Scoprendo alcuni dei più importanti musei di TORINO si comprende l'anima orgogliosa, policroma e resiliente di quella che è stata la capitale del nuovo Stato unitario dal 1861 al 1865.
Un glorioso trascorso iniziato nel III secolo a.C. grazie all'insediamento di alcune tribù celtiche taurine da cui deriva il nome Taurasia. Sotto il dominio romano dell'imperatore Augusto diviene Augusta Taurinorum e nel successivo Medioevo sopravvive alla paura e alle carestie. In questo lungo periodo oscuro l'attento osservatore può già intuire che un qualcosa di grande si cela nel piccolo abitato urbano sulle rive del Po. Nel XVI secolo con l'arrivo di Emanuele Filiberto di Savoia e l'imposizione di nuove riforme si gettano le basi per la Torino moderna sia dal punto urbanistico che politico. Il suo sviluppo supera gli ostacoli dell'ingerenza francese e della devastante peste, e nel 1713 con il principe Eugenio di Savoia la città diventa capitale del Regno di Sardegna. L'architetto Filippo Juvarra mette poi a disposizione il suo genio per creare il nuovo aspetto urbanistico, pronto ad accogliere il primo Parlamento italiano nel 1861.
Archiviate le importanti vicende politiche, a cavallo tra l'ottocento e il novecento, la città diviene un polo industriale fra i più grandi dell'intera Europa grazie alla FIAT, fabbrica italiana automobili Torino. I decenni di boom economico furono diversi ed esaltanti ma purtroppo la storia ci insegna che tutto ha una fine. La crisi economica, succeduta a quella sociale frutto dello scontro culturale fra la gente del luogo e i molti immigrati provenienti dal mezzogiorno italiano come forza lavoro, infligge profonde ferite.
Mole Antonelliana sopra la FIAT 500 del 1962 |
Dall'autostrada raggiungiamo direttamente il LINGOTTO, il quartiere assieme a Mirafiori simbolo della FIAT, guidata per ben trent'anni dall'avvocato Gianni Agnelli. Oggi in uno di quegli edifici è stato allestito il MAUTO, il museo dell'automobile (info e biglietti al link: https://www.museoauto.com/) che, data la sua elevata capienza, non necessita della prenotazione.
Vettura del 1908 appartenuta al 'padre' del museo, Carlo Biscaretti di Ruffia |
Si articola su tre piani e la visita comincia dall'ultimo livello, raggiungibile grazie a una scenografica scala mobile, per poi scendere a piedi godendosi i gioielli esposti, e credetemi, ce ne sono davvero molti. Ne rimaniamo colpiti, Leonardo di cinque anni compreso, così come dalle ambientazioni suggestive in cui sono collocati. Si inizia dall'evoluzione della macchina nel corso del '900 partendo dal motore a vapore e ponendo una delle invenzioni più importanti del XX secolo in relazione agli accadimenti economici, politici e sociali. E' incredibile ammirare i modelli d'esordio, la macchina che nel 1907 percorse 16000 chilometri da Parigi a Pechino e gli esemplari più eleganti tra cui quello guidato da una delle prime donne al volante.
E' 'incontentabile', motore elettrico e carrozzeria aerodinamica, oltre i 100 Km/h |
Isotta Fraschini 1909, landaulet per una delle prime donne al volante, patente sulla fiancata |
La patente applicata alla fiancata segna il 1913. Le macchine cambiano ancora volto passando dai salotti raffinati alle trincee della Grande Guerra, poi vi sono quelle destinate negli anni venti alle dive del cinema, italiano e del jet-set americano. Contempliamo la possente e costosa vettura sportiva alla tedesca (Mercedes benz), la jeep della Ford, l'americana alla guerra in Italia nel 1941. Quindi l'auto incontra il design di Pinin Farina che la trasforma in una vera e propria scultura in movimento. Mettono allegria la fiat 600 multipla del 1956, pratica, spaziosa ed economica, ideale per le vacanze estive delle famiglia, e la mitica, indimenticabile 500, modello a cui siamo particolarmente legati visto che ha portato me e mio marito all'altare! Arriva l'icona degli anni ottanta, la Ferrari, e successivamente si fa un salto nel futuro, ora passato, con la ecobasic del 2000, capace di compiere cento chilometri con tre litri.
Uno scenario forte costituito da rottami e alberi scheletrici per colpa dell'inquinamento e dello sfruttamento oltre il limite delle risorse del pianeta esprime uno schiaffo all'umanità. Una frase rimane scolpita nella mente del lettore: l'inizio di una nuova epoca o la fine per tutti... le due facce del futuro.
Passiamo oltre, al piano che illustra il legame tra auto, industria e competizioni sportive, dove viene dato spazio al tema della sicurezza, all'evoluzione della ruota da quella in legno al pneumatico. Scopriamo la Concept car del 2016, prima auto da corsa a utilizzare l'innovativa tecnologia delle celle di combustibile alimentate da idrogeno, zero emissioni e velocità oltre i 300 km/orari. Poi osserviamo le scenografie ben realizzate per ospitare le loro protagoniste: le macchine.
Tutti al mare con la FIAT 600 Multipla del 1956 |
La Citroen del 1958 è esuberante e fa vivere la vita a colori |
Per regalare un sorriso è stata creata l'ironica riproduzione di una casa ispirata alle parti dell'automobile e per un'iniezione di adrenalina vi è la strepitosa sala dedicata alla Formula con modelli e maxischermi sullo sfondo le cui immagini regalano il senso della velocità. La ciliegina sulla torta di un museo capace di entusiasmare tutta la famiglia e assolutamente meritevole di una visita.
Tratto dal mio racconto di viaggio 'Scoprendo i musei di Torino', dedicato al fine settimana tra le splendide esposizioni del capoluogo piemontese, il Museo Egizio, il Museo dell'Automobile e il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana, e pubblicato sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Se volete leggerlo per intero cliccate sul link: https://turistipercaso.it/cultura/82809/scoprendo-i-musei-di-torino.html
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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