lunedì 19 agosto 2013

New York, Berlino e Bruxelles, emozioni in pillole

New York, Berlino e Bruxelles, città diverse per dimensioni, lingua, storia eppure così uguali per la mescolanza di culture e tradizioni che vi convivono. Uomini e donne dai differenti colore della pelle, taglio degli occhi e costumi ogni giorno si sfiorano, s'incontrano e si scambiano i propri pensieri. Disuguali eppure così facili da percorrere e talmente ospitali tanto da entrare in un bar per sorseggiare una bevanda calda e sentirsi subito a casa. Luoghi affascinanti che meriterebbero un lungo soggiorno ma che vale la pena conoscere anche solo per poche ore, com'è accaduto a me nei ritagli di tempo al di fuori degli impegni lavorativi.   

La mondana New York, la giovane Berlino e l'elegante Bruxelles, così le descriverei se avessi a disposizione un solo aggettivo per ognuna. 

Tutte, se pur in epoche e modalità diverse e con le dovute proporzioni, hanno conosciuto la follia dell'uomo
La situazione economica e politica estremamente incerta succeduta alla prima guerra mondiale determinò l'imporsi a Berlino di una figura tirannica che trascinò il mondo nel baratro del secondo conflitto mondiale. Durante la dittatura di Hitler morirono milioni di persone; la sua pazzia si accanì in particolare contro gli ebrei, deportati e uccisi nei campi di concentramento. Dopo la guerra tra un deserto di macerie, Berlino ricominciò faticosamente a vivere e qualche anno dopo la delirante idea di costruire un muro la gettò nuovamente in ginocchio. Anche questa volta venne colpita la libertà delle persone che da Berlino Est non poterono più migrare a Berlino Ovest per sfuggire alla chiusura del regime comunista. Solo nel 1989 la barriera fu abbattuta permettendo così la riunificazione delle due zone e dando una spinta all'evoluzione di una città che oggi supera i tre milioni e mezzo di abitanti.
Mentre Berlino attraversava questo periodo di stravolgimenti politici e culturali, dall'altra parte del mondo germogliava una nuova realtà votata allo sviluppo economico e al rinnovamento. Tra scontri razziali, speculazioni e altalenanti dinamiche industriali stava crescendo la metropoli più famosa, desiderata ed esclusiva al mondo: New York. Con i suoi otto milioni di abitanti, New York conosce i suoi giorni più terribili con gli attentati dell'11 settembre 2001.
Quando accadono avvenimenti di immane violenza che vanno oltre l'umana immaginazione si tende a ricordare esattamente cosa si stava svolgendo in quel momento. Io ero all'università a seguire un corso propedeutico di matematica per il primo anno di ingegneria quando un docente è irrotto in aula e ci ha informato degli attacchi. Rammento che io e gli altri ragazzi ci siamo guardati con aria sospettosa credendo che stesse esagerando, ma purtroppo non era così perché tutti i canali televisivi trasmettevano le medesime immagini di distruzione. Due aerei si erano schiantati contro le torri gemelli, un terzo si era abbattuto sul Pentagono e un quarto aveva mancato l'obiettivo grazie alla rivolta dei passeggeri e dell'equipaggio. Le conseguenze? Tremila vittime, la distruzione del World Trade Center e la scoperta per tutti di un male infido e terribile: il terrorismo suicida.
Com'è possibile combattere qualcuno che non tiene nemmeno alla propria vita? Perché anche questa volta la follia di pochi ha portato all'assassinio di molti innocenti? Possibile che la storia non ci abbia insegnato nulla? Il fine di ogni individuo dovrebbe essere quello di raggiungere la serenità senza danneggiare gli altri. Come mai è tanto difficile da capire? Perché nel mondo si consumano stermini, soprusi, ingiustizie e violenze? 
Bruxelles (poco più di un milione di persone) in confronto a Berlino e New York vanta fortunatamente una storia meno travagliata turbata 'solo' dal secondo conflitto mondiale e, nel più recente passato, dalla strage dell'Heysel nel 1985 allo stadio cittadino quando persero la vita trentanove persone a causa degli scontri tra tifosi.


New York vista da Central Park

Pattinare nella Rockefeller Plaza di New York

Macerie al World Trade Center di New York: per non dimenticare

New York, Berlino e Bruxelles, ognuna con la propria storia e la personale rinascita; ora si presentano al mondo fiorenti, dinamiche, lanciate verso un futuro pieno di speranze e progetti.
Guardano al passato con rispetto e i monumenti nelle loro piazze rappresentano un monito per le generazioni future a non commettere gli stessi errori.
A Berlino la chiesa Gedächtniskirche, danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, troneggia ferita sui palazzi moderni e il Memoriale dell'olocausto dedicato agli ebrei sterminati si estende con un tappeto di parallelepipedi rettangoli in calcestruzzo. Camminare fra gli stretti corridoi è impressionante, specie se ci si spinge fra gli steli che raggiungono i 4 metri di altezza e da cui il cielo appare come un miraggio lontano, proprio come lo vedevano gli ebrei imprigionati nei campi di sterminio. Si è assorbiti da quell'ammasso di tombe (così io ho interpretato gli steli), oppressi dal peso di tutte quelle morti assurde; è emozionante e nel contempo maledettamente triste. 
Ho provato le medesime sensazioni osservando, attraverso il vetro, l'area spoglia lasciata dal crollo delle Torri Gemelle nella grande mela: quel vuoto era inquietante. Lì, dove fino a pochi anni prima esistevano due grattacieli e migliaia di turisti da tutto il mondo e lavoratori trascorrevano poche ore o una buona parte della loro vita, ora rimaneva solo un mucchio di macerie. Tanti sogni e moltissime speranze si sono spente quell'undici settembre, gettando un manto di paura e insicurezza in tutto il mondo.


Porta di Brandeburgo a Berlino

Luci natalizie a Berlino

New York, Berlino e Bruxelles, belle da togliere il fiato, ammalianti e provocatorie, magnifiche nel caldo sole estivo e splendenti tra le luci natalizie.
Meraviglioso osservare i profili dei grattacieli di New York spuntare sopra le cime degli alberi di Central Park o lo skyline della metropoli dal monumentale Ponte di Brooklyn. Eccitante fare shopping nei negozi della Fifth Avenue, entusiasmante gettarsi nel caos di luci e colori di Times Square. Imperdibile la vista dall' Empire State Building, impressionanti la Statua della Libertà e la Freedom Tower, quest'ultima eretta dove prima sorgevano le Torri Gemelle. Irrinunciabile una pausa negli Starbucks per sentirsi dei veri americani.
Berlino da non perdere la maestosa Porta di Brandeburgo, le animate Potsdamer Platz e 
Alexanderplatz (dalla quale spicca la sfera della Torre Televisiva), l'elegante Gendarmenmarkt con le sue chiese gemelle e il duomo, i vivaci cortili di Hackesche Höfe e la moderna cupola di vetro e acciaio sul tetto del palazzo del Parlamento. Per comportarsi da berlinesi poi, non si può rinunciare ai wurstel accompagnati da crauti, patate e bicchieroni di birra, obbligatoriamente acquistati nei chioschi sparsi per tutta la città.
La signorilità della Grand Place a Bruxelles vi lascerà senza parole e l'unicità dell'Atomium vi stupirà. L'Atomium riproduce la struttura di un atomo; è stato ideato in occasione dell'Esposizione Internazionale del 1958 e ognuna delle sue 9 sfere può ospitare mostre, conferenze...Da scoprire l'intrico di viuzze zeppe di bar, ristoranti e negozietti, adiacenti alla Grand Place. Lasciatevi tentare dalle fontane di cioccolato esposte nelle vetrine delle molte pasticcerie e assaggiate le fragole ricoperte dal goloso alimento.

New York, Berlino e Bruxelles, città da amare, vivere e scoprire, facili da raggiungere ma difficili da abbandonare. 


Le case delle Corporazioni nella Grand Place di Bruxelles


Il Municipio nella Grand Place di Bruxelles

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un enorme saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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