venerdì 14 ottobre 2022

Castillo de Almodovar del Rio

A poco più di una mezz'ora di guida dalla città di Cordova, Andalusia in Spagna, sorge il CASTILLO DI ALMODOVAR DEL RIO (sito per info: https://castillodealmodovar.com/?utm_source=GMB&utm_medium=local&utm_campaign=castillo_de_almodovar), ben visibile già in lontananza, arroccato al culmine di un cucuzzolo roccioso. 
Bellezza a parte, è famoso per aver ospitato le riprese di alcune scene della famosissima serie televisiva fantasy 'Il trono di spade'. Dei cartelli con le foto del film e relativa descrizione sono infatti sparsi in tutta la fortezza.
Vale la pena trascorrere un paio d'ore nel castello le cui origini sono datate 740 d.C.. Le tracce delle diverse culture, dalla mussulmana alla cristiana, con le rispettive architetture, rimangono visibili nel palazzo neo-gotico, nella sala medievale e nella cappella, sebbene quello che vediamo oggi sia il frutto di un grandioso restauro iniziato nel 1901 dall'allora proprietario il XII° Conte di Torralva.
La salita per passare sotto il grandioso portale d'accesso è ripida, lunga e può rivelarsi micidiali con le temperature elevate, meglio perciò superarla in auto, sperando di trovare un posto in cima. In alternativa è presente un posteggio sterrato ai piedi della rupe. 
Inutile dire che il panorama dal castello si apre a 360° sul paesaggio collinare agricolo e la Sierra Morena.    

Dal castello si gode di una vista meravigliosa

La catapulta sembra medievale...
Una volta entrati si è protetti sulla destra dalla cinta muraria più esterna, in parte percorribile, ai cui piedi si sviluppano i giardini. Una catapulta con enormi palle di sasso attira l'attenzione, tuttavia non si tratta di un reperto storico, bensì di una donazione da parte della Widescope Production in seguito alla campagna pubblicitaria della birra Budweiser. 
Proseguendo si apre il Patio de Albero, assolato e cosparso di alberi, con una 'porta di emergenza' attraverso cui era possibile scappare senza passare dall'entrata principale. Sul cortile affacciano una sala con simpatici ritratti parlanti di personaggi legati alla storia del luogo, la cappella dalla pianta ottagonale e la cupola in stile neo-Mudéjar, le Gallerie e il Salone Medievale molto caratteristico. Lo spazio è dominato dalla Torre del Maestro. 



Nel Patio de Albero

Una rampa di scala conduce al camminamento superiore dove iniziare il tour delle torri, tutte magnificamente ristrutturate, abbellite da gargoyles e terrazze all'apice con elementi neo-gotici, dalle quali si godono panorami fantastici. Noi cominciamo da quella delle 'Campane' l'unica di cui non si conosce l'origine del nome. Più in là ci affacciamo sopra l'ampio cortile, o piazza d'armi, che in tempi di guerra veniva occupato dai ripari in legno per i soldati e dove si trovava una delle due cisterne per la raccolta dell'acqua. Il Mastio, o torre dei tributi, lo sorveglia. Fra tutte è la più alta dell'intero complesso, con i suoi 33 metri. 

Il Mastio, o Torre dei Tributi, è la più alta del castello e spicca sullo sfondo

Al suo interno si teneva la cerimonia del giuramento di fedeltà durante la quale il re concedeva ai vassalli una concessione feudale in cambio di lealtà e aiuto. Al piano terra del torrione erano locate le prigioni in cui il 28 marzo 1091 venne imprigionata la principessa Zaida dai soldati di Almohad, conquistatori dell'Alcazar di Cordova che uccisore il suo principe Fath Al Mamum. Una leggenda narra che il 28 marzo di ogni anno si odono i pianti e i lamenti della ragazza, morta proprio in quelle celle.

Salone dove si teneva il Giuramento di Fedeltà

Superata la torre del Moro, dal chiaro compito difensivo e che deve il nome alla connotazione moresca degli archi a ferro di cavallo delle finestre, ci si ritrova su un terrazzo con al centro una roccia in cui è conficcata una spada. Sarà forse Excalibur? Quella di re Artù e del famoso mago Merlino? Mentre il visitatore cerca di dissipare il mistero, tentando pure di estrarla, è possibile farsi un'idea dell'evoluzione nel tempo di quest'arma, reale e popolare, grazie all'esposizione di alcuni esemplari di valenza storica o mitologica. 
Concludiamo l'esplorazione di Almodovar del Rio con la Torre Quadrata, la meglio conservata prima del restauro, il Torrione Rotondo, unico nel castello a possedere una forma cilindrica e con all'interno l'albero genealogico dei Conti, e la Torre del Maestro, la più possente e seconda per altezza con i suoi 27 metri. Il nome è in onore della consegna della fortezza al Maestro dell'Ordine di Calatrava nel 1513, e all'interno un'esposizione fotografica illustra il processo di ristrutturazione accanto a reperti archeologici ritrovati durante i lavori.

Panoramica del castello con la Torre del Maestro nel centro in lontananza

Tratto dal mio racconto di viaggio 'Splendida Andalusia: dal mare alla montagna', dedicato al viaggio on the road da Malaga a Cordova, scoprendo le montagne del Torcal, di Ronda e dei Pueblos Blancos, e pubblicato sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Se volete leggerlo per intero cliccate sul link: https://turistipercaso.it/diari-di-viaggio/splendida-andalusia-dal-mare-alla-montagna.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.  

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