Pronti a partire sul Family Bob |
Mappa dei sentieri attorno al Pian della Mota |
Primo tratto in discesa della passeggiata dal Pian della Mota |
E dopo il Family Bob continuiamo la giornata passeggiando nella pineta invasa dalle fragranze di resina, muschio, pino, rese ancora più forti dai recenti temporali. Stavolta non ci inerpichiamo in salita fino alla chiesetta di San Colombano (se volete scoprire l'escursione consultate il link sul blog: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2020/08/cima-piazzi-happy-mountain.html), bensì in discesa, per un primo tratto, lungo la pista sotto il passaggio delle cabinovie. Poi una strada forestale si addentra nella pineta in un susseguirsi di saliscendi privi di difficoltà, fino a incrociare dopo circa un'ora e dieci, di passo costante e rilassato, una pista da sci. La vista si spalanca sulla montagna con le stazioni di Bormio 2000 e 3000, le vette dell'incantevole e incontaminata val Zebrù sulla sinistra (la nostra gita: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2021/07/scoprire-la-val-zebru.html) e in lontananza i ghiacciai sopra Santa Canterina Valfurva.
Laghetto al Rifugio Baita Motin |
Noi invece svoltiamo sulla sinistra, 'rotolando' su una seconda pista da sci dalle pendenze ripide e d'estate trasformatasi in prato, proprio nel punto immortalato nella fotografia. Altri venti minuti e siamo nei pressi del Rifugio Baita Motin a 1625 metri e dov'è possibile gustare una cucina tradizionale immersi nel verde e nella tranquillità. Avendo il pranzo il sacco non la sperimentiamo, fermandoci qualche passo prima su un tavolo con panche in legno non trattato che pare essere stato messo lì apposta per noi. Per raggiungerlo abbiamo lambito poco più in alto la Riserva Paluaccio di Oga caratterizzato da torbiere e paludi, e seguito il perimetro di un bel pascolo con una sola casa nel centro: una piccola oasi montana.
Pascolo nei pressi della Riserva Paluaccio di Oga |
Transitiamo poi nella proprietà del rifugio Baita Motin, dove sorseggiamo caffè e bibite fresche mentre Leonardo si diverte fra il laghetto e il recinto con l'asinello, per addentrarci di nuovo nella fitta pineta e seguire le indicazione per Fochin, un monte a 35 minuti di distanza e 1590 metri di quota. Qui gli alberi si schiudono regalando un panorama splendido sulle montagne che ospitano le antiche Torri di Fraele e l'accesso alle vallata con le dighe di Cancano.
Panorama da Fochin sui monti e la strada che conduce alle Torri di Fraele |
Per tornare alla macchina, lasciata nel parcheggio della stazione a valle della Cabinovia, bisogna continuare in discesa sulla sterrata come indicato dal cartello per Isolaccia a 1 ora e trenta. Dopo circa 20-30 minuti si deve imboccare il sentiero in salita sulla sinistra, segnalato dalla freccia eppure facile da oltrepassare se non si presta attenzione alla cartellonistica. In tal caso nessun problema, è possibile scendere fino alla ciclabile nel fondovalle e da lì tornare al paese, tuttavia significa avanzare sull'asfalto ed esposti al sole. Meglio quindi restare nella pineta e nei pressi di un casello dell'acqua continuare in piano sul tracciato n°283.2, sulla mappa, sebbene dipinto su un tubo ci sia la dicitura, sbagliata, n°282.2.
In un'oretta giungiamo a destinazione, dopo una camminata di 3 ore e mezza, escluse pause pic-nic, foto e caffè.
Ma non è ancora il momento di salutare la Valdidentro. Dei morbidi, affettuosi e simpatici alpaca accolgono i bambini all'Alpaca's farm del Nira Resort. Con loro è possibile affrontare trekking nei boschi e vivere esperienze in fattoria. Se come noi arrivate a pomeriggio inoltrato e non disponete di molto tempo, l'opzione migliore è l'ingresso in un'area recintata attrezzata con altalena, scivoli, tappeti elastici e soprattutto all'interno della quale brucano liberi questi socievoli mammiferi dalle mille sfumature. Alcuni di essi apprezzano coccole e carezze, altri sfuggono senza creare alcun pericolo dalle manine dei bimbi un po' troppo irruenti.
Nostro figlio se ne è innamorato, sperimentando con entusiasmo questa esperienza tanto semplice quanto emozionante, una delle tante studiate ad hoc per le famiglie: complimenti a gestori e istruttori.
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