Continua il viaggio nella mia splendida Valtellina, ricca di eventi culinari a cui partecipare, sentieri da scoprire e attrazioni da visitare, soprattutto in questo periodo dell'anno (il mio preferito): l'autunno. Sebbene la vallata sia accogliente in ogni stagione, è durante i mesi di settembre e ottobre che diviene particolarmente generosa grazie alle prelibatezze offerte dalla natura come i funghi e le castagne, l'uva e le mele. Tali ghiottonerie inebriano le nostre tavole di sapori rustici e profumi fragranti.
Lo scorso week end si è svolta a Morbegno la centoundicesima MOSTRA DEL BITTO, l'avvenimento più importante dell'autunno valtellinese che attrae ogni anno migliaia di turisti ed esibisce una vetrina enogastronomica talmente ricca e invitante da essere conosciuta in tutta Italia. Se il formaggio Bitto è l'imperatore assoluto della manifestazione, la corte dispiegata attorno a lui è altrettanto principesca trattandosi del formaggio Valtellina casera, della Bresaola, di grappe e vini, di miele, marmellate, mele e, dulcis in fundo, dei pizzoccheri.
Come ogni anno non sono mancati gli ospiti d'eccezione: Jimmy Ghione e Benedetta Parodi, mentre i palati dei visitatori sono stati stuzzicati dalle varie degustazioni. Hanno animato la scena gli immancabili showcooking, tra cui quello dell'Accademia del Pizzocchero di Teglio, gli spettacoli musicali e le esibizioni equestri, i clown e i giochi per bambini, il biathlon del boscaiolo, gli stand con prodotti tipici culinari e di artigianato, e il sempre più di tendenza street food. Le vie lastricate del centro storico si sono animate di bancarelle piene di colori e profumi, il vociare delle persone si è infilato negli androni dei palazzi antichi, e la festa è continuata fino a tarda sera nel vicino polo fieristico, al quale è stato possibile accedere con bus navetta e ingresso gratuiti.
Anche noi non abbiamo potuto resistere al richiamo di questo evento, sempre uguale nella filosofia ma ogni volta diverso e allettante nelle proposte. E' una manifestazione fiera di promulgare le eccellenze di Valtellina, perché ognuno di noi ha delle radici che non può mai scordare e anzi, dovrebbe essere orgoglioso di mostrare al mondo.
Ed è proprio quello che fanno i ragazzi di MASTERSCIATT capitanati dal creatore del marchio Salvatore Signorelli, il quale ha strapiantato la moda del food-truck famosa oltreoceano fin qui a Sondrio e non solo.
Dopo aver riadattato un vecchio furgone del 1976 in una cucina su quattro ruote, ha avuto l'idea vincente di girare in lungo e in largo l'italia per far gustare a tutti i ghiottoni i buonissimi sciatt. E così la pastella croccante dal cuore di gustoso formaggio filante preparata da lui, assieme al suo bravissimo e divertente team, sta soddisfando anche i palati più esigenti. Perché street food significa mangiare bene! Gli ingredienti sono freschi e i cibi vengono preparati al momento, per questo consiglio ai numerosissimi avventori di aver un po' di pazienza in quanto le cose buone, si sa, richiedono tempo, passione e un pizzico di allegria.
E quindi: buon lavoro ragazzi! Continuate a farci sognare e soprattutto gustare gli sciatt!
Non solo piatti da leccarsi i baffi, la Valtellina autunnale è splendida pure per passeggiare immersi nei boschi e cercare le castagne.
Esiste un luogo a dieci minuti d'auto da Morbegno dove questo binomio si soddisfa in pieno, sto parlando di Dazio e più precisamente della sommità sovrastante il bel paese proprio davanti al dolce pianoro prativo. Il CULMINE DI DAZIO, questo è il suo nome, si erge a una quota di 913 metri e assume il ruolo di spartiacque naturale tra la bassa e la media Valtellina. Come si può vedere dalla mappa qui a fianco per raggiungerne la cima vi sono diversi sentieri e noi abbiamo scelto la mulattiera con partenza accanto al cimitero del centro abitato. All'inizio il tracciato si addentra pianeggiante tra i magnifici castagneti i cui rami, carichi di ricci e di foglie dalle morbide sfumature del giallo e del rosso, s'intrecciano con piccole oasi di pini verdissimi. Poi le pendenze si fanno più impegnative e i tornanti si insinuano decisi tra le betulle e gli alberi di 'marroni', per superare i circa 400 metri di dislivello in 45 minuti di cammino che conducono al Rifugio Casermetta, sorto sulla vetta. Il luogo somiglia a un'oasi di pace dove i bambini possono giocare all'ombra delle querce, tra l'erba e i sassi del largo pianoro, mentre i genitori si riposano su una delle tante panche in legno disposte qua e là.
Lo scorso week end si è svolta a Morbegno la centoundicesima MOSTRA DEL BITTO, l'avvenimento più importante dell'autunno valtellinese che attrae ogni anno migliaia di turisti ed esibisce una vetrina enogastronomica talmente ricca e invitante da essere conosciuta in tutta Italia. Se il formaggio Bitto è l'imperatore assoluto della manifestazione, la corte dispiegata attorno a lui è altrettanto principesca trattandosi del formaggio Valtellina casera, della Bresaola, di grappe e vini, di miele, marmellate, mele e, dulcis in fundo, dei pizzoccheri.
Come ogni anno non sono mancati gli ospiti d'eccezione: Jimmy Ghione e Benedetta Parodi, mentre i palati dei visitatori sono stati stuzzicati dalle varie degustazioni. Hanno animato la scena gli immancabili showcooking, tra cui quello dell'Accademia del Pizzocchero di Teglio, gli spettacoli musicali e le esibizioni equestri, i clown e i giochi per bambini, il biathlon del boscaiolo, gli stand con prodotti tipici culinari e di artigianato, e il sempre più di tendenza street food. Le vie lastricate del centro storico si sono animate di bancarelle piene di colori e profumi, il vociare delle persone si è infilato negli androni dei palazzi antichi, e la festa è continuata fino a tarda sera nel vicino polo fieristico, al quale è stato possibile accedere con bus navetta e ingresso gratuiti.
Anche noi non abbiamo potuto resistere al richiamo di questo evento, sempre uguale nella filosofia ma ogni volta diverso e allettante nelle proposte. E' una manifestazione fiera di promulgare le eccellenze di Valtellina, perché ognuno di noi ha delle radici che non può mai scordare e anzi, dovrebbe essere orgoglioso di mostrare al mondo.
Dopo aver riadattato un vecchio furgone del 1976 in una cucina su quattro ruote, ha avuto l'idea vincente di girare in lungo e in largo l'italia per far gustare a tutti i ghiottoni i buonissimi sciatt. E così la pastella croccante dal cuore di gustoso formaggio filante preparata da lui, assieme al suo bravissimo e divertente team, sta soddisfando anche i palati più esigenti. Perché street food significa mangiare bene! Gli ingredienti sono freschi e i cibi vengono preparati al momento, per questo consiglio ai numerosissimi avventori di aver un po' di pazienza in quanto le cose buone, si sa, richiedono tempo, passione e un pizzico di allegria.
E quindi: buon lavoro ragazzi! Continuate a farci sognare e soprattutto gustare gli sciatt!
Non solo piatti da leccarsi i baffi, la Valtellina autunnale è splendida pure per passeggiare immersi nei boschi e cercare le castagne.
Esiste un luogo a dieci minuti d'auto da Morbegno dove questo binomio si soddisfa in pieno, sto parlando di Dazio e più precisamente della sommità sovrastante il bel paese proprio davanti al dolce pianoro prativo. Il CULMINE DI DAZIO, questo è il suo nome, si erge a una quota di 913 metri e assume il ruolo di spartiacque naturale tra la bassa e la media Valtellina. Come si può vedere dalla mappa qui a fianco per raggiungerne la cima vi sono diversi sentieri e noi abbiamo scelto la mulattiera con partenza accanto al cimitero del centro abitato. All'inizio il tracciato si addentra pianeggiante tra i magnifici castagneti i cui rami, carichi di ricci e di foglie dalle morbide sfumature del giallo e del rosso, s'intrecciano con piccole oasi di pini verdissimi. Poi le pendenze si fanno più impegnative e i tornanti si insinuano decisi tra le betulle e gli alberi di 'marroni', per superare i circa 400 metri di dislivello in 45 minuti di cammino che conducono al Rifugio Casermetta, sorto sulla vetta. Il luogo somiglia a un'oasi di pace dove i bambini possono giocare all'ombra delle querce, tra l'erba e i sassi del largo pianoro, mentre i genitori si riposano su una delle tante panche in legno disposte qua e là.
Il Rifugio Casermetta si colora d'autunno |
Dai d'intorni del rifugio si gode di una vista magnifica sulla media-bassa Valtellina e le vallate laterali, in particolare la Val Masino a nord e la Val Tartano a sud, quest'ultima diventata da poco famosa per l'emozionante 'Ponte nel cielo', la passerella tibetana più alta d'Europa alla quale ho dedicato un post (se siete curiosi eccovi il link: https://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2018/10/quanto-sei-bella-e-buona-mia-valtellina.html ).
Il largo pianoro attorno il rifugio Casermetta |
Il Culmine di Dazio era già famoso durante la dominazione dei Grigioni e ai tempi della Seconda Guerra Mondiale qui esistevano un fortino e una guardiola utilizzati come punto di osservazione.
Sotto la ricca vegetazione che riveste la montagna si nasconde un duro cuore di granito, modellato dall'azione dei ghiacci durante l'ultima glaciazione. Non solo, il Culmine custodisce un ricco tesoro di Oro, estratto dalle miniere presenti sul versante meridionale sino agli ultimi anni del 1700. Chissà che ce ne sia ancora da scovare... magari tra una castagna e l'altra troverete pure una pepita del preziosissimo minerale.
Questo monte è davvero magico e la mulattiera per scoprirlo con partenza da Dazio è adatta anche ai bambini: persino il nostro Leonardo di due anni è mezzo ha camminato senza problemi. La passeggiata nel bosco riempie di tranquillità e rilassa mente e corpo, inoltre il mistero del luogo mi ha stuzzicato la fantasia: quasi quasi potrei ambientare qui il mio prossimo thriller :-))).
Nel frattempo leggete i primi due romanzi: Il mistero della cattedrale http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2016/10/il-mistero-della-cattedrale.html e Il mistero dell'isola di ghiaccio https://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2018/06/il-mistero-dellisola-di-ghiaccio.html
Buona lettura e buona passeggiata a tutti!
Veduta dal Culmine verso la Val Masino |
Bel panorama sulla media Valtellina dalla mulattiera verso il Culmine di Dazio |
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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