venerdì 31 marzo 2017

La bella Vicenza palladiana

Tratto dal diario 'Gioielli veneti: Soave, Vicenza e Padova' sulla rivista online Turisti per caso. Se volete leggere per intero il mio diario di viaggio dedicato ai tre gioielli veneti, cliccate sul link della nota rivista online 'Turisti per caso': http://turistipercaso.it/veneto/76158/gioielli-veneti-soave-vicenza-e-padova.html


Un angolo di Piazza dei Signori

Arriviamo a VICENZA nel primo pomeriggio, dopo nemmeno un'ora di macchina dalla 
sorella maggiore Padova. Lasciamo l'auto nel centralissimo parcheggio Canove e subito ci concediamo uno spuntino sfizioso in una pizzeria/focacceria take away all'angolo tra via Contrà delle Canove vecchie e Corso Andrea Palladio.  



L'interno del Teatro Olimpico 
Il piccolo e prezioso scrigno del Teatro Olimpico, il teatro coperto più antico al mondo e inaugurato nel 1585, sorge a pochi passi da lì e attira i visitatori come le api al miele. Varcandone l'ingresso ne capiamo pure noi il motivo. Dalla ripida cavea, ovvero le gradinate dove si siedono gli spettatori, si rimane letteralmente a bocca aperta ammirando le scenografie dotate di un'impressionante visione prospettica, sebbene siano realizzate con materiali poveri come il legno e lo stucco. Grazie alla profondità regalata dalla prospettiva il palcoscenico appare molto più grande di quello che è in realtà e le antiche vie ricostruite sembrano lunghissime (sito internet: http://www.teatrolimpicovicenza.it/)

Le prospettive del Teatro Olimpico
L'artefice di questa meraviglia è il celebre architetto Andrea Palladio di cui il Veneto ne 
vanta i natali insieme alla realizzazione di numerosi palazzi e ville. 
Molto interessante il museo a lui dedicato allestito nel Palazzo Barbarano in cui le sue più importanti creazioni prendono forma nei dettagliati plastici, anch'essi delle piccole opere d'arte. Davvero interessante la mostra 'Jefferson e Palladio, come costruire un nuovo mondo' dove si capisce quanto sia stato d'ispirazione l'italiano Palladio per le architetture degli Stati Uniti d'America grazie al loro terzo presidente, Jefferson, in carica dal 1801 al 1809. Egli è stato il padre della Dichiarazione d'Indipendenza, quindi un uomo pratico e logico, eppure era dotato di un animo intellettuale e artistico a tal punto da lasciarsi conquistare dalle idee del nostro grande architetto.
Una sala della Pinacoteca Civica
Gli ingressi al Teatro Olimpico e al Palladium Museum sono compresi nella conveniente
 museum card, da noi acquistata. Essa include l'acceso alla maggioranza dei musei vicentini, così ne approfittiamo per visitare la Pinacoteca Civica nel recentemente ristrutturato palazzo Chiericati, una dimora aristocratica risalente ai secoli XVI e XVII con le sale vivacizzate dai colori di meravigliosi dipinti. Per concludere il nostro tuffo nell'arte ci addentriamo negli ambienti barocchi di palazzo Leoni Montanari ospitante le Gallerie d'Italia, e quindi altre collezioni di quadri da poter contemplare. 
Entrambe le esposizioni sono meritevoli e ben articolate ma noi abbiamo preferito quella della Pinacoteca, semplicemente per preferenze personali.

Dopo tutta questa cultura dobbiamo svagare il cervello passeggiando per i vicoli di Vicenza 
e osservando, stavolta dall'esterno, edifici e chiese segnalati sulla mappa cittadina. Curiosiamo nelle vetrine dei negozi e ci lasciamo tentare dalle prelibatezze dolci della pasticceria Venezia in Contrà Pescaria. 
La meravigliosa Basilica Palladiana
A un tratto sbuchiamo nell'elegante piazza dei Signori. Qui la Basilica Palladiana impone il suo splendore sull'intera piazza, sui molti turisti dalla testa girata all'insù intenti ad ammirarla e sugli abitanti di Vicenza che ormai abituati alle bellezze cittadine camminano frettolosi senza alzare lo sguardo, sulle altissime semicolonne della Loggia del Capitaniato e sui palazzi tinteggiati con tinte morbide dai piccoli balconcini. 
Palazzi aristocratici in Piazza dei Signori
Per chi come noi la vede per la prima volta è impossibile non rimanerne affascinati, d'altronde è un monumento talmente importante da essere stato iscritto dall'Unesco fra i beni patrimonio dell'umanità. Sottoposta a un lungo intervento di restauro, ora appare nella sua completa bellezza con la copertura simile alla carena rovesciata di una nave (come il Palazzo della Ragione di Padova) e la doppia serie di logge in marmo bianco impreziosite dalle serliane, ovvero l'elemento architettonico che prevede ai lati dell'arco a tutto sesto due aperture realizzate con colonne e architrave (sito internet: http://www.museicivicivicenza.it/it/tbc/basilica_palladiana/). E' possibile visitare l'interno della Basilica ma a causa degli stranissimi orari di apertura vi abbiamo dovuto rinunciare. 


Purtroppo è giunta l'ora di lasciare anche Vicenza ma ci torneremo presto, non appena ne sentiremo la nostalgia.              

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.


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