Il borgo di Savogno accovacciato al principio della Val Bregaglia, nel comune di Piuro in provincia di Sondrio, è talmente magico che ci attira ogni anno per una bella passeggiata tra i boschi. I periodi che privilegiamo sono quelli dell'autunno inoltrato e di inizio primavera, quando le temperature sono fresche, le giornate terse e non vi è traccia del turismo di massa troppo chiassoso e spesso insolente dell'alta stagione.
Per raggiungere il paese prediletto da Don Luigi Guanella, il celebre religioso nominato economo spirituale del luogo nel 1867, esistono diversi percorsi, e se con Leonardo nel passeggino avevamo dovuto seguire la strada agro silvo pastorale da Villa di Chiavenna, stavolta ci siamo inerpicati su gradini e sentieri, con nostro figlio in prima posizione che incitava di salire più forte. Di Guanella e dei tracciati alternativi non mi dilungo oltre, limitandomi a riportare il link al post in cui ne parlo ampiamente: 'Savogno: borgo antico'.
In questo articolo invece dedico ampio spazio alle immagini, assieme alla descrizione dei punti principali e utili per organizzare la vostra gita. Primo fra tutti il luogo di partenza, nei pressi delle meravigliose cascate dell'Acquafraggia, la cui popolarità negli ultimi anni è cresciuta a dismisura . Fotografia e descrizioni di itinerari nei dintorni le trovate nei post: Sulla ciclabile della Valchiavenna e Dalle cascate dell'Acquafraggia alla scoperta del Parco Paradiso in Valchiavenna .
Dalle aree di sosta a una manciata di passi dagli spruzzi e dal fragore dell'acqua (a 380 metri s.l.m.), saliamo all'attigua frazione di Sant'Abbondio calpestandone i selciati storici, per poi uscirne e venire subito abbracciati da possenti castani secolari. Tratti di sentiero tagliano i tornanti della stretta carrozzabile che termina poco dopo nel parcheggio sottostante ai Crotti della Cànoa, a 520 metri di altitudine. I Crotti sono molto caratteristici e ricordano il modo di vivere dei nostri avi. Trattasi di abitazioni con muri in pietre dalle sagome irregolari parzialmente ricoperti di edera; tetti, porte, finestre in legno, e nascondono cantine fresche e arieggiate, ideali per la conservazione di salumi, formaggi e vino.
Il percorso prosegue alternando scalinate, salite impegnative e tratti pianeggianti. Poi tra il fruscio delle foglie si comincia a sentire il gorgoglio di un fiume e all'improvviso le piante lasciano spazio a un torrente spumeggiante che salta da una pozza all'altra, lo stesso che qualche metro più sotto crea le cascate dell'Acquafraggia.
Due immagini del fiume che, poco più in basso, crea le cascate dell'Acquafraggia
Ancora un po' di sana fatica e finalmente siamo ai piedi del muraglione di sostegno del terrazzo prativo antistante la chiesa di Savogno, dopo un'ora abbondante di cammino e 550 metri di dislivello complessivi.
Ad attenderci troviamo delle pecorelle intente a brucare l'erba, un tè caldo al rifugio Savogno e, prima di imboccare la via del ritorno, la splendida vista verso il fondovalle e sulle montagne innevate.
Scorci della porzione rurale del borgo di Savogno
Il busto di Don Luigi Guanella decora il terrazzo prativo antistante la chiesa di Savogno
Per la discesa scegliamo la deviazione sinistra del sentiero, che termina sul lato opposto delle cascate dell'Acquafraggia rispetto al nostro punto di partenza. In tal modo è possibile godere di scorci diversi sebbene rivolti alla stessa porzione della val Bregaglia e fermarsi a un punto di sosta panoramico dove un cartello illustra come doveva apparire il fianco della montagna il giorno dopo la sera del 4 settembre 1618. Quella notte la furia della natura si scatenò sul paese di Piuro, spazzando via le vite di un migliaio di persone, travolte e uccise da una frana dell'entità di 6 milioni di metri cubi. L'immagine virtuale della tragedia si materializza davanti a noi facendoci mancare il fiato e ricordandoci di quanto siano effimere le nostre esistenze.
Più avanti invece, in località Stalle ai Ronch a 580 metri di altezza, incontriamo la testimonianza del lavoro dell'uomo capace di resistere per centinaia di anni: la fontana con vasche in pietra decorata con archi ribassati, datata 1869. E' questa l'ultima istantanea della bella passeggiata per la piccola perla di Savogno... perché per stare bene dobbiamo camminare, vedere, scoprire e amare ciò che ci circonda.
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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