mercoledì 19 gennaio 2022

Capolino in val di Livo

Il lago di Como è splendido da qualsiasi angolazione lo si guardi: dal ponte di un traghetto, dall'intimità di una spiaggetta sassosa o dalla passeggiata romantica lungo la riva. Esistono però altri punti di vista, meno ordinari e affollati, perché il raggiungerli comporta un po' di fatica e l'avventurarsi in luoghi poco conosciuti. Sono i monti che disegnano il perimetro di quest'angolo incredibile di Lombardia. 
Stavolta lasciamo le sponde ventose, di un gennaio dal clima pungente, in corrispondenza del paese di Gravedona, per seguire una carrozzabile zeppa di curve sul fianco della montagna e far così capolino in val di Livo. Rimaniamo colpiti dall'ampiezza della vallata spalancatasi davanti ai nostri occhi, caratteristica inimmaginabile rimanendo sulla sottostante strada Regina. 
Parcheggiamo l'auto al cospetto della chiesa dei Santi Eusebio e Vittore, a circa 600 metri di altezza e all'ingresso di Peglio. Si colloca in una posizione fascinosa, protesa sopra lo specchio lacustre da un balcone naturale ai piedi di sasso Pelo. 

Meraviglioso panorama dalla chiesa dei Santi Eusebio e Vittore

La sua origine è avvolta nel mistero. Pare infatti che gli abitanti di un tempo la volessero erigere accanto alle case e avessero trasportato i materiali necessari nel luogo prescelto. Eppure il giorno dopo li trovarono spostati nel punto in cui venne poi edificata e, credenza vuole, l'artefice di ciò furono gli spiriti.  
Oggi vediamo un edificio in sasso e con un robusto campanile, nato in realtà nel 1461 per poi venire ricostruito tra il 1607 e il 1612 con un unico ambiente interno nel quale trovano posto il grande organo contrapposto al presbiterio, e le otto cappelle laterali. Si dice che gli affreschi siano meravigliosi ma purtroppo, essendo chiuso il portale d'accesso, non ci è stato possibile ammirarli. Di essi possiamo comunque avere un assaggio nello spazio voltato esterno protetto da cancellate, proprio accanto al porticato che ci regala vedute meravigliose verso il lago.

Veduta attraverso i portici della chiesa dei Santi Eusebio e Vittore

Pure il panorama rivolto ai monti non è da meno, con piccoli agglomerati di abitazioni sui declivi dolci zeppi di boschi e pinete, sostituiti in alto dai pascoli e poi dalle cime appuntite spruzzate di neve. Appena sotto qualche alpeggio con le baite posizionate al vertice dei lunghi pendii. 

L'imbocco della vallata di Livo

Conclusa la contemplazione imbocchiamo il sentiero che aggira il muro di recinzione del complesso religioso e si inoltra nel bosco, in direzione del paesino di Naro. Due chilometri suddivisi in due tratti, il primo prevalentemente pianeggiante o in leggera discesa e il secondo in costante salita fino ai 670 metri di altitudine di Naro. Arrivarci significa assaporare la tranquillità degli antichi borghi montani ma con le comodità del presente. C'è infatti una stretta via asfaltata che consente ai pochi abitanti di raggiungerlo, i percorsi tra le case sono stati sistemati e molte abitazioni appaiono ben ristrutturate. Tra i castani secolari si conservano tuttavia alcuni vecchi agglomerati, avvolti da un alone di malinconia. Probabilmente non verranno mai rivalorizzati, nessuna voce ne animerà più le stanze e il profumo della polenta non riempirà più quelle cucine. E' triste, ma almeno fuori la vita pulsa ancora a differenza di certi paesi della nostra bell'Italia totalmente abbandonati. 
A rendere il luogo unico sono le splendide vedute da una parte verso il lago di Como e dall'altra sull'imbocco della Valtellina, e la graziosa chiesetta bianca di santa Croce, dall'architettura semplice che custodisce begli affreschi nell'abside, visibili attraverso le inferriate delle finestrelle.   

Il lago attraverso il portico di Santa Croce
Chiesa di Santa Croce a Naro


























La passeggiata prosegue nei boschi per tornare a Peglio, distante una trentina di minuti. Attraversiamo un tratto piacevole rallegrato dal candore dei tronchi delle betulle, fra i quali spunta una panchina ben posizionata in un punto panoramico. Impossibile non fermarsi per godere degli ultimi raggi di sole e per scattare delle fotografie cariche di suggestione. 

Seduti su una panchina ci si gode la vista sul lago di Como

Chiesetta della Madonna del Gorghiglio
Ad accoglierci a Peglio c'è l'Oratorio della Madonna del Gorghiglio, nata nell'ampio pianoro prativo in fondo a cui sorge il borgo di Livo. Lo caratterizzano i campanili e le belle passeggiate immerse nella natura che vogliamo assolutamente scoprire non appena le temperature diventeranno miti.
Prima di percorrere gli ultimi dieci minuti in discesa di strada asfaltata fino alla chiesa dei Santi Eusebio e Vittore dove abbiamo lasciato la macchina, entriamo nel piccolo Oratorio della Madonna del Gorghiglio, inglobata dai prati. Trattasi di un ambiente davvero semplice a navata unica e preceduto da un semplice protiro, ma in cui non mancano gli affreschi e le candele da accendere per i fedeli. 


La val di Livo con la sua semplicità rurale, il silenzio, la dolcezza dei rilievi, il profumo della natura e la malinconica bellezza dei borghi, ci ha aperto il cuore, regalandoci un pomeriggio in famiglia da ricordare.      

La chiesa dei Santi Eusebio e Vittore contempla il lago di Como


Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.  

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