Una delle Borromee del lago Maggiore è l'ISOLA BELLA e, come preannunciato dal nome, lo splendore del palazzo e dei giardini comincia a riempire gli occhi quando ancora si è sul traghetto per poi esplodere una volta scesi a terra.
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Attracco all'isola Bella |
Attratti come le api al miele iniziamo la visita degli interni e subito la Galleria dei quadri ci abbaglia con i suoi 130 dipinti. Sono talmente tanti e così vicini gli uni agli altri da creare una certa confusione e forse sminuirne la bellezza, sebbene non si discuta sul valore di ogni singolo pezzo. La sala delle alcove, chiamata così per via dei due letti affiancati e separati solo da balaustre riccamente decorate e intagliate, appare un po' strana perché sembra ci sia uno specchio che riflette e raddoppia lo spazio. E' anche detta della regina, in ricordo del soggiorno della regina Maria Cristina di Savoia assieme al marito re di Sardegna Carlo Felice. Nella villa non poteva certo mancare la Stanza del Trono e quella della musica, e curiosa è la Sala delle medaglie che rappresentano alcuni fatti della vita di San Carlo Borromeo. Lo sfarzo massimo però lo si raggiunge nel Salone. Si tratta dello spazio più grande della dimora, superando i tre piani di altezza, e in esso quattro pilastri sorreggono la cupola abbellita da decori e colori tenui. Nel centro del salone spicca il plastico dell'isola Bella realizzato, pensate un po', nel 1812 da un semplice cameriere. Al termine della visita del piano nobile ci accorgiamo che il filo conduttore del palazzo sono le pitture e gli intarsi in legno, i soffitti decorati a stucco, ma soprattutto l'onnipresente vista verso il lago incorniciata dalle grandi finestre.
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La piccola isola dei Pescatori in lontananza vista dall'isola Bella |
Una scala conduce al livello inferiore e al teatrino dove sono esposte alcune delle marionette appartenenti alla ricca collezione dei Borromeo, nonché delle scenografie utilizzate durante gli spettacoli casalinghi.
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Particolare delle Grotte |
Una manciata di passi e si aprono le porte dell'Appartamento delle Grotte. Trattasi di sei stanze riproducenti l'esotico mondo dei fondali marini grazie all'accostamento cromatico formato dai sassi, il tufo, il carbone, la lava, i frammenti di marmo e la mica incollati su soffitti e pareti. L'atmosfera oceanica viene amplificata dallo stucco plasmato in conchiglie, sirene, ninfee, pesci e tartarughe, mentre sui pavimenti i ciottoli di fiume disegnano scene araldiche, stemmi e simboli, creando un ambiente davvero unico e suggestivo. Pare di essere catapultati nella favola della Sirenetta: qui i sogni e la fantasia regnano sovrani.
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La sala degli Arazzi |
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L'Atrio di Diana |
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Il Salone |
La sontuosa Galleria con gli Arazzi fiamminghi del XVI secolo, sui quali gli animali simboleggiano vizi e virtù dell'uomo, guida il visitatore nell'altrettanto sfarzoso parco cominciando dall'Atrio di Diana. La statua della dea della caccia sorveglia il cortile nel mezzo di una fontana e al di sotto di eleganti archi e balaustre. Dietro di essa due rampe di scale conducono in 'paradiso', ovvero ai giardini all'italiana in stile barocco sistemati su più livelli che formano diverse terrazze sul lago e dominati dalla meravigliosa grotta aperta impreziosita da sculture, obelischi e grandi conchiglie. Si rimarrebbe per ore a guardarla tanta è la sua leggiadra bellezza e in effetti girovaghiamo un bel po' tra i viali lanciando spesso un'occhiata verso l'alto, senza mai stancarci del panorama.
Con queste immagini vi porto nei giardini dell'isola Madre
Tratto dal diario 'le perle del lago Maggiore' pubblicato dalla rivista online Turisti per caso.
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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