venerdì 2 ottobre 2020

Sulla ciclabile della Valchiavenna

Pedalata dopo pedalata io e mio figlio Leonardo siamo pronti per scoprire dei tratti della ciclovia che attraversa la Valchiavenna e parte da Colico, all'apice del lago di Como, per arrivare fino al confine svizzero in Val Bregaglia. La lunghezza totale del percorso è di 42 chilometri e consente di superare 450 metri di dislivello, dai 208 metri di altitudine del bel villaggio lacustre ai 667 metri di quota della dogana fra Italia e Svizzera. 

A Colico si lascia l'auto nel parcheggio accanto all'ampio parco giochi e si prosegue per una manciata di passi verso il centro, sulla via pedonale Montecchio Nord, fino al noleggio biciclette Rent a Bike Valtellina (https://www.valtellina.it/it/rent-a-bike). Il negozio fa parte di una catena che comprende cinque stazioni di presa e/o consegna della due ruote dislocati nella vallata, dal lago sino a Bormio. Una volta in sella si aprono due opzioni: mettersi subito a pedalare oppure salire sul treno regionale per Chiavenna. Scegliamo la seconda che in mezz'ora consente di giungere nel fascinoso villaggio di frontiera sviluppatosi nel punto di partenza delle due strade storiche del passo Maloja e dello Spluga. Chiavenna è un luogo ricco di tesori con un centro disegnato dai palazzi antichi e famoso per i crotti, i ristoranti tipici dov'è possibile soddisfare il palato con i piatti della tradizione, semplici e gustosi. Alla cittadina ho dedicato diversi articoli di cui vi lascio titoli e link per curiosare. 'La strabiliante pace di Chiavenna' http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2017/01/la-strabiliante-pace-di-chiavenna.html, 'Nel mulino di Bottonera e nella galleria dei vigili del fuoco' http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2019/05/a-chiavenna-nel-mulino-di-bottonera-e.html e 'I tesori della Valchiavenna' http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2016/04/i-tesori-della-valchiavenna.html.

Entusiasti cominciamo a macinare i primi chilometri, subito in salita e che abbandonano l'abitato per costeggiare da un lato il fiume Mera  e dall'altro sfiorare le rocce levigate delle marmitte dei giganti. Trattasi di un fenomeno naturale testimonianza delle antiche glaciazioni e risultato dell'azione erosiva e modellante dei ghiacciai. Durante le stagioni più calde la parte superficiale del ghiaccio fondeva creando dei veri e propri fiumi che precipitavano nei crepacci portando con sé massi duri, ghiaia e sabbia i quali, incentivati dalla caduta e dai volteggi, agivano come una mola erodendo la roccia sottostante. Questa è la spiegazione scientifica ma a Leonardo ho raccontato che queste enormi conformazioni sono le vasche in cui si lavano i giganti di roccia che di notte popolano i boschi assieme ai trolls.

Ciclabile a Chiavenna

Scorcio della ciclovia a Chiavenna


Una marmitta dei giganti


Cascate dell'Acquafraggia

Dopo due chilometri spicca davanti a noi il campanile della chiesa della Beata Vergine Assunta di Prosto, località famosa per i deliziosi e calorici biscotti al burro. 

Sulla sinistra, al di là del fiume, gli occhi vengono calamitati dalle strisce bianche e verticali delle cascate dell'Acquafraggia', ampiamente descritte e fotografate nel post 'dalle cascate dell'Acquafraggia alla scoperta del parcoParadiso'http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2014/05/dalle-cascate-dellacquafraggia-alla.html

Se da lontano appaiono come un elemento decorativo sulla montagna, una volta giunti ai piedi del salto di 1800 metri, dove si viene investiti dagli spruzzi freddi e dal fragore, ci si rende conto della loro potenza. Non si può fare altro che restare a guardare a bocca aperta.


Campanile e scorcio di Prosto

Cascate dell'Acquafraggia viste dalla ciclabile


Nei boschi della ciclabile

Proseguiamo, alternando tratti in salita a pianori, addentrandoci in boschi di castagni e piccoli angoli di pinete, attraversando borghi ben restaurati e spazi prativi. Ad Aurogo comincia l'impegnativo e panoramico anello della ciclabile che da un lato della valle si inerpica a zig zag all'ombra dei maestosi alberi di castagne fino a incrociare la strada per Savogno. Percorrerlo senza una e-bike e con un bimbo a carico non è semplice ma la fatica è compensata dalla serenità del luogo e dagli scorci sulle vette innevate della val Bregaglia. Nella frazione sopra Villa di Chiavenna è possibile ristorarsi e recuperare le energie al crotto Pos di Motta con un ampio spazio esterno allestito accanto a scivoli e altalene. Noi pranziamo al sacco su uno dei tavoli liberi lì vicino, con i profumi che ci stuzzicano il naso e ci fanno invidiare i commensali.  Il posto è ideale per i bambini e lo segniamo per un prossimo pranzo con gli amici. Le case vecchie della frazione, in cui il tempo pare essersi fermato a cento anni fa, si addossano le une contro le altre per proteggersi e tenersi al caldo, ai piedi di un dosso da cui si vedono i tetti del paese, il bacino del Mera e un tratto di val Bregaglia.

Frazione del Crotto Pos di Motta

Vista su Villa di Chiavenna dalla frazione Motta

Si torna ad Aurogo, chiudendo così l'anello ciclabile, seguendo il tratto di pista sulla riva del fiume, quindi scendiamo a Chiavenna dove risaliamo sul treno per raggiungere Verceia e coprire l'ultima tappa di giornata. Dal paesino sulle rive del lago di Mezzola la vista si apre sulla superficie ampia e tranquilla dell'acqua. Verso destra osserviamo le vette appena salutate dell'alta Valchiavenna e la spaccatura nel fianco della montagna che conduce in Val Codera, sulla sinistra scorgiamo il pianoro della riserva naturale Pian di Spagna. Si lambisce questo fragile ecosistema per arrivare nella località di Nuova Olonio. Qui la ciclabile si interrompe e le indicazioni sono pressoché inesistenti. Bisogna puntare all'argine sterrato del fiume Adda, sfruttare lo stretto passaggio pedonale sul ponte al Trivio di Fuentes e da qui, finalmente, ricongiungersi al 'sentiero Valtellina'. 

Lungolago di Verceia

Il tratto fino a Colico, punto di riconsegna della bicicletta, è pianeggiante, a fondo sterrato e arriva a lambire il lago di Como, dove la giornata si conclude con degli scorci indimenticabili sull'alto Lario e con la consapevolezza di aver visitato dei luoghi resi magnifici dalla natura. 

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.   

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