lunedì 24 ottobre 2022

Il fiabesco lago di Bled

55 chilometri dividono la capitale della Slovenia, Lubiana, dal luogo di villeggiatura più amato dagli sloveni, l'incantevole lago di Bled, abbracciato dalle montagne senza esserne soffocato e alle porte del Parco Nazionale del Tricorno nelle Alpi Giulie.
Di origine glaciale, il suo bacino è stato plasmato dal ghiacciaio Bohinj, e l'attività tettonica ha regalato alla zona la presenza di sorgenti termali sfruttate dagli hotel della cittadina omonima adagiata sulla sponda orientale, aumentando il prestigio del luogo.  
Esiste pure una versione romantica e leggendaria sulla formazione di Bled, secondo la quale un tempo era una conca prativa in cui pascolavano le greggi e con al centro una rupe dove danzavano le fate. Un giorno la regina chiese ai pastori di recintare quell'area ma questi non la ascoltarono, allora il regno fatato vi fece convergere i fiumi della zona che la sommersero, lasciando solo il colle al centro divenuto un isolotto. Ora su di esso sorge la chiesa della Madonna, il cui aspetto odierno risale al XVII secolo, sebbene dei ritrovamenti archeologici attestino la presenza di un edificio di culto già nell'epoca precristiana. Si può raggiungere a bordo delle pletne, le tipiche imbarcazioni in legno a remi sospinte dai barcaioli, e dopo aver superato una scalinata di 99 gradini. Affiancata dall'alto campanile, la chiesa custodisce la campana dei desideri, chiamata così per la credenza popolare legata alla vicenda di una ricca vedova del posto, affranta per la perdita del marito, la quale ne fece fondere i gioielli per creare la campana da donare alla comunità religiosa. Al santuario tuttavia non vi arrivò mai in quanto si inabissò durante il trasporto e da allora echeggia nelle notti stellate. Chi comunque riesce a suonare 'la copia' attuale può chiedere un desiderio che di certo la donna riuscirà a realizzare.   

Acque cristalline con la chiesa sull'isolotto a destra, e il castello sulla rupe a sinistra

Altra attrazione di Bled è il castello, poggiato sopra uno sperone di roccia verticale a picco sul lago ed eretto dai vescovi di Bresannone all'inizio dell'anno 1000 per fini difensivi. La struttura possente non è particolarmente fascinosa e così gli interni, come letto su diversi blog, perciò decidiamo di non sprecare tempo e denaro a visitarlo, e nemmeno di solcare le onde su delle barchette, in quanto le vedute migliori sono altrove.

Verso il belvedere Mala Osojnica
Evitiamo di entrare nella cittadina e proseguiamo sino al grande parcheggio nei pressi della stazione ferroviario, molto meno costoso (per quattro ore 6 euro, 10 per l'intera giornata) e non preso così di mira dai turisti in quanto più distante dalla riva, alla quale è comunque collegato con un breve tragitto pedonale in discesa sino al centro sportivo. Da qui passeggiamo in piano lungo la sponda, superando l'insenatura che ospita il camping con un area si sosta minuscola e dal prezzo esorbitante di 5 euro all'ora, e raggiungendo uno dei punti più suggestivi: la passerella in legno creata direttamente sull'acqua dalla quale si godono vedute suggestive verso l'isolotto e il castello. Poco oltre il suo termine, dall'altro lato della strada, comincia il percorso ad anello della Mala Osojnica. Un sentiero scosceso immerso nel bosco, con una gradinata ripidissima e un tratto con corrimani in acciaio fissati alla roccia al fine di agevolare la camminata e renderla sicura, conduce in circa quarantacinque minuti ai 685 metri della Mala Osojnica. E' un balcone naturale con il panorama migliore sull'intero lago e le sue magnifiche sfumature che variano dal blu intenso delle zone profonde all'azzurro via via più tenue fino a divenire trasparente nei pressi di alcune spiaggette. Compare circoscritto dalle foreste, interrotte qua e là da prati e paesi, che si estendono in pianura, ricoprono colline e rivestono le montagne fin quasi alla cima.

Panorama indimenticabile dal belvedere Mala Osojnica

E' possibile arrivare anche al punto d'osservazione Veljca Osojnica a 756 metri di altitudine, noi però scegliamo il sali scendi tra querce e pini fino alla panchina a strapiombo sulla vallata del fiume Sava Bohinjka, e poi la discesa che conduce in venti minuti al belvedere Ojstrica, con piacevoli vedute d'insieme del lago da un angolazione più bassa rispetto alla Mala Osojnica. 

Veduta dal punto panoramico Ojstrica

In un altro quarto d'ora si è di nuovo sulla riva in prossimità dell'insenatura in parte ghiaiosa e in parte prativa vicino al campeggio, perfetta per fare il bagno o distendersi semplicemente al sole dopo una rinfrescata ai piedi, proprio come approfittato da noi.

Tratto dal mio racconto di viaggio 'Tra Italia, Slovenia e Croazia a caccia di primati', dedicato al viaggio on the road di nove giorni con mio marito e nostro figlio Leonardo di sei anni, dai Parchi divertimenti del lago di Garda alle grotte e ai castelli della Slovenia, fino ai Laghi di Plitvice nel cuore della Croazia. E poi un assaggio del mare di Caorle, delle Dolomiti del Brenta e della capitale slovena, Lubiana. A caccia dei primati di ogni luogo.
Pubblicato sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Se volete leggerlo per intero cliccate sul link: https://turistipercaso.it/diari-di-viaggio/tra-italia-slovenia-e-croazia-a-caccia-di-primati.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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