venerdì 11 novembre 2022

Uschione: splendido borgo montano

La montagna è fatica e riposo, gioia e malinconia, stupore e ricordo, placida e rassicurante nelle giornate serene, forte e spaventosa in quelle di tempesta. Sta sempre lì, uguale eppure diversa con il susseguirsi delle stagioni. Vi troviamo la pace e ci sentiamo a casa anche se a volte ci sta un po' stretta, impedendo agli occhi di scrutare l'infinito. Per i bambini è un gran divertimento e la libertà di potersi muovere senza costrizioni. 

Oggi,circondati dai colori vivaci dell'autunno e dal bianco della prima neve caduta sulle vette, godiamo i paesaggi della Valchiavenna in provincia di Sondrio, partendo dal suo paese principale, Chiavenna. E' uno scrigno di bellezze architettoniche e culinarie, dalla Collegiata di San Lorenzo alla Fonte Battesimale, passando per il famoso museo del tesoro e le botteghe piene zeppe di specialità dolci, come i biscotti di Prosto, e salate, con il violino di capra. A tutto queste ricchezze ho dedicato diversi post ritrovabili digitando Chiavenna nel widget "cerca" in alto a sinistra. 
Da qualche mese si aggiunge pure la passerella pedonale a sbalzo sul fiume Mera, con partenza dal ponte di via Aldo Moro, dove sono presenti un'ampia area di sosta e una piccola area verde con panchine e parco giochi, fino al cavalcavia di Via Consoli Chiavennaschi, oltre il quale proseguire per poi agganciarsi alla pedana preesistente, grazie alla quale si sbuca direttamente nel cuore storico, sul ponte ad arco di via Paolo Bossi.
La passeggiata pianeggiante serve a scaldare i muscoli per ciò che seguirà...

Il fiume Mera attraversa Chiavenna e sulla sinistra la nuova passerella pedonale

Lasciamo l'auto nei parcheggi (liberi e a pagamento) nei pressi della stazione ferroviaria per poi aggirare i binari e imboccare Via Al Tiglio. Siamo a 330 metri di altitudine e dovremo superarne 500 di dislivello in circa un'ora di camminata, su una mulattiera dalle pendenze impegnative, per giungere al borgo montano di Uschione (o Uscione). 
Dopo qualche centinai di metri si lascia la carrozzabile per imboccare un tracciato sulla sinistra che si caratterizzerà quasi per intero da gradoni sconnessi di pietra. Tale conformazione consente di guadagnare presto quota, giungendo in 20 minuti scarsi al Belvederea 477 metri di altitudine. Il balcone naturale si affaccia sopra il centro abitato, offrendo una veduta sull'imbocco del passo Spluga e la montagna dai fianchi quasi verticali, tagliati dallo zigzagare della strada per il paese di Pianazzola. Solo attorno a essa i boschi cedono il posto ai terrazzamenti coltivati dall'ottima esposizione al sole. Seguendo la sagoma del rilievo montuoso, sopra lo sperone di roccia si scorge la croce esposta sulla terrazza panoramica di Dalò. Un altro luogo campestre che merita di essere visitato e i suggerimenti per farlo li trovate al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2021/05/sui-prati-di-dalo.html

Veduta dal Belvedere sul borgo di Pianazzola e più in alto la croce di Dalò

Torniamo al Belvedere per continuare a salire. Dal perimetro superiore del pascolo si stacca un sentiero che, fra le altre mete, conduce al bellissimo Parco delle Marmitte dei Giganti dov'è possibile ammirare i famosi massi scavati dall'azione di ghiaccio, acqua e sassi, le incisioni rupestri e persino dei grandi ragni di metallo. 
Noi stavolta proseguiamo dritti su inclinazioni arcigne, immersi tra alberi di castano, querce e conifere, fino a una freccia che indica un tracciato secondario sulla sinistra per la chiesa di Uschione. Ancora un po' di fatica e finalmente usciamo sui prati del paese montano, a 832 metri di quota, in un agglomerato di casupole antiche alcune  delle quali mostrano i segni dell'abbandono, mentre altre sono state ristrutturate con gusto. Lì si trova uno slargo minuscolo con la fontana, dominato dall'alto campanile e la chiesa dall'architettura semplice. Ci sono pure un rifugio aperto durante la stagione calda e ricavato nell'ex casa canonica, una stele in memoria dei caduti della guerra e un piccolo cimitero.  

L'alto campanile di Uschione
I boschi di castano attorno a Uschione







Poco oltre si apre un'ampia conca prativa, attorno e nella quale si raccolgono le altre abitazioni del borgo, un tempo abitato stabilmente da contadini e lavoratori nelle cave di pietra ollare. Oggi i discendenti di quegli uomini e di quelle donne hanno trasformato Uschione nel luogo perfetto per trascorrere fine settimana e vacanze estive rilassanti, all'insegna delle camminate e di un rapporto forte e rigenerante con la natura.
Per godere di un paesaggio splendido nella sua semplicità tanto da commuovere, bisogna spostarsi sulla collina foderata di pascoli e riempire gli occhi e l'anima di quest'ambiente sereno, con le cime innevate dei monti sullo sfondo, il cielo dalle diverse tonalità di azzurro solcato da nuvole bianche. Noi ne facciamo tesoro per custodirlo durante l'inverno e conservarlo fino al nostro nuovo ritorno.

Vedute romantiche di Uschione





Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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