La Torre di Teglio |
vecchie suggestioni tornano a rivivere sotto gli occhi di coloro che ancora riescono a stupirsi per l'architettura di un'antica dimora e per i paesaggi agricoli forgiati da fatiche contadine.
Il pezzo del versante retico esposto a sud e allungato dalla cittadina di Sondrio sino al paese di Teglio ospita tali meraviglie e l'itinerario di oggi parte proprio dal pittoresco abitato montano protetto da una rupe boschiva, sopra cui resiste una storica torre. Quest'ultima è una dei due elementi caratteristici di Teglio e un tempo rappresentava l'estrema difesa di un vasto complesso fortificato del quale oggi
Panorama sulla Vallata dalla rupe della Torre di Teglio |
Vi servo ora su un piatto da portata la seconda peculiarità del comune valtellinese, i gustosissimi pizzoccheri, ovvero delle tagliatelle di grano saraceno cucinate con patate e verze e condite con formaggio casera, grana e burro fuso (per scoprirne ricetta, storia, curiosità e ristoranti tipici nei quali è rispettata la ricetta originale curiosate sul sito: http://www.accademiadelpizzocchero.it/). Per farvi comprendere l'importanza di questa specialità culinaria vi basti sapere che è stata istituita un'Accademia per tramandarne la storia e in suo onore si organizzano corsi, convegni e allegre sagre durante le serate estive.
La Torre di Teglio posata su una collina e fiancheggiata da un viale alberato |
Chiesa di Santo Stefano poco distante dalla Torre di Teglio |
Prima d'iniziare segnalo il sito internet del Comune di Teglio in cui troverete le informazioni utili per visitare il Palazzo e, grazie a un programma 3D, potrete scoprirne virtualmente gli appartamenti:
http://www.comune.teglio.so.it/Cultura/Visita_Virtuale_Palazzo_Besta.html/Palazzo_Besta.html
La lunga facciata principale di Palazzo Besta |
Portale d'ingresso al Palazzo Besta |
Le origini dell'edificio sono alquanto controverse ma non vi parlerò della sulla sua storia, per altro ampiamente descritta nel sito dei beni culturali della Lombardia (http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1n120-00087/), bensì di quello che è possibile visitare.
Salendo lo scalone prospicente al portone d'ingresso si accede al primo livello dove la grande Sala d'Onore cattura l'attenzione grazie alla carrellata di dipinti sulle pareti ispirati all'Orlando Furioso, il poema cavalleresco di Ludovico Ariosto. I mezzi busti di antichi personaggi nelle lunette sopra le epiche pitture e un bell'affresco nel centro del soffitto completano lo splendore della stanza. Curioso sapere che il camino originale, ora solo parzialmente ricostruito, è conservato in un museo londinese.
Entrando nell'adiacente Sala a Ombrello vi stupirete della cupola a raggiera i cui costoloni si diramano dal centro proprio come le bacchette di un ombrello quindi, nella stupenda Sala della Creazione rimarrete a bocca aperta ammirando soffitto e lunette coperti di affreschi celanti misteri e leggende. Nel Palazzo non possono mancare la cucina, comunicante con la sala da pranzo tramite un passavivande, e le camere da letto della nobile coppia, due per il periodo estivo e due per quello invernale quando signore e signora traslocavano nei locali esposti a sud più caldi, accoglienti e dotati di stufe rifornite di legna dalla servitù attraverso uno sportello nel corridoio.
Dopo un'ultima occhiata dal loggiato sul cortile interno si sale al secondo livello per scoprire la lunga e stretta Sala Affreschi Aragonus dove, per via dei temi amorosi dipinti, si pensa il padrone s'intrattenesse con le sue amanti. Questa stanza non è l'unica bellezza del piano infatti nella Camera Baule pare di stare rinchiusi in un pregiato scrigno grazie al completo rivestimento in legno e allo splendido tetto a botte scandito in lunghezza da costoloni intagliati.
Prima di concludere la visita non dimenticatevi di guardare dalle finestre l'ampio giardino e di curiosare nel piccolo museo archeologico e fra gli arredi e gli attrezzi d'inizio novecento dell'esposizione storica.
Lasciamo Teglio per discendere lungo la strada provinciale n° 21 fino al paese di Tresivio dove il monumentale complesso della Santa Casa domina la scena nei panni di una delle chiese più grandi di tutta la Valtellina.
Dedicato alla Santa Vergine Maria, la prima pietra del Santuario fu deposta il 30 novembre 1646 anche se, sin dagli inizi dell'XI secolo, documenti testimoniano l'esistenza di un'antecedente chiesa meta di pellegrinaggi, quella di Santa Maria di Tronchedo.
L'attuale edificio, oltre all'indiscutibile bellezza esteriore, possiede la peculiarità di celare sotto la sua cupola un piccolo tempio, ricostruzione del santo sacello nazareno venerato nella basilica di Loreto dal quale, così vuole la leggenda, gli angeli avrebbero sottratto un mattone per deporlo qui a Tresivio.
Per saperne di più consultate il sito del Comune di Tresivio:
http://www.comune.tresivio.so.it/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20013/idtesto/37
Proprio alla Santa Casa si conclude il breve itinerario in questo incantevole angolo di Valtellina e chissà dove ci porterà il prossimo viaggio...
Scorcio sulla media Valtellina dal terrazzo della Santa Casa |
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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