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Ingresso uffici vecchie Officine Caproni |
Qui si compie un viaggio coinvolgente nella storia dell'aeronautica, partendo dai pionieri del volo fino alla conquista dello spazio, quest'ultimo illustrato egregiamente nel padiglione inaugurato nel 2019 alla presenza del grande astronauta Paolo Nespoli.
Non solo aerei, vengono raccontate pure le vicende delle maggiori aziende della zona e dei personaggi che hanno plasmato l'economia dell'hinterland di Varese, detta anche la provincia con le ali, ampliando l'argomentazione fino all'industria aerospaziale internazionale.
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Il primo volo del Caproni Ca 1... in un quadro |
Il percorso si suddivide in aree tematiche e i inizia dalle intuizioni di Leonardo Da Vinci nel campo del volo. Il genio toscano studiando il movimento degli uccelli intuì la potenzialità dell'uomo di librarsi anch'egli nel cielo, ideò delle grandi ali in legno leggero, il primo paracadute e arrivò a concepire l'odierno funzionamento del moto dell'elicottero.
Si continua con il celeberrimo, quanto breve, volo dei fratelli Wright nel 1903, simbolo del completamento di un'evoluzione tecnologica e dell'avvio di un'intenso processo di studi, finanziamenti e costruzioni.
Il Caproni Ca 1 esposto invece è l'aereo più antico conservato in Italia e il primo a volare sopra i prati di Gallarate nel 1910. La missione lanciò le basi dell'aeroporto intercontinentale di Malpensa, dell'industria aeronautica a Varese nonché del successo del gruppo guidato da Gianni Caproni. Quest'ultimo, nato nel 1886 in Trentino, allora sotto il dominio austriaco, studiò ingegneria, poi sperimentò e studiò ancora, fino a creare la propria industria e a impersonare il pioniere dell'aviazione.
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Il mistero del deserto della Libia |
E' possibile comprendere in modo facile e intuitivo i diversi tipi di motore, a combustione esterna, ovvero a vapore, e interna, la tipologia e il funzionamento di questi ultimi, l'origine e il funzionamento di quelli a scoppio.
Si passa dalla sala dedicata all'ala fissa alla sezione con i modelli ad ala rotante, resa ancora più interessante dalla possibilità di salire a bordo di alcuni elicotteri. In particolare è impressionante il colosso CH 47 Chinook con la capacità di carico paragonabile a un areo e utilizzato per scopi militari e civili.
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All'interno del colosso CH 47 Chinook si può entrare... |
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L'elicottero di soccorso, antincendio, protezione civile... per eccellenza |
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Ambientazione lacustre |
Ci sono anche aree dedicate alle mostre temporanee, ora ospitanti il design Bertoni e la Carrozzeria Bertone con modelli dalle linee avveniristiche, se raffrontati agli anni in cui sono stati concepiti.
Non mancano le ambientazioni suggestive come quella di un habitat lacustre per ospitare gli idrovolanti o le immagini di vallate alpine tra cui si dispongono i palloni giganti e i cestelli delle mongolfiere, che incarnano il lato più sognatore e romantico del volo.
A noi ha entusiasmato il padiglione spazio, dove abbiamo apprezzato pure lo spettacolo nel planetario sul sistema solare.
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Galileo Galilei nel padiglione spazio |
Se le superfici interne sono enormi, quelle esterni le eguagliano, con il prato su cui si adagiano i grandi aerei, il punto di osservazione su piazzale Malpensa, il largo viale centrale, il parco giochi con scivoli e altalene, la Collezione Ogliari con treni, tram, cabinovie, la celebre funicolare di Brunate (Como), molti mezzi di trasporto dalle forme curiose. La Collezione, sebbene interessante, appare trascurata e a mio parere dovrebbe essere valorizzata, così come in generale le attrezzature per i bimbi e le aree picnic.
Nonostante ciò Volandia rimane un ottimo museo nel quale trascorrere un'itera giornata... e non esagero. Noi siamo entrati alle 10, orario d'apertura, per uscirne alle 17, e comunque incassando le proteste di nostro figlio che avrebbe voluto rimanerci ancora a lungo.
Racconto di viaggio pubblicato anche sulla nota rivista online 'Turisti per caso'.
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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