venerdì 11 ottobre 2024

Maspalomas, le spiagge di Gran Canaria e Cocodrilo Park

In questo post come promesso scopriremo l'area protetta di Maspalomas, il centro di recupero animali Cocodrilo Park e le spiagge più belle dell'isola, trascurando solo quella della capitale Las Palmas, Playa de las Canteras, non perché immeritevole di menzione ma semplicemente per il fatto di averle già dedicato ampio spazio nell'articolo 'Gran Canaria isola magica: alla scoperta di Las Palmas'. La terza isola per grandezza dell'arcipelago canario non è famosa solo per le spiagge, se siete curiosi di esplorarne l'entroterra e le altre bellezze potete curiosare anche nel post 'Gran Canaria: picchi rocciosi, scogliere e villaggi da cartolina'.

Chiusa la prefazione, siamo pronti a esplorare la zona più meridionale di Gran Canaria, un'infinita distesa di sabbia che comprende Playa del Inglés e Maspalomas. Più a ovest si trovano Playa de las Meloneras e Playa de la Mujeres, racchiuse tra scogli neri e comunque poco suggestive. Con la navetta gratuita messa a disposizione dall'hotel Palm Oasis dove soggiorniamo, si arriva alla fermata degli autobus proprio di fronte alla Charca, una delle tre aree in cui si suddivide la Riserva Naturale di Maspalomas. Veniamo subito attratti da questo ampio stagno popolato di uccelli migratori che qui riposano durante il loro viaggio dall'Europa all'Africa. Alle nostre spalle sorgeva il Palmeral, l'altra fascia protetta, ora trascurata, un tempo un rigoglioso palmeto e oggi completamente trascurato e chiuso al pubblico.

La Charca nell'area Riserva Naturale di Maspalomas

La parte più conosciuta, amata e spettacolare sono le Dunes, che si sviluppano parallele all'Atlantico per circa quattro chilometri, arrivando a pochi metri dalle onde. Iniziano a qualche centinaia di metri dal Faro da cui transita la via pedonale fronte oceano vivacizzata da negozi, bar e ristoranti, hotel di lusso e appartamenti, che prosegue in direzione nord-ovest ed è molto piacevole passeggiarci dal tramonto fino a notte fonda. Il caos della modernità si scontra con la solitudine, condizione simbolo dei fari, e quello di Maspalomas non faceva eccezione quando fu costruito tra il 1861 e il 1890. Con la sua altezza di 55 metri dominava una zona disabitata e fungeva da punto di riferimento dei bastimenti in transito nell'Atlantico, mentre adesso si erge su migliaia di bagnanti, surfisti e nudisti. Avete letto bene, a partire dal chiosco numero 5 e fino a Playa del Ingles si estende la spiaggia in cui è consentito. Noi non lo pratichiamo e per quanto ci riguarda passato il disagio iniziale nel vedere corpi completamente nudi girovagare liberi, poi non ci si fa più caso, pure perché se si vuole compiere il giro ad anello di Maspalomas (lungo circa 8-9 km) bisogna farsene una regione.

Il lungo oceano verso Meloneras, all'ombra del faro di Maspalomas

La prima parte di camminata inizia alla Charca e s'immerge subito nella sabbia, in un susseguirsi di tratti pianeggianti, arbusti e piccole palme, e dune (bellissime ma impegnative da scalare), E' segnalata da picchetti, da tenere come riferimento mentre si compiono delle doverose deviazioni per scalare a fatica le dune per poi divertirsi rotolando in discesa. Per gli ovvi motivi legati al caldo è meglio affrontarla il mattino (opzione scelta da noi) o la sera, portando con sé bottigliette d'acqua perché il bar successivo lo si trova dopo aver percorso oltre due chilometri raggiungendo il magnifico Mirador de las Dunas, proprio davanti al lussuoso Riu Palace hotel. Di giorno il colore dorato è abbagliante, meraviglioso, ma bisogna tornarci all'ora del tramonto quando le colline di sabbia si infuocano assumendo le sfumature del rosso e dell'arancio: uno spettacolo indimenticabile da ammirare con gli occhi, lasciandosi rinfrescare dall'aria fresca mentre si cammina sopra la sabbia ancora calda. Per godervi questo spettacolo potete parcheggiare la macchina lungo i viali sul retro dell'hotel Riu Palace e raggiungere il belvedere (per poi proseguire sule dune) attraversando proprio il maestoso atrio dell'albergo a cinque stelle.

Sul tracciato in direzione del Mirador de las Dunas 

Panorama dal Mirador de las Dunas



Il giro ad anello prosegue dal Mirador de las Dunas costeggiando all'interno la distesa di colline sabbiose e rituffandosi poi nell'Atlantico, dopo altri due chilometri, a Playa del Inglés. E' una spiaggia lunga ben 3 km, infinita, incredibile, di sabbia nera, quasi completamente libera, l'acqua è pulita e calda, i fondali bassi, le onde non sono solitamente esagerate, perfette quanto basta per divertirsi con i bambini saltando fra i flutti. E' fantastico tuffarsi tutti insieme, modellare la sabbia, stendersi su un semplice asciugamano a godersi la pace, il sole, il rumore rilassante dell'acqua.

Nel tardo pomeriggio per tornare al Faro e chiudere così la camminata costeggiamo l'Atlantico, trovando tratti coperti di ciottoli neri, porzioni dove le onde si fanno più aggressive rendendo scosceso il bagnasciuga e calette nascoste, ci accompagna la sagoma candida del Riu Palace che scompare e riappare in lontananza come un miraggio tra le dune. 

Quella sera rientriamo all'appartamento per cenare sul nostro terrazzo vista giardino e oceano all'orizzonte mentre la successiva proviamo la cucina del ristorante pizzeria Bell'Italia. Lo si trova su calle las Dunas procedendo da Playa dell'Inglés in direzione di Maspalomas. Il locale, o meglio una manciata di tavolini all'aperto protetti dalla sabbia da un gazebo chiuso su tre lati, è gestito da siciliani molto simpatici e accomodanti, grazie ai quali nostro figlio ha potuto gustare ottimi spaghetti al sugo e un tiramisù, mentre noi pizze e i cannoli. Lo consiglio se viaggiate in famiglia e/o sentite il bisogno di sapori italiani. Noi amiamo assaggiare, sperimentare, adoriamo i bocadillos con qualsiasi farcitura e specialmente col jamon serrano, le tapas, la zuppa di pesce, ma bisogna accontentare pure i bambini quando si è in vacanza con loro. 

Tramonto sulle dune di Maspalomas



La specialità spagnola più buona di questo viaggio è invece la paella de Marisco, un piatto a base di riso e frutti di mare, assaggiata al Ristorante Monaco Steak house dal buon rapporto qualità-prezzo, guidato dall'eccentrico proprietario molto chiacchierone e posizionato direttamente su  Playa de Amadores, posizione eccezionale per godersi come noi il tramonto durante la cena. Questa spiaggia, di impatto visivo notevole e fra le più servite dell'isola, è tuttavia molto diversa da quelle visitate fino ad ora perché artificiale. E' stata realizzata negli anni '90 di pari passo con lo sviluppo turistico, esagerato a mio parere, intrapreso nella zona, dove i complessi alberghieri sono stati costruiti in cima alle scogliere o addirittura aggrappati letteralmente sui fianchi rocciosi. Tuttavia il risultato è degno di nota. Sabbia bianca occupata in buona parte da coppie di sdraio e ombrellone (costo giornaliero di 15 euro), ampi parcheggi con alta possibilità di trovare posteggio gratuito se si arriva prima delle 11 del mattino. Il mare è cristallino soprattutto la mattina quando l'oceano è calmo, nonostante le barriere frangiflutti infatti le onde riescono a lambire la battigia, e la riva risulta più compatto e degradante dolcemente alle due estremità della playa. I servizi non mancano: noleggio pedalò, piccolo fun park sull'acqua, molti negozi, bar e ristoranti disposti ad arco sul retro della spiaggia. Consiglio inoltre la camminata a picco sul mare di circa un chilometro che collega Amadores al villaggio, porto e località turistica di Puerto Rico. Pure qui non mancano la spiaggia, sebbene molto meno attrattiva, gli shops di souvenir e gli enormi complessi alberghieri. Ammettiamolo, non c'è pericolo di rimanere isolati.

Camminata a picco sul mare da Playa de Amadores al villaggio di Puerto Rico

Playa de Amadores e le sue acque cristalline



A Gran Canaria chiunque troverà la propria spiaggia ideale, affollata o solitaria, selvaggia o zeppa di comodità, di sabbia dorata, bianca o nera, e se come noi siete indecisi optate per provarle tutte!

L'ultimo luogo di quest'isola dell'arcipelago canario che voglio farvi conoscere è il Cocodrilo Park. Qualcuno di voi storcerà il naso pensando si tratti di uno zoo, ma lasciatemi precisare che è un centro di recupero e bisogna perciò visitarlo tenendo ben presente tale concetto. A differenze dei parchi zoologici non si sviluppa su una grande superficie, gli animali ospitati non sono molti, sia per tipologia che per numero di esemplari, ha giorni e orari di accesso molto ridotti e il biglietto d'ingresso serve a sostenere tale realtà. Bisogna recarsi qui con la voglia di fermarsi a osservare con colma gli 'ospiti', ascoltarne/leggerne la storia, e di assistere alle diverse attività proposte di interazione e alimentazione. Così trascorrerete una giornata positiva e alla fine avrete imparato qualcosa in più, altrimenti la visita si ridurrà a un'oretta di noia tra i recinti senza alcun tipo di conoscenza.
Il Cocodrilo park ospita animali rubati o raccolti dal Servizio Protezione Natura perché tenuti in condizioni orribili, oppure vengono portati qui da proprietari per nulla preparati alla crescita del proprio 'animaletto esotico di compagnia', la cui gestione è ben diversa da quella di un cane, un gatto o un coniglio. Molti di loro hanno delle storie pesanti di abusi e abbandono, ma pian piano con l'aiuto del personale esperto recuperano la dignità. Vi sono rettili, tartarughe, lemuri, cicogne, pavoni, pappagalli, un'esemplare di volpe bianca e uno di tigre bianca del bengala, maiali vietnamiti, porcospini, lama, cavalli, zebù e cervi, scimmie e shimpanzé, coccodrilli tra cui Guancho, il più grande d'Europa, e ci sono pure due cani, i guardiani del parco ben disposti a farsi coccolare dai bambini.    

Alcuni degli 'ospiti' del Cocodrilo Park



Gran Canaria è incredibile, varia sia dal punto di vista climatico e orografico che per la quantità di attrazioni, naturali e non, da visitare, è ricca di storia, caotica in città e calma in spiaggia, selvaggia e modaiola: è un'isola assolutamente da scoprire.    

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere. 

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