domenica 8 gennaio 2023

Sul Sentee di Sort, lago di Como

Il lago di Como è un gioiello italiano conosciuto in tutto il mondo e per 'colpa' della sua bellezza naturale, le ville con parchi meravigliosi da visitare e dei personaggi famosi che qui cercano un po' di privacy, nei mesi estivi e primaverili è preso di mira dai turisti. Per questo amiamo scoprirlo in autunno inoltrato o in inverno, percorrendo sentieri di montagna lontani dai percorsi sovraffollati del lungolago e dai quali se ne coglie in maniera più ampia l'incanto.
Oggi seguiamo la strada stretta e tortuosa che dall'elegante paese di Cernobbio sale fino alla frazione di Rovenna, per lasciare la macchina nel parcheggio del cimitero e imboccare il Sentee di Sort, recuperato negli anni '80 dall'associazione di volontari pro Rovenna. E' una facile passeggiata di circa 45 minuti immersa nei boschi, composta da un susseguirsi di saliscendi e tratti pianeggianti, della lunghezza di circa 2,5 chilometri. Solo in una breve porzione è presente una catena ancorata alla roccia a cui potersi aggrappare per offrire maggiori confort e sicurezza ai viandanti. Non vi sono raccomandazioni particolari per affrontarla, se non quella di prestare attenzione come in un qualsiasi altro tracciato montano. E' impossibili spingervi dei passeggini per via delle diverse scalinate presenti, di sassi, radici e per la larghezza ridotta del passaggio che è stato ricavato nel pendio molto ripido. Per gli stessi motivi non è adatto ai bimbi piccoli.  

Sul Sentee di Sort

Fa parte dei tracciati 'Luoghi della pietra' e 'Luoghi panoramici' e percorrendolo se ne comprende il motivo. Le vedute sul ramo del lago di Como più suggestivo sono splendide e abbracciano le montagne della penisola di Bellagio iniziando dalla città di Como e seguendo il profilo montuoso su cui si erge il famoso Faro Voltiano fino all'altezza di Faggeto Lario.

Splendide vedute sul lago di Como dal Sentee di Sort

Scorcio sul lungolago di Moltrasio dal Sentee di Sort

Inoltre durante la camminata si attraversano le cave del Niasc (del Nidaccio) della pietra di Moltrasio, aperte dagli antichi romani che le utilizzavano per erigere ponti e strade, e utilizzate in maniera continuativa nei secoli successivi fino agli inizi del '900. Qui i maestri scalpellini estraevano la roccia dalla montagna e nel contempo mantenevano pulivano e mettevano in sicurezza boschi, le mura imponenti erette con il materiale di scarto ne sono la testimonianza. Gli stessi maestri artigiani trasportavano poi a valle il materiale su robuste slitte che scivolavano lungo viuzze dalle pendenze vertiginose, percorribili tutt'oggi a Moltrasio. 

Muraglioni costruiti dagli scalpellini con la pietra di Moltrasio, cava di Niasc

Cascata di Cam (purtroppo in secca)
Una volta sbucati tra le case del paese è possibile proseguire su altri sentieri/strade le cui mete sono segnalate da cartelli, noi ci accontentiamo di scendere per qualche passo fino alla valletta dove scorre il fiume che forma la cascata di Cam. Si cela tra gli alberi di latifoglie seguendo la parete verticale della roccia di Moltrasio e formando una pozza di acqua, freschissima anche in piena estate. 

Torniamo indietro dal medesimo percorso dell'andata, seppure sia possibile scegliere due 'anelli' alternativi, più lunghi, uno verso l'alto sul monte di Lenno e discesa su via per il Bisbino, il secondo verso il basso per scoprire altre cave e giungere in un punto inferiore rispetto al parcheggio del cimitero di Rovenna, a cui bisogna tornare seguendo la carrozzabile. La prossima volta con più tempo a disposizione sceglieremo una di queste opzioni che di certo non deluderanno per le loro vedute.


Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere. 

Nessun commento:

Posta un commento