Di origine glaciale, il suo bacino è stato
plasmato dal ghiacciaio Bohinj, e l'attività tettonica ha regalato alla zona la
presenza di sorgenti termali sfruttate dagli hotel della cittadina omonima
adagiata sulla sponda orientale, aumentando il prestigio del luogo.
Esiste pure una versione romantica e leggendaria
sulla formazione di Bled, secondo la quale un tempo era una conca prativa in
cui pascolavano le greggi e con al centro una rupe dove danzavano le fate. Un
giorno la regina chiese ai pastori di recintare quell'area ma questi non la
ascoltarono, allora il regno fatato vi fece convergere i fiumi della zona che
la sommersero, lasciando solo il colle al centro divenuto un isolotto.
Ora su di esso sorge la chiesa della Madonna, il cui aspetto
odierno risale al XVII secolo, sebbene dei ritrovamenti archeologici attestino
la presenza di un edificio di culto già nell'epoca precristiana. Si può
raggiungere a bordo delle pletne, le tipiche imbarcazioni in legno a remi
sospinte dai barcaioli, e dopo aver superato una scalinata di 99 gradini.
Affiancata dall'alto campanile, la chiesa custodisce la campana dei
desideri, chiamata così per la credenza popolare legata alla vicenda di una
ricca vedova del posto, affranta per la perdita del marito, la quale ne fece
fondere i gioielli per creare la campana da donare alla comunità religiosa. Al
santuario tuttavia non vi arrivò mai in quanto si inabissò durante il trasporto
e da allora echeggia nelle notti stellate. Chi comunque riesce a suonare
'la copia' attuale può chiedere un desiderio che di certo la donna riuscirà a
realizzare.
Altra attrazione di Bled è il castello,
poggiato sopra uno sperone di roccia verticale a picco sul lago ed eretto dai
vescovi di Bresannone all'inizio dell'anno 1000 per fini difensivi. La
struttura possente non è particolarmente fascinosa e così gli interni,
come letto su diversi blog, perciò decidiamo di non sprecare tempo e denaro a
visitarlo, e nemmeno di solcare le onde su delle barchette, in quanto le vedute
migliori sono altrove.
Verso il belvedere Mala Osojnica |
E' possibile arrivare anche al punto
d'osservazione Veljca Osojnica a 756 metri di altitudine,
noi però scegliamo il sali scendi tra querce e pini fino alla panchina a
strapiombo sulla vallata del fiume Sava Bohinjka, e poi la discesa che conduce
in venti minuti al belvedere Ojstrica, con piacevoli vedute
d'insieme del lago da un angolazione più bassa rispetto alla Mala
Osojnica.
In un altro quarto d'ora si è di nuovo sulla
riva in prossimità dell'insenatura in parte ghiaiosa e in parte prativa vicino
al campeggio, perfetta per fare il bagno o distendersi semplicemente al sole
dopo una rinfrescata ai piedi, proprio come approfittato da noi.
Tratto dal mio racconto di viaggio 'Tra Italia, Slovenia e Croazia a caccia di primati', dedicato al viaggio on the road di nove giorni con mio marito e nostro figlio Leonardo di sei anni, dai Parchi divertimenti del lago di Garda alle grotte e ai castelli della Slovenia, fino ai Laghi di Plitvice nel cuore della Croazia. E poi un assaggio del mare di Caorle, delle Dolomiti del Brenta e della capitale slovena, Lubiana. A caccia dei primati di ogni luogo.
Pubblicato sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Se volete leggerlo per intero cliccate sul link: https://turistipercaso.it/diari-di-viaggio/tra-italia-slovenia-e-croazia-a-caccia-di-primati.html
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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