Chiesa di San Tommaso di Canterbury |
di Dervio sulla sponda orientale del Lario. Si tratta di poche case che sbucano sulla vecchia strada provinciale SP72 che costeggia l'intera riva del lago e collega i centri abitati dalle origini antiche, trasformatisi nei secoli da umili paesi di pescatori a incantevoli borghi turistici famosi in tutto il mondo. La carrozzabile offre degli scorci mozzafiato sulla costa frastagliata, la superficie increspata dell'acqua su cui scivolano le barche a vela, e i monti dai cucuzzoli talvolta innevati.
Si allunga come un serpente e procede sinuosa, scomparendo in qualche galleria scavata
Castello-recinto di Corenno Plinio |
E' il caso di Corenno Plinio. Una volta lasciata l'auto nello slargo dal fondo sconnesso in acciottolato, proprio a bordo strada, si osserva la chiesa di San Tommaso di Canterbury con l'immancabile campanile a pianta quadrata, l'orologio e le grandi campane, consacrata nel 1356 da Roberto Visconti, poi modificata e recentemente restaurata.
Vista di lato pare una parrocchia come tante altre, ma è quando si giunge all'ingresso che
I tre monumenti funerari di epoca gotica |
Il percorrere un breve tratto del sentiero del Viandante, che da Corenno Plinio prosegue in
La parte alta del borgo di Corenno Plinio |
Due suggestivi scorci dal Sentiero del Viandante nei pressi del borgo
Nel cuore del borgo |
Le bellezze del borgo medievale di Corenno Plinio non si fermano qui.
Bisogna infatti
scendere la stretta e irta scalinata tra due ali di vecchie case ristrutturate con gusto, tenendo come punto di riferimento l'acqua increspata dalle onde, oltre alle volte e ai lampioni, per scoprire il resto.
E' uno stupore vedere il panorama allargarsi all'improvviso quando si giunge nel grazioso porticciolo con la spiaggetta ghiaiosa occupata da barchette colorate, dove il vento freddo agita le foglioline degli ulivi e smuove appena i rami legnosi delle agave.
Il fascino del porticciolo di Corenno Plinio
Sulla strada di ritorno verso Sondrio, appena fuori Colico, c'è un'altra attrazione che merita una visita, soprattutto se siete con i bambini visti gli ampi spazi prativi e i percorsi ben segnalati. Si dispone su vari livelli all'apice della collina Montecchio Est, dai fianchi boschivi, buttata in mezzo alla pianura come un panettone nel centro della tavola, vicino al fiume Adda e in posizione strategica: a due passi dall'imbocco della Valchiavenna e dal punto in cui le acque agitate azzurro chiaro dell'Adda si gettano in quelle placide dalla tonalità blu intenso del lago di Como. Si tratta del FORTE DI FUENTES.
Un alto arco, chiamato porta vecchia, rappresentava l'accesso originario al fortino al quale ora si accede tramite una rampa dove un tempo esisteva il ponte levatoio. Subito si è colpiti dalla grandezza della Piazza d'Armi sulla cui estremità opposta rispetto all'ingresso sorgono i resti 'svuotati' (privi di tetto e interni) di due edifici. Uno era la chiesa dedicata a Santa Barbara, patrona degli artiglieri, vigili del fuoco e di tutti coloro che compiono un lavoro altamente pericoloso, con a fianco gli alloggi per il prete e il comando del Fortino. L'altro il Palazzo del Governatore che, secondo i documenti, doveva trattarsi di un edificio signorile con tanto di scalone in pietra, camere eleganti, portico con colonne e grandi camini per riscaldarsi.
La Piazza d'Armi con i ruderi della Chiesa dedicata a Santa Barbara (sulla sinistra) e il Palazzo del Governatore (sulla destra) |
Il bel panorama dal Forte di Fuentes. Il primo verso la foce dell'Adda, il secondo verso Pian di Spagna e l'imbocco della Valchiavenna
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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