giovedì 26 settembre 2019

Dall'Adventure Park di Dongo a Gravedona

Scopriamo per caso il Lake Como Adventure Park (sito: https://www.lakecomoadventurepark.com/) mentre cerchiamo su internet un parco avventura simile al Larix di Livigno, in cui abbiamo trascorso alcune ore di divertimento in famiglia nella frescura delle pinete attorno al paese (link del post: https://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2019/08/avventura-al-larix-park.html).
Partiamo da casa senza troppe aspettative, non aspettandoci la varietà di percorsi offerti dal 'fratello valtellinese' e invece, come sono felice di ammettere, fin dalla prima impressione supera le nostre aspettative.

Il parco si trova a circa 9 chilometri dal centro di Dongo, sulla riva occidentale del lago di Como e creato nei boschi dell'incantevole Valle Albano. E' ben segnalato lungo la strada che sale zigzagando i fianchi della montagna, ricoperti di castagni, e da cui si può godere di un magnifico panorama verso il lago.

Panorama sul lago di Como salendo verso il parco
La Chiesa di Sant'Anna, risalente al XVIII secolo, ci avverte che siamo arrivati. Il Lake Como Adventure Park infatti sorge accanto al suo bel porticato. Ancora pochi passi e possiamo intravedere funi e piattaforme ancorate ai robusti tronchi degli alberi. Una scala conduce alla biglietteria, ricavata in una antica baita ben ristrutturata. La ragazza, gentilissima, che poi scopriamo far parte della famiglia proprietaria del parco, ci accoglie con un sorriso e illustra i percorsi. Ce ne sono due per i più piccoli, Scoiattolo e Gufo, due per ragazzi e adulti di media difficoltà, Volpe e Aquila, uno pensato per i più grandi, Lupo, e inoltre le divertentissime carrucole per i bambini. 
Essendo venuti per far scatenare il nostro Leonardo di tre anni e mezzo scegliamo i primi due e ovviamente le carrucole! 

La biglietteria del parco
Piattaforme e funi del parco
Un altro giovane, cortese e preparato, lo imbraga, gli sistema il caschetto e spiega come utilizzare i dispositivi di sicurezza. Pronti, partenza, via: ed eccolo arrampicarsi sulle piattaforme, aggrapparsi alle funi, superare ostacoli e saltare da un legno all'altro. Tutto è disposto ad altezza d'uomo e noi possiamo seguirlo per aiutarlo nei passaggi più impegnativi. Il risultato è un divertimento sano, privo di pericoli, utile a sviluppare l'equilibrio e la sicurezza, e a prendere coscienza delle capacità del proprio corpo in maniera ludica ma istruttiva.

Leonardo in azione




Non abbiamo testato gli altri percorsi ma contiamo di tornarci non appena Leonardo sarà più grande in modo da poterli affrontare insieme perché si tratta di una bellissima esperienza da condividere con la famiglia.

Prima di andarcene ci intratteniamo con Lorenzo, uno dei figli dei proprietari, un ragazzo di 21 anni capace e propositivo, il quale ci racconta delle fatiche e degli ostacoli burocratici affrontati per aprire un'attività del genere. Per questi motivi e per la voglia di fare e l'entusiasmo che io e mio marito abbiamo percepito in tutti loro auguriamo al Lake Como Adventure Park un doppio in bocca al lupo... e un arrivederci a presto.

Il pomeriggio è ancora lungo e una passeggiata sul lungolago è sempre piacevole. Stavolta scegliamo Gravedona, a una manciata di chilometri da Dongo tornando verso la Valtellina. Gelato e sosta sulle panchine a guardare i traghetti che smuovono la superficie dell'acqua e con essa le anatre e i germani. Giro al parco giochi, gara di lancio dei ciottoli dalla riva sassosa e visita dei due edifici religiosi del paese.

Il lungolago di Gravedona
Santa Maria del Tiglio è una chiesa battesimale adagiata sulla sponda prativa ed eretta nel XII secolo su ciò che rimaneva di un battistero paleocristiano, cioè risalente agli inizi del cristianesimo. Colpisce per la snellezza della facciata principale, alla quale appartiene il campanile dove si apre il portale d'ingresso, e per il colore delle pietre sistemate in strisce bianche e grigio scuro. All'interno si notano il crocifisso medievale e i resti di alcuni affreschi. Fra di essi, quello dei Re Magi è famoso per la leggenda tramandata dal'823 secondo cui si illuminò per giorni nell'oscurità dell'allora battistero.

Scatti di Santa Maria del Tiglio 




Accanto a Santa Maria del Tiglio sorge la Chiesa di San Vincenzo. Il complesso religioso anch'esso paleocristiano fu ricostruito in epoca romanica, nel XI secolo, e modificato nel 1600, mentre il portico antistante l'ingresso è stato aggiunto nel XVIII. Un bel mix di stili come spesso accade per questi edifici.

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.  

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