mercoledì 14 luglio 2021

Cascate e ponte sospeso in val di Rabbi

Tratto dal diario di viaggio 'Natura meravigliosa in val di Sole' pubblicato per intero sulla nota rivista online Turisti per caso al link: https://turistipercaso.it/diari-di-viaggio/natura-meravigliosa-in-val-di-sole.html

La VAL DI RABBI, una vallata laterale della trentina val di Sole, è la protagonista assoluta di una splendida giornata in famiglia, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio

Una strada stretta e tortuosa conduce al parcheggio Coler a 1380 metri di altezza. In estate l'accesso è consentito sino alle dieci del mattino, poi la carrozzabile viene chiusa al traffico e bisogna posteggiare nell'area di sosta Plazze dei Forni, cinque chilometri più a valle. Se il navigatore non dovesse trovarla è possibile inserire il nome del prospiciente Panificio Paternoster. Da lì ogni quindici minuti parte la navetta sostitutiva al costo di cinque euro andata e ritorno per gli adulti e di due euro per i bambini.
A Coler, una volta superato il ponte sul torrente, comincia la pista forestale sterrata da percorrere a piedi. I tratti rettilinei con bassa pendenza anticipano i tornanti più impegnativi in prossimità di Malga Stablasolo dov'è possibile rifocillarsi e sedersi all'ombra degli ombrelloni. E' trascorsa mezz'ora dalla partenza della camminata e abbiamo ancora la pancia piena per la colazione, perciò proseguiamo impazienti di giungere ai piedi della prima cascata di Saent. Già da lontano s'intravede lo spumeggiare dell'acqua in caduta verticale, parzialmente nascosto da pini e larici, ma da vicino l'emozione si amplifica all'ennesima potenza, così come il fragore e la frescura emanati dagli spruzzi. Protetti dalla k-way rimaniamo ad ammirarla perché lo spettacolo della natura è sempre il più affascinante.  

Arcobaleno a Saent
La prima cascata di Saent
























Un sentiero ripido consente poi di superare il primo spettacolare salto per giungere al ponticello posto alla base della seconda cascata. Il rumore è ancora maggiore e si fonde inscindibilmente  alla bellezza del luogo. Leggiamo l'entusiasmo sui visi di chi ci segue e ci precede perché la delusione è un sentimento non contemplabile davanti a una scena così. 

Gli spruzzi e il candore delle cascate
Il ponte in legno sulle cascate di Saent
























Poco oltre merita compiere delle deviazioni ai punti panoramici, l'uno affacciato sulla vallata appena percorsa, l'altro proteso verso il Pra di Saent a 1800 metri di quota. 
E' in un'altra mezz'ora che raggiungiamo il culmine del pianoro circondato dai fianchi ripidi delle montagne punteggiati di larici. Non a caso proprio in questa zona è stato creato il percorso dei larici monumentali, una sorta di scalinata costruita a fianco delle conifere caducifoglie per scoprirne le forme stranissime. Stanchi per la camminata del giorno precedente ci accontentiamo di far percorrere a Leonardo solo un breve tratto, rispetto all'intera lunghezza di 1600 metri. 

Il bel pianoro di Pra Saent

Torniamo a malga Stablasolo evitando di ripercorrere il sentiero umido e scivoloso dell'andata a fianco delle cascate e allungando fino a malga Stablet, per ricongiungerci alla strada forestale. Dopo tre ore di camminata, esclusi tempi per le pause e il pic-nic, siamo di nuovo a Coler, affaticati ma felici.
Il pomeriggio è ancora lungo e le sorprese non sono finite. Per via della chiusura stradale durante le ore centrali della giornata si è costretti a lasciare l'auto nel parcheggio Plazze dei Forni e usufruire del servizio navetta fino alla Segheria Veneziana. Trattasi di una casetta nel bosco dove un tempo, grazie alla forza dell'acqua, una ruota idraulica collegata al telaio e alla lama per mezzo del sistema biella-manovella consentiva la segagione dei tronchi. 
La vera attrazione tuttavia si trova poco oltre, nel canyon scavato dal torrente Ragaiolo e nel punto in cui quest'ultimo crea una fragorosa cascata. Visibile già dal basso, diviene via via più tangibile salendo il sentiero tortuoso. Una manciata di minuti e si è pronti ad attraversare il ponte tibetano della val di Rabbi. Il camminare sospesi nella natura, ondeggiando sopra un vuoto profondo 60 metri, è adrenalinico, fantastico e spaventoso assieme 

Il salto della cascata Ragaiolo
Il ponte tibetano sospeso sulla cascata
























La visita si svolge ad anello in una mezz'ora, ma dal ponte è possibile proseguire verso numerose altre mete. Una di queste è il semplice percorso dell'acqua, la semplicissima via sterrata che in quaranta minuti riporta all'area di sosta Plazze dei Forni. Decidiamo di percorrerla soltanto fino al grande parco giochi in località Plan. L'albero dell'arrampicata è l'ideale per lasciar sfogare Leonardo prima di risalire sulla navetta, concludendo così una giornata perfetta all'insegna del vivere bene nella natura.

L'emozione adrenalinica di attraversare il ponte tibetano

Diario pubblicato anche sulla nota rivista on line Turisti per caso.

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.  

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