sabato 24 luglio 2021

Taormina, romantica ed elegante

Il cuore di TAORMINA, Sicilia, si distende sopra un balcone naturale a picco sul mare e le viuzze, intervallate da strette scalinate, si arrampicano in salita per unire le case attaccate le une alle altre. 

Casa Aurora è il semplice affittacamere dove passeremo la notte, ubicato su via Guglielmo Marconi limitrofa al centro, con possibilità di lasciare la macchina in strada e non distante dal capolinea della funivia Taormina-Mazzarò mare. E' proprio lì che vogliamo andare. La discesa di un quarto d'ora però la affrontiamo a piedi partendo proprio dal nostro alloggio perché credetemi, gli scorci sull'isola Bella ne valgono la pena. Incastonata fra Capo Taormina e il promontorio di Capo S. Andrea, deve il nome al fotografo tedesco Von Gloeden e la sua notorietà alla nobildonna inglese che la acquistò nel 1890, Miss Florence Trevelyan, della quale vi parlerò più avanti. La signora vi costruì una villetta e introdusse delle specie di piante esotiche, ora protette da una Riserva Naturale Orientata istituita nel 1998. Purtroppo non è possibile visitarla ma è comunque emozionante avvicinarsi a piedi nudi nell'acqua, camminando sulla sottile striscia di ciottoli collegata alla costa.

L'isola Bella è un piccolo gioiello 

Taormina è davvero costosa e il lusso si respira a ogni passo compiuto su Corso Umberto, accessibile da Porta Catania da una parte e Porta Messina sull'estremità opposta. Per questo accettiamo ben volentieri il consiglio del proprietario di Casa Aurora di provare gli arancini dell'antica rosticceria da Cristina, l'originale, collocata su via Strabone. E' un takeaway con qualche tavolo sistemato nel terrazzino antistante il locale. La qualità dei prodotti e la gentilezza del personale, unita alla varietà e alla bontà degli arancini ci fanno innamorare del piatto tipico siciliano. Le varianti da sperimentare sono tante, dai classici al ragù a quelli con le verdure, oppure con i gamberetti o i pistacchi, in qualsiasi modo sono squisiti.

La prima impressione di Taormina è quella di un borgo ricco e fastoso votato al turismo. D'altronde in un ambiente talmente idilliaco come questo non poteva essere diverso e gli antichi siculi lo sapevano bene, insediandosi qui fin dal 700-800 a.C., epoca antecedente allo sbarco dei greci. L'atmosfera è da sogno, le strisce di carta argentata appese sopra le teste dei passanti creano un impatto visivo speciale e, mosse dal vento, generano un melodioso fruscio. E' un susseguirsi di bar, ristorante, costose boutiques, negozi d'arte e soprattutto fiori, moltissimi fiori sistemati sui balconi, i gradini, le finestre e persino le biciclette. Assieme alle piante verdi rendono il luogo ancora più elegante. Ogni vicolo che si dipana dal centrale Corso Umberto è una sorpresa, a ogni angolo c'è qualcosa da ammirare. Nelle vetrine tutto è esposto con classe e non acquistare nulla diventa una sfida difficile. 

Decorazioni visive e sonore lungo Corso Umberto

La bellezza del paese culmina in piazza IX Aprile con la chiesa barocca di San Giuseppe eretta nel XVII secolo e sovrastata da due promontori rocciosi sui quali svetta in uno la croce del santuario Madonna della Rocca e sull'altro il castello saraceno, una seconda chiesa edificata nel 1448 e oggi sede della Biblioteca Comunale e la Torre dell'Orologio eretta nel XII secolo, più volte distrutta eppure sempre ricostruita. Il gioiello della piazza però è la balconata dalla vista mozzafiato ed estremamente romantica la sera, quando le luci delle barche sembrano lucciole e il cielo si confonde con il mare. 
Poco oltre arriviamo in piazza Duomo con la piccola fontana abbellita da quattro cavallucci marini e la basilica possente, seria, priva di fronzoli. 
A Taormina è facile perdere il senso del tempo e la quotidianità appare più che mai lontana, rilegata in un angolo del cervello. Significa che ci troviamo nel luogo ideale per trascorrere una vacanza.

I colori di Taormina e piazza Duomo di sera






La mattina del giorno seguente inizia nel modo migliore possibile grazie alla colazione semplice, eppure abbondante, lasciata con discrezione dal gestore del b&b fuori dalla porta e gustata da soli nel patio antistante l'appartamento. 
Poi siamo pronti a risalire le strade ripide di TAORMINA. Stavolta però non svoltiamo per il centro, bisogna continuare in via Circonvallazione fino all'inizio del sentiero-scalinata della via Crucis che imbocchiamo di gran lena. La pavimentazione è rovinata e il tracciato non è in generale ben tenuto, tuttavia gradino dopo gradino il panorama compensa il contesto trasandato, stridente con la ricchezza cittadina. Il terrazzo naturale a strapiombo sul mare sopra cui si adagia Taormina si mostra nella sua interezza, fino ai bordi rocciosi in cui è stato scavato il Teatro Greco, da qui ben visibile. Dovrebbe risalire tra il 100 e il 300 a.C. e nella sua lunghissima storia si sono succedute rappresentazioni classiche, combattimenti fra gladiatori e bestie feroci, secoli di abbandono, trasformazione in residenza nel Medioevo, fino alla rinascita del 1600 quando Taormina diventa tappa obbligata per i viaggiatori amanti della storia e dell'arte, impegnati nel personale Grand Tour. Per noi la veduta d'insieme è sufficiente a evitarne la visita che comunque non durerebbe più di mezz'ora. 

Taormina vista dalla scalinata che sale al Santuario della Madonna della Rocca

In venti minuti di camminata esposta al sole siamo sul balcone del Santuario della Madonna della Rocca dal quale la vista è ancora più vasta. L'accesso alla chiesa è interdetto ma infondo non siamo qui per visitare gli interni bassi e modesti, bensì per godere di uno degli scorci più ameni della Sicilia sud-orientale che ci si spalanca davanti agli occhi una volta aggirato il piccolo complesso religioso. L'Etna si impone sullo sfondo continuando a sbuffare ceneri e fumi su una costa variegata e un entroterra collinare. 

Panorama sull'Etna dal Santuario della Madonna della Rocca

Imprimiamo per bene questa immagine nella mente prima di ridiscendere in centro nei giardini della Villa comunale dove lasciar sfogare Leonardo tra i giochi ombreggiati. Se pensate che il parco pubblico si riduca a un'area bimbi con qualche piante vi sbagliate. In realtà era il giardino privato di Lady Trevelyan, nobildonna cugina della regina Vittoria, che vi si trasferì dal 1884 dopo il matrimonio con il sindaco di quel tempo. L'aristocratica creò un bellissimo spazio all'inglese affacciato sul mare con viali, statue, fontane, numerose specie di piante rare, nonché eccentriche costruzioni soprannominate 'victorian follies'. E' un luogo dove rilassarsi, passeggiare, ammirare il paesaggio e apprezzare le follie volute da Lady Trevelyan.

Giardini della villa comunale

Un ultimo giro tra le meravigliose viuzze di Taormina fino a Piazza IX Aprile per entrare nella Biblioteca Comunale, ex chiesa di S. Agostino che accoglie una parte del museo diffuso delle Arti e la Cultuta contemporanea. Vi scopriamo delle opere particolarissime realizzate in legno, ceramica, argento e ceralacca, come l'arzigogolata Madonna dei Pescatori e la sontuosa Lumiera raffigurante la Vara di Sant'Agata.

Il sole è ancora alto e non vogliamo andarcene senza un tuffo in mare. Ascoltando i consigli di alcune mamme del posto incontrate al parco giochi scendiamo al lido re del Sole con l'auto, parcheggiandola a lato della limitrofa strada statale. La spiaggia attrezzata composta da piccoli ciottoli occupa uno spazio ridotto ma dispone di tutto ciò che serve per rilassarsi, compreso il ristorantino sulla terrazza dove pranziamo nel pomeriggio con insalata di mare, toast e pomodorini. Prezzi onesti per il luogo e sapori buoni.

E la sera salutiamo malinconici Taormina, un altro gioiello della splendida Sicilia.

Tratto dal mio racconto di viaggio 'Assaggi di Sicilia', dedicato al breve ma intenso viaggio on the road nel sud-est della Sicilia, e pubblicato sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Se volete leggerlo per intero cliccate sul link: https://turistipercaso.it/sicilia/82703/assaggi-di-sicilia.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.  

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