Ai Piani d Bobbio

Ancora una volta in questa strana estate torniamo in Valsassina, provincia di Lecco, per esplorare però i Piani di Bobbio. Avete capito bene, dopo il Pian delle Betulle e il divertimento al Jungle Rider Park (link al post: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2022/08/divertimento-al-pian-delle-betulle.html) ci avventuriamo su un'altra porzione di montagna caratterizzata dal bianco della dolomia, dagli spazi estesi e il panorama spalancato fino all'azzurro del lago di Como e oltre. 

Li raggiungiamo con la cabinovia da Barzio che guadagna rapidamente quota attraversando un vallone boschivo fino a 1640 metri di altitudine, dove si 'sbarca' dalla cabina in una conca prativa attrezzata per il divertimento dei bambini. E subito nostro figlio Leonardo si scatena fra le piste di tubing (i gommoni) e di biglie, e mettendo alla prova le proprie abilità e pazienza nei tanti giochi in legno sparsi nel prato, culminando nel labirinto di corde e paletti.

La cabinovia che sale ai Piani di Bobbio attraversa una valletta boschiva

Veduta dalla stazione a monte della cabinovia sulla Valsassina fino al lago di Como

Piste di tubing all'arrivo della cabinovia ai Piani di Bobbio

Giochi in legno e pista per le biglie ai Piani di Bobbio

I fiori colorano i Piani di Bobbio

Le altre attività principali che si possono praticare d'estate ai Piani di Bobbio, fatta eccezione per la degustazione di piatti nostrani praticabile nei tanti ristori presenti, sono di certo l'arrampicata e l'escursionismo. Per entrambe c'è l'imbarazzo della scelta, in base a lunghezza, difficoltà e preferenza personale. Noi prediligiamo la seconda, inoltrandoci in salita tra i pascoli che d'inverno si trasformano in piste da sci, godendo di un ambiente e di un paesaggio che man mano diventano sempre più vasti. Macchie di fiori bianche e rosa ci accompagnano lungo il percorso e in una mezz'ora, compresa la breve deviazione al Santuario della Regina dei Monti e della Funivia, arriviamo al rifugio Lecco a 1780 metri di altitudine. Posto in posizione panoramica, è abbracciato dal meraviglioso anfiteatro del Gruppo dei Campelli: le dolomiti lombarde. Dalla sua cucina fuoriesce un profumo delizioso che stuzzica l'appetito e ci dispiace aver portato il pranzo al sacco!

Santuario della Regina dei Monti e delle Funivie

L'anfiteatro del Gruppo dei Campelli nei pressi del Rifugio Lecco

Da qui proseguono molteplici itinerari e noi, dopo la sosta, aggiriamo la Falesia delle Marmotte seguendo un vecchio sentiero incastonato nel suo fianco coperto di arbusti e cespugli d'erba, fino a una baita in cemento abbandonata accanto alla quale troviamo le indicazioni per la Falesia dell'Era Glaciale. In una quindicina di minuti ci si trova ai piedi di questa parete verticale molto suggestiva e gettonata dagli amanti dell'arrampicata. Sulla sinistra si apre la selvaggia Valle dei Mughi e davanti a noi avvistiamo la Bocchetta omonima segnalata a tre quarti d'ora. L'obiettivo è raggiungerla per ammirare il panorama dall'altra parte e in effetti compiamo gran parte del tracciato, facendo particolare attenzione ai punti in cui si attraversano ghiaioni candidi e scivolosi. Poi dei nuvoloni neri si addensano rapidamente sopra le nostre teste e comincia a tuonare, decidiamo perciò di tornare indietro. In montagna è da incoscienti e irresponsabili rischiare di trovarsi in balia di un temporale. 

Panorama sulla sezione settentrionale dei Piani di Bobbio

A destra spicca la Falesia dell'Era Glaciale, lo sfondo si chiude sulla Bocchetta dei Mughi

Vista dal basso sulla corona montuosa dei Piani di Bobbio in balia del temporale

La discesa frettolosa fino alla stazione di monte della cabinovia concede del tempo per rilassarci sulle sdraio in legno e divertirci ancora un poco sulla pista dei gommoni e ai giochi in legno, ammirando in lontananza le spaventose, eppure fascinose, nubi cariche di pioggia pronte a scatenare fulmini e gocce gelate. 

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.