre alla funzione pratica, la passerella rappresenta il passaggio fra l'area boschiva del parco, romantica, dov'è la natura a farla da padrona, e il giardino all'italiana con stupende aiuole suddivise in figure geometriche, simbolo della dominanza dell'uomo sull'ambiente. Qui c'è pure un bar ristoro dove ci si può sedere a uno dei tavolini esterni accarezzati dal sole per bere un caffè e mangiare un gelato, e godere in pieno relax di tanta bellezza. 

Giardino all'italiana davanti al bar ristoro

Ogni angolo del parco offre scorci romantici

Camminando nella fitta vegetazione si scoprono un altro specchio d'acqua, detto dei loti, sculture, prati, sentieri e viali, piccole caverne e pergolati. Verso il mare, affacciati sul porticciolo di Grignano e arroccati sopra le rocce, ci sono pure le serre e il Castelletto, imitazione della residenza principale e abitato solo occasionalmente da Massimiliano e Carlotta. E' graziosa la fontana antistante con le statue degli scoiattoli sul bordo che Leonardo ha subito notato. 

Porticciolo di Grignano

Il parco antistante al castello

Il parco e la fortezza di Miramare sono un'unica grande opera d'arte. Assistere al tramonto dalle terrazza attorno al castello imprime in noi un ricordo emozionante, forte, intriso di bellezza e serenità. 

Tratto dal mio diario di viaggio 'Treviso,Trieste e Borghetto sul Mincio'. Se volete leggere l'intero articolo cliccate sul link della nota rivista on line 'turisti per caso': https://turistipercaso.it/trieste/82354/treviso-trieste-e-borghetto-sul-mincio.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.   

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