giovedì 3 novembre 2022

Nei musei di Brescia con Geronimo Stilton

Esiste un modo divertente e curioso per avvicinare i bambini al complesso dei musei di Brescia, e si chiama Geronimo Stilton. (Alla Leonessa ho dedicato altri due articoli per scoprire le bellezze del centro storico e la famosa esposizione Mille Miglia).  
Il simpatico topo investigatore protagonista di libri e serie animate  accompagna i più piccoli, dai 6 anni compiuti, alla scoperta del nostro passato fra dipinti, reperti archeologici ed armature. Sono infatti tre le esposizioni promotrici di questa brillante iniziativa: la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Museo di Santa Giulia e quello delle Armi. Noi abbiamo visitato gli ultimi due e siamo rimasti colpiti di come nostro figlio Leonardo si sia appassionato ad argomenti solitamente percepiti come noiosi dai bambini.
Partiamo all'esplorazione del castello di Brescia, posto in cima al colle Cidneo che domina la città. La sua storia è lunga e travagliata, i primi insediamenti risalgono al 1200 a.C. ma è nel I secolo d.C. che viene alla luce la fortezza e da allora subisce ampliamenti, modifiche, distruzioni. I vari proprietari che si sono succeduti, dai Visconti ai veneziani agli austriaci, ne trasformano la sagoma originaria fino a plasmare l'aspetto attuale, possente ed elegante assieme.  

Nel castello di Brescia

Dal decorato portale d'ingresso si sale fra giardini, cortili e mura, superando il ponte levatoio e proseguendo sino alla slanciata Torre Mirabella alta ben 22 metri accanto alla quale si trova il Mastio Visconteo, il cuore della fortezza, ospitante il Museo delle Armi Luigi Marzoli (info sul sito ufficiale al link: https://www.bresciamusei.com/musei-e-luoghi/museo-delle-armi/). 
E qui inizia l'avventura! All'ingresso viene consegnato gratuitamente ai bimbi dai 6 anni in su un tablet (in alternativa è possibile scaricare l'app sul proprio smartphone) grazie al quale Geronimo Stilton guida i piccoli esploratori alla ricerca delle diverse parti dell'armatura che consentiva a un cavaliere di partecipare alla giostra dell'anello. Questo è possibile inquadrando i 'formaggini' posizionati su alcune teche o i pannelli esplicativi ad hoc. In modo semplice e accattivante assieme si acquisiscono nozioni storiche sulla lunghissima tradizione armiera bresciana, camminando tra una delle più preziose raccolte europee di armi e armature antiche. 

Torre Mirabella al castello di Brescia
Nel museo delle Armi con Geronimo...




All'interno del museo delle armi di Brescia

Stessa modalità di esplorazione anche nel Museo di Santa Giulia (info sul sito ufficiale al link: https://www.bresciamusei.com/musei-e-luoghi/museo-di-santa-giulia/), che merita il massimo dei voti per la varietà delle collezioni e soprattutto per la sede espositiva: il magnifico complesso monumentale di Santa Giulia e San Salvatore. Già all'ingresso se ne respira il fascino imponente, carico di spiritualità e di una storia risalente al 753 per volere dell'ultimo re dei Longobardi Desiderio. Il suo valore è stato riconosciuto pure dall'Unesco che nel 2011 lo ha iscritto nella lista del patrimonio mondiale insieme all'adiacente parco archeologico.
Accompagnati dal topo investigatore girovaghiamo fra i reperti risalenti ai vari periodi della storia. Grazie alla tecnologia, sul tablet riportiamo al proprio splendore le due abitazioni di epoca romana, le Domus dell'Ortaglia usate sino al IV secolo d.C., sbirciando comunque le minuscole tessere di mosaici che ornano taluni spazi delle Domus. Perché l'osservare il mondo reale è di certo migliore che isolarsi in quello virtuale.

Reperti archeologici nel museo di Santa Giulia

La Domus dell'Ortaglia

La zona a mio parere di maggiore suggestione è il Coro delle Monache risalente ai primi anni del 1500. La volta a botte e le pareti sono meravigliosamente affrescate e attraverso le finestre protette da grate è possibile spiare nella chiesa adiacente, longobarda, di San Salvatore. Al di sotto della pavimentazione si nasconde la sua bassa cripta, mentre nello spazio davanti a noi scorgiamo l'elegante lastra su cui è scolpito un pavone. 
Noi concludiamo il percorso nell'Oratorio romanico di Santa Maria in Solario, con la testa all'insù per ammirare la cupola blu tempestata di stelle. Poi lo sguardo scorre verso il basso fino alla preziosa Croce di Desiderio conservata in una teca al centro della sala e decorata con ben 212 gemme.
Volendo è possibile proseguire la visita nel vicino parco archeologico per contemplare la statua in bronzo della Vittoria Alata ma essendo protrattasi a lungo la permanenza nel museo decidiamo di rinunciarci. Meglio non mettere troppo alla prova la concentrazione dei più piccoli, che comunque usciranno entusiasti da questo tipo di esperienza.

Lastra con pavone
Cripta di San Salvatore









Coro delle Monache
Chiesa romanica di Santa Maria in Solario



Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.


Nessun commento:

Posta un commento