Come per la Valgerola (post intitolato 'diga di Pescegallo e passo del Forcellino' al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2020/08/diga-di-pescegallo-e-passo-del.html), anche l'Aprica è una meta valtellinese vicina a casa che non frequentavamo da tempo. Per anni ci siamo limitati ad attraversarla, essendo il maggiore valico alpino di collegamento tra la Valtellina e la Val Camonica. Grazie alla conformazione delle montagne che la circondano regala passeggiate adatte a chiunque, dai bimbi piccoli agli anziani, e gli escursionisti esperti possono cimentarsi in percorsi più lunghi fino alle vette del comprensorio. In estate sono in servizio due cabinovie, Palabione e Magnolta (per info su orari e prezzi consultate il sito: https://www.aprica.it/impianti-di-risalita-estivi/). Per affrontare la nostra facile camminata le sfruttiamo entrambe.
Arriviamo ad Aprica nel primo pomeriggio e subito saltiamo in una delle cabine un po' datate della Magnolta, la cui partenza si trova nei prati ripidi a inizio paese, verso Tresenda, a 1214 metri di altezza. In dieci minuti veniamo trasportati in un paesaggio di pascoli ampi e pinete con viste che spaziano sul fondovalle, Aprica e Trivigno, e i monti che disegnano il versante retico del medio tratto valtellinese. Dalla stazione di arrivo della cabinovia, posta a 1874 metri s.l.m., saliamo un poco seguendo la strada sterrata che d'inverno si trasforma in una pista innevata, la piana dei Galli, per arrivare a un avvallamento con tavoli, panchine e un bel laghetto per la pesca circondato dai pini, con tanto di spruzzo d'acqua. Poco oltre si apre il panorama affascinante sul lago di Belviso e una manciata di passi conducono all'agriturismo Malga Magnolta a 1945 metri di quota.
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Lago di Belviso visto dalla piana dei Galli
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Laghetto di pesca alla piana dei Galli
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Altro scorcio del laghetto di pesca con sullo sfondo la piana dei Galli
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Panorama sulle Alpi Retiche dall'agriturismo Malga Magnolta |
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L'ampia piana dei Galli
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Oltrepassato l'agriturismo Malga Magnolta seguiamo le indicazioni per il percorso tematico 'il legno è vita' che si snoda su un comodo tracciato largo, sterrato e in prevalenza pianeggiante. Pian piano si lasciano i pascoli per essere inghiottiti dal fresco della pineta. Qui l'aria odore di muschio, pigne e terreno umido, si ascolta la musica dei ruscelli e ci si lascia pervadere dalla tranquillità che solo questo tipo di ambiente è capace di infondere nell'animo umano. La pressione del corpo si abbassa, lo stress svanisce e gli occhi si rilassano mentre i muscoli del corpo compiono uno sforzo lieve. Lungo la via, a intervalli regolari, sono sistemati dei pannelli arricchiti da foto in cui vengono spiegati le caratteristiche del legno, il suo impiego nella vita di ogni giorno, la produzione e molto altro.
Abbandoniamo il percorso prima della fine, dopo 20/25 di minuti di cammino dall'agriturismo, per imboccare un sentiero ben tenuto che scende zigzagando tra le conifere e in un quarto d'ora sbuchiamo nel pianoro che ospita il rifugio Valtellina. Siamo a 1920 metri di altitudine. Qui Leonardo può divertirsi sui giochi mentre io e mio marito beviamo rispettivamente un caffè e una birra comodamente seduti sulle sdraio. Non vorremmo essere da nessun'altra parte. Questa sensazione ci riempie di gioia e annulla di conseguenza la smania di fare o di vedere qualcosa di diverso. Sarebbe magnifico poter fermare il tempo ma sappiamo bene che non è possibile, allora fissiamo le emozioni. Quelle resteranno con noi per sempre e ovunque andremo.
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Rifugio Valtellina
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Ritardiamo fino all'ultimo secondo la discesa al ristoro Pasò, stazione di arrivo della cabinovia Palabione, a circa 1700 metri di altitudine. Alterniamo i tratti lungo la strada che taglia la pista alle incursioni nella splendida pineta per sentire sotto i piedi il morbido tappeto composto da aghi e muschio. Dopo 20 minuti giungiamo appena in tempo per salire sull'ultima corsa dell'impianto.
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Ristoro Pasò all'arrivo della cabinovia Palabione
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Il forte temporale del tardo pomeriggio ci impedisce di concludere la serata all'Aprica, ma concede a Leonardo un'ora abbondante di gioco nei parchi sparsi nei prati, dove il perimetro del paese incontra le piste da sci. Gommoni, gonfiabili, altalene, carrucola e scivoli sono gremiti di bambini a testimoniare che questa stagione 2020 ce la ricorderemo pure come l'estate della montagna per eccellenza.
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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