giovedì 20 maggio 2021

Sul Faro Voltiano

A circa 900 metri di altezza, sulla cima del monte Tre Croci e circondato dal parco comunale Marenghi, il comune di Como in Lombardia ha eretto nel 1927 il FARO in onore di Alessandro Volta
Il grande fisico italiano inventore della pila nacque a Como nel 1745 e divenne famoso per gli studi sui fenomeni elettrici. Eppure non furono soltanto quelli i suoi meriti. Scoprì l'origine del gas metano, ai tempi detto gas delle paludi, in quanto sperimentato dallo scienziato tra i canneti e gli stagni di Angera, sul lago Maggiore. Per queste scoperte il capoluogo lacustre, oggi apprezzata dal jet set internazionale per via delle ville di attori Hollywoodiani, volle dedicare un simbolo importante all'illustre cittadino. 
La silhouette del monumento s'innalza candida e austera per 29 metri e la pianta ottagonale le conferisce un aspetto pulito ed elegante. Di notte la lanterna squarcia l'oscurità emettendo alternativamente fasci di luce bianca, rossa e verde, i colori della bandiera italiana. 

Il bianco Faro Voltiano
Scalinata interna al Faro Voltiano


La salita al faro è vincolata all'acquisto di un biglietto di 2 euro per gli adulti e 1 euro per i bambini e ragazzi fino a 18 anni. Un costo davvero modesto in confronto alla vista maestosa che si gode al termine dei 143 gradini della scala a chiocciola interna. Il panorama si apre da un lato sulla pianura lombarda estendendosi fino al Piemonte, mentre dall'altra si posa sui rigogliosi boschi dei colli circostanti e soprattutto sul ramo comasco del lago. Lo specchio d'acqua si allunga stretto e sinuoso tra i fianchi ripidi e ricchi di vegetazione delle montagne, proprio come un fiordo. I ricordi indimenticabili del viaggio in Norvegia spuntano perciò spontanei nella mente mia e di mio marito...e pure in quella del nostro piccolo Leonardo. Immagini di luoghi meravigliosi dove la natura è l'unica e indiscussa protagonista. Ecco il link ai post per riviverli con noi: https://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2019/07/norvegia.html.

Veduta dalla cima del faro sull'insenatura di Como

Panorama sullo stretto ramo del lago di Como

Veduta dall'apice del faro sui rigogliosi boschi sottostanti

Al Faro si arriva in auto percorrendo una strada stretta e tortuosa oppure inerpicandosi per un'ora sul sentiero che parte da Brunateil bel paese arroccato a 715 metri di altitudine su un balcone naturale sopra Como e a sua volta raggiungibile con la mitica funicolare, di cui vi parlerò fra poco.

Salendo verso il santuario di Santa Maria al CAO
Prima di tuffarci nella mondanità cittadina decidiamo di trascorrere un po' di tempo nelle selve vicine, dove le conifere sempreverdi si mischiano alle latifoglie dalle innumerevoli tonalità di colore. Dalla piazzetta ai piedi del Faro su ci si affacciano i bar, gli alberghi e i ristoranti pronti ad ospitare di nuovo i turisti, imbocchiamo una mulattiera ripida che regala suggestivi scorci sul lago. In meno di venti minuti e dopo aver sfidato lo sguardo del gufo intagliato che sorveglia il percorso, siamo al cospetto del piccolo santuario di Santa Rita al CAO, a 1027 metri di altitudine, per l'ultima foto su questo paesaggio montano. 
 
Prima di pianificare la gita al Faro Voltiano consultate gli orari di apertura al link: https://www.comune.brunate.co.it/index.php/it/archivio-news/avvisi-dal-comune/item/198-orari-apertura-faro-voltiano

Scorcio suggestivo salendo verso il Santuario di Santa Rita al CAO

Un gufo sorveglia la salita al santuario di Santa Rita al CAO

Santuario di Santa Rita al CAO

Ridiscesi a Brunate in auto troviamo parcheggio tra l'ufficio delle Poste e il nuovo parco giochi e in una manciata di passi possiamo sederci a uno dei tavolini esterni del Capolinea Bistrot dove gustare una pizza soffice e alta con vista sull'insenatura comasca. Servizio veloce, gentilezza del personale e onestà del conto mi spingono a consigliarlo per un pranzo o anche solo un aperitivo. Inoltre il locale si trova in posizione strategica, proprio alla partenza/arrivo della funicolare, su cui Leonardo non vede l'ora di salire! 
Perciò eccoci sul vagone che in pochi minuti supera i 500 metri di dislivello e affronta la pendenza massima del 55% per condurci nel cuore di Como senza l'ansia di trovare parcheggio. E credetemi è un vantaggio non da poco. Inaugurata l'11 novembre del 1894, è divenuta uno dei simboli della città assieme al Tempio Voltiano, l'edificio dalle linee neoclassiche eretto nel polmone verde dell'agglomerato urbano a ridosso dei moli di attracco dei traghetti e di ormeggio delle barche. 
Como: dal lungolago a Piazza Cavour, dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta ai vicoli del centro storico che nascondono decori antichi, ovunque si respira la voglia di normalità. La gente del posto si mischia ai primi turisti stranieri finalmente tornati in Italia per bearsi delle nostre bellezze. Le piazzette e gli spazi all'aperto antistanti ai locali sono riempiti di tavoli e sedie e abbelliti con vasi di piante e fiori. Se volete conoscere le bellezze cittadine leggete il post 'Como e la sua funicolare' al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2015/01/como-e-la-sua-funicolare.html.
Bisogna ricominciare a vivere, a sognare, a programmare, perché senza l'ottimismo, la curiosità e la voglia di fare non si vive, si respira solamente, e Como assieme a tutte le altre città d'Italia ne sono la prova. 
Ricominciare a viaggiare significa ricominciare a vivere!

Se volete curiosare, a Como e alle sue bellezze ho dedicato il post al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2015/01/como-e-la-sua-funicolare.html.

Dal lungolago di Como si notano il tracciato della funicolare e il faro nel centro sullo sfondo

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.  

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