Un'altra bella escursione sul lago di Como, ancora emozioni e panorami indimenticabili, ville da sogno e antichi borghi, aspre pareti verticali e dolci colline coltivate. La diversità di paesaggi fanno del Lario una delle attrazioni più gettonate della nostra Italia, e per scoprirne tutte le sfumature non bisogna limitarsi a percorrere le due vecchie carrozzabili a ridosso della riva. Le strade che costeggiano le sponde dei due rami del lago infatti (per intenderci quello verso il centro abitato di Lecco e l'altro verso la città di Como), sebbene regalino scorci suggestivi, svelano solo in parte ciò che quest'angolo di Lombardia ha da offrire. Dal basso non si possono immaginare gli ampi altipiani che si aprono ai piedi dei monti le cui pareti danno la sensazione di sgretolarsi da un momento all'altro (e in parte è vero vista la friabilità della roccia calcarea).
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Uno scorcio del lungolago di Menaggio |
Ma facciamo un passo indietro, perché il viaggio di oggi comincia dal lungolago di Menaggio. Nella nostra vita lo abbiamo percorso tante volte, tuttavia non ci stanchiamo mai di ammirare l'ordinata simmetria disegnata dalle piante infilate l'una dietro l'altra accanto ai marciapiedi. Osserviamo un poetico pontile fluttuante tra le onde e le case ben restaurate dalle tinte tenui che colorano piazza Giuseppe Garibaldi, largo Cavour e piazzo Tommaso Grossi.
Altri scatti di Menaggio li potete trovare in un mio post al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2014/12/scatti-dal-lago-di-como-menaggio-e.html
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Un romantico pontile a Menaggio |
La passeggiata in piano ci scalda i muscoli e prepara le gambe alla breve ma ripida escursione che ci porterà a osservare il Lario dall'alto. Per mio marito la salita è resa ancora più impegnativa dai tredici chili 'agitati' di nostro figlio Leonardo, stipati nello zaino caricato sulla schiena.
A cinque minuti d'auto da Menaggio si scopre il piccolo ma elegante borgo di Griante, da qui bisogna seguire via Indipendenza che si allontana dall'acqua per salire sino a un ampio pianoro dove sorge il centro storico di Griante.
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Il caratteristico esterno del bar Vecchia Torre a Griante |
Prima di cominciare a camminare è d'obbligo una sosta al caratteristico bar Vecchia Torre (sito internet: http://www.vecchiatorre.it/) nel quale si respira un'atmosfera medievale grazie ai soffitti a volta, i muri in sasso, i dipinti, le panche e i tavoli in legno, le intime salette con camino e le statue in legno intagliate a mano. Non manca neppure un bel giardino per godersi d'estate la frescura della sera, perfetto per accogliere gli escursionisti prima e dopo la camminata. La ragazza al bancone, gentilissima, dopo averci servito caffè e dolcetti scambia quattro chiacchiere con noi sulla storia del locale, ricavato da una stalla posta nei sotterranei di un'antica torre i cui tratti sono ancora ben riconoscibili all'esterno. Ci fornisce inoltre le informazioni utili per raggiungere il Santuario di San Martino: è quella infatti la meta del pomeriggio.
Vicino al bar è possibile lasciare l'auto nel piccolo parcheggio, in alternativa si può optare per l'ampia area di sosta nei pressi della chiesa di San Rocca, ma in tal modo si perde il breve passaggio nel cuore della contrada che invece vale la pena attraversare.
Il Santuario sorveglia dall'alto l'abitato, poggiato com'è su un terrazzo naturale ai piedi della parete di Sasso San Martino, e le cappelle raffiguranti gli episodi della Via Crucis accompagnano i pellegrini durante le fatiche del percorso. Inutile sottolineare la bellezza del panorama che si apre pian piano durante la salita, andando ad abbracciare la penisola in fondo alla quale sorge Bellagio, i prati ben tenuti ravvivati da ulivi, le ville storiche visibili solo dall'alto e la riva opposta del lago velata da una leggera foschia.
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La chiesa di San Rocco in primo piano, all'inizio dell'escursione, e in alto a destra il Santuario di San Martino |
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Nel cuore del borgo |
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La prima cappella del percorso |
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Pian piano che si sale il panorama verso il lago comincia ad aprirsi |
Il sentiero in acciottolato s'inerpica in mezzo ai boschi, superando il dislivello grazie a ripide rampe tagliate da curve a gomito e lunghi gradini, quindi sbuca alla fine su un tratto meno impervio dove gli alberi si diradano per lasciar vagare gli occhi.
Le origini del Santuario risalgono al XVI secolo ma la scoperta della statua lignea della Madonna col Bambino, datata 1400, spinse i credenti a erigere l'edificio sacro oggi visibile. Leggenda vuole che un abitante di Menaggio, per salvare la scultura dai Grigioni durante l'occupazione del 1500, la nascose in una grotta della montagna dove una ragazza la ritrovò cento anni dopo. Trasportata nella chiesa di Griante, scomparve misteriosamente per poi essere rinvenuta di nuovo sul Sasso di San Martino. La vicenda venne interpretata come un segno inviato dalla Madonna che voleva vedere i fedeli salire fin lassù a pregare. S'intervenne così sulla piccola costruzione esistente creando una nicchia dove ancora adesso è conservata la statua lignea della Madonna col Bambino. Nei secoli successivi la chiesa subì ulteriori ampliamenti e restauri e ora appare semplice eppure raffinata, col suo porticato con colonne, il campanile e soprattutto la splendida vista sul lago di Como.
Le immagini della salita al Santuario di San Martino
Il semplice Santuario di San Martino e la meravigliosa vista dal suo terrazzo naturale verso il lago di Como
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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