Partenza e arrivo: Zernez.
Lunghezza complessiva del giro: 130 chilometri.
Passo Resia: 1455 metri di altezza, lunghezza salita da Martina di 12 chilometri e dislivello di circa 450 metri.
Passo del Forno (Fuorn/Ofenpass): 2149 metri di altezza, lunghezza salita da Laudes di 26,5 chilometri con pendenze massime del 12% intorno al terzultimo chilometro e dislivello di circa 1000 metri.
Sicuramente qualcuno di voi si starà chiedendo cosa ci possa trovare una persona nel pedalare un'intera giornata sotto il sole, affrontando un susseguirsi di salite e discese, lungo strade che potrebbero tranquillamente essere percorse con l'automobile.
Per i non amanti dell'andare in bicicletta cercherò di fornire delle spiegazioni che vanno dagli altisonanti concetti di rispetto dell'ambiente alle più spicciole motivazioni estetiche.
Innanzitutto la forma di turismo che abbiamo praticato quest'oggi viene chiamata eco&slow, ovvero che fa bene all'ambiente e anche all'uomo. Pedalando infatti non si produce la tanto nociva CO2 responsabile dell'aggravarsi del buco dell'ozono, del surriscaldamento globale e della moria di tante specie vegetali e animali. So già cosa state pensando: "non sarà certo quel mio poco carburante a distruggere il mondo...che comincino a pensarci le grandi aziende"; perciò tenterò di persuadervi in questo modo: viaggiando slow si colgono scorci che in macchina, chiusi in quell'abitacolo di lamiere, sono difficili da notare, è possibile fermarsi ovunque senza problemi di parcheggio e infine ci si abbronza e si bruciano migliaia di calorie.
Vi ho convinto? Allora partite con noi!
La giornata è a dir poco spettacolare, non c'è una nuvola e l'aria è frizzante al punto giusto, né troppo fredda da imporre un abbigliamento eccessivo, né troppo calda da boccheggiare in salita.
Si parte da Zernez, pittoresco villaggio della media Engadina a 1474 metri di altitudine circondato da pascoli verdissimi e fitte pinete, adagiato proprio alle porte del Parco Nazionale Svizzero che attraverseremo al ritorno. Seguiamo la carreggiabile che inizia a scendere dolcemente verso la Bassa Engadina fiancheggiando le acque spumeggianti del fiume Inn. Il primo agglomerato di case che incontriamo è quello di Susch, punto di partenza del Fluela Pass che collega l'Engadina alla mondana località sciistica di Davos, famosa per il suo grande Centro Congressi che quasi ogni anno ospita il Forum mondiale dell'Economia divenendo così il fulcro della politica internazionale.
Da Susch in poi, saliscendi più o meno impegnativi si alternano a brevi tratti pianeggianti e ci si immerge in un paesaggio da favola, curato, ordinato, stile paese degli Hobbit. Arroccato su verdi promontori alla nostra sinistra intravediamo il paese di Guarda dove meravigliose case in stile alpino dai tetti spioventi, imposte in legno, gerani alle finestre e dipinti alle pareti rendono questo luogo particolarmente fiabesco (http://www.myswitzerland.com/it-it/guarda-schellenursli.html).
Poco lontano, dove la valle si restringe e il fiume continua la sua corsa più in basso tra due profonde pareti di pietra dura, compaiono le abitazioni di Ardez raccolte ai piedi di una collina rocciosa che accoglie le rovine del castello di Steinsberg e ovviamente qui una fotografia è d'obbligo (http://www.myswitzerland.com/it-it/rovine-del-castello-di-steinsberg.html).
Splendida veduta sui prati di Ardez e le rovine del castello di Steinsberg |
Da Tarasp la vallata si apre in una dolce conca tappezzata di campi coltivati che accoglie Scoul, famosa in tutta la Svizzera per le sue terme dalle fantastiche piscine interne ed esterne, saune, bagno turco, centro benessere e bagno romano irlandese (per maggiori informazioni sul centro termale: http://www.engadin.com/wellness-gesundheit/baeder/engadin-bad/?S=1&R=2). Se devo essere sincera m'immergerei molto volentieri nelle calde acque termali ma la strada è ancora lunga e dobbiamo rimontare in sella alla nostra due ruote per proseguire l'avventura.
Luogo da favola con un altrettanto castello da sogno: quello di Tarasp, sulla destra |
La splendida vallata che ospita la cittadina termale di Scoul |
Eccoci al Passo Resia |
Le meravigliose acque azzurre del Lago Resia |
Irrinunciabile scatto con il campanile di Curon Venosta che emerge dalle acque del lago Resia |
La cima del campanile del vecchio paese di Curon Venosta emerge dalle acque del lago Resia |
L'imponente torre quadrata è l'emblema del 'Castello del Principe di Burgusio' che, insieme al corpo centrale, fu eretta per volere del Vescovo di Coira nella seconda metà del XIII secolo al fine di proteggere le grandi proprietà ecclesiastiche della zona. Divenuto di proprietà dell'Abbazia soprastante, fu poi dato in gestione alla provincia di Bolzano e ora accoglie sale per congressi e una scuola superiore.
L'Abbazia di Monte Maria in alto a sinistra e il Castello Principe in basso a destra |
L'Abbazia di Monte Maria |
Scommetto che qualche automobilista vedendoci avanzare barcollando ha sogghignato: hai voluto la bicicletta, pedala! Se devo essere sincera c'è stato un momento in cui sarei salita volentieri su uno degli autobos di linea abilitati al trasporto bici che collegano Zernez alla Val Mustair. Quando l'unica cosa che vorresti fare è buttare la tua due ruote oltre il guard rail, quando persino i lobi delle orecchie ti fanno male, quando a ogni pedalata rievochi i nomi di tutti i Santi (e non per pregarli...) è solo l'orgoglio che ti fa andare avanti. E' grazie alla forza di volontà che si arriva in cima e nel momento in cui si transita vicino al cartello del Passo si sente di aver 'fatto l'impresa'. Ovvio, è un piccolo traguardo personale ma che, per chi lo conquista, vale moltissimo e pensiamoci bene, infondo sono queste giornate che si ricorderanno per il resto della vita.
Stanchi ma soddisfatti di noi stessi affrontiamo l'ultimo tratto del percorso nell'incontaminato scenario del Parco Nazionale Svizzero (http://www.nationalpark.ch/go/it/), oltrepassiamo l'incrocio dove inizia il Tunnel Munt la Schera che porta a Livigno (per informazioni sul transito del Tunnel consultate il sito: https://www.livigno.eu/tunnel-munt-la-schera) e ritorniamo a Zernez per concludere il nostro emozionate giro in bicicletta sospeso fra Svizzera, Austria e Italia.
Senza forze per scattare una foto come si deve... |
Finalmente, stanchi ma felici al Passo del Forno |
Panorama sul Parco Nazionale Svizzero dal Passo del Forno |
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
Ciao, intenzionato a fare questo giro. Una curiosità, perchè la partenza da Zernez (al di là dell'ovvio motivo di partire in pianura)?
RispondiEliminaIo per logistica partirei da Malles...
GRazie.
ciao. E' un giro che ho in mente di fare e partiro' da Prato per ragioni logistiche. E' meglio affrontare il Forno da "freschi"!
RispondiEliminaSempre ammesso che possiamo uscire!
Ciao
Riccardo
Bellissimo giro, già affrontato da amici. Sicuramente sarà un giro che farò prossimamente. 🚴♂️
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