sabato 1 ottobre 2022

Malaga, splendore della Costa del Sol

Siamo pronti a esplorare MALAGA, capitale della Costa del Sol, nonché città natale del famosissimo Pablo Picasso.
Possiede un passato millenaria, fondata dai fenici nel VII secolo a.C. che già ne scoprirono la posizione favorevole per l'approdo, poi passata ai visigoti e dal VII secolo d.C. invasa dai musulmani la cui memoria è rimasta indelebile negli anni con due dei tre monumenti cittadini principali: l'Alcazaba e il Castillo de Gibralfaro. Come il resto dell'Andalusia subì infine la Reconquista cristiana nella seconda metà del 1400, dopo un assedio lungo e sanguinoso.
 
Cominciamo a 'vedere e a toccare la storia' dai resti del Teatro Romano riscoperto durante gli scavi del 1951 e sopra i quale incombe l'Alcazaba (sito internet: https://www.alcazabamalaga.com/it/).   
Costruita alle falde del monte Gibralfaro, risale all'epoca musulmana e dall'esterno appare un susseguirsi di mura e torri privo di decorazioni, possente e inespugnabile per soddisfare gli scopi difensivi. Una volta entrati però l'atmosfera cambia radicalmente. Si scoprono i giardini e i cortili porticati sui lati, le siepi e le fontane, quel che rimane delle ceramiche e degli intonaci sulle pareti, gli archi finemente decorati con motivi floreali sorretti da una propria tipologia di colonne non presente in nessun'altra costruzione. Il tutto è legato dallo stile mudejar frutto  della dominazione islamica. Dalla cinta muraria si gode un bel panorama, tuttavia non comparabile alle vedute del Castillo de Gibralfaro (link per informazioni: https://alcazabaygibralfaro.malaga.eu/es/).  

Scorcio delle mura imponenti dell'Alcazaba

Posto al culmine del monte omonimo, si raggiunge a piedi dall'Alcazaba (o con i mezzi pubblici seguendo il percorso sul fianco opposto) grazie a una discreta passeggiata in salita, in gran parte esposta al sole. Si guadagna quota alternando il camminare alle soste per ammirare un paesaggio via via più ampio e fascinoso su Malaga, con Plaza de Toros la Malagueta, ovvero l'arena per le corride, e gli eleganti giardini di Pedro Luis Alfonso culminanti nella grande fontana de las Tres Gracias al centro di una rotatoria. 
Lì accanto cresce la vegetazione rigogliosa del Parque de Malaga, creato tra il 1900 e il 1926 dall'idea del Marchese di Larios di trasformare in parco una zona in parte portuale e in parte occupata dal mare. Parallelo agli alberi si allunga il nuovo Palmeral de Las Sorpresas (palmeto delle sorprese, così chiamato per le 400 palme impiantate), ovvero il lungomare riconoscibile dalla moderna e sinuosa copertura bianca, e dove si susseguono aree ricreative per i più piccoli e per il relax. L'area si apre sul Porto e prosegue nella Muelle Uno, la zona anch'essa di recente riqualificazione piena di negozi e ristoranti, estesa dal cubo colorato del Centro Pompidou spagnolo, un distaccamento del museo di arte contemporanea parigino, sino al Faro, oltre cui continua la banchina per raggiungere gli imbarchi/sbarchi delle navi da crociera. 

Malaga vista dalla salita per il Castillo de Gibralfaro

Ma torniamo al Castillo de Gibralfaro e all'attrazione per i bambini antistante l'ingresso. Una volta superata la salita infatti li attendono gli scoiattoli che saltellano liberi da un ramo all'altro e dei quali è possibile attirare l'attenzione grazie alle noccioline in vendita al chioschetto. 
Da tempi remoti esisteva qui una torre di avvistamento ed è facile capirne il motivo: la vista si spalanca a 360° dal litorale alla montagna e sull'intera città. 
La fortezza che vediamo oggi è sorta nel XIV secolo per ospitare le truppe con il compito di proteggere la vicina Alcazaba, a essa collegata (una volta) da una strada murata detta la Coracha. Oggi percorriamo la cinta muraria ancora in condizioni perfette e scopriamo nel parco protetto dalle mura il Pozzo Airon profondo 40 metri, i due forni per il pane, antichi posti di blocco e l'esposizione sulla vita militare e di vedetta nel castello tra il 1487 e il 1925, accolta nella vecchia polveriera.
Poi è un piacere assaporare un gustoso Bocadillo, la baguette farcita con vari ingredienti tipica della cucina spagnola, al chiosco del castello dall'ottimo rapporto qualità-prezzo se rapportato al luogo turistico. 

Scesi di nuovo nel centro storico imbocchiamo Calle Cister dov'è impossibile non rimanere ipnotizzati dalle vetrine del negozio Torrons Vicens, con le diverse varianti del dolce di produzione locale, esposte come fossero gioielli... e in effetti i prezzi somigliano più a quelli di una gioielleria. 
Torrone a parte, siamo attratti dall'edificio religioso infondo alla via: la Cattedrale (per info consultate il sito: https://visita.malaga.eu/en/ e scorrete verso il basso selezionando la pagina dei Monumenti). 

La magnifica Cattedrale

Non è soltanto una semplice chiesa, bensì un punto di riferimento e la testimone di numerosi eventi storici. I lavori per erigerla cominciarono nel 1530 sui resti di altre costruzioni e proseguirono per oltre un secolo, creando un connubio tra stile gotico e rinascimentale, tipico dell'arte religiosa spagnola. E' possibile visitarne l'interno, previa coda alla cassa, ma noi preferiamo goderci l'esterno monumentale dai meravigliosi prospetti, slanciati e poderosi grazie alle torri e al campanile. Quello che vediamo per primo venendo da Calle Cister si affaccia sul piccolo giardino con zampilli e specchi d'acqua, siepi, fiori e aranci. Il principale invece troneggia sulla raffinata Plaza del Obispo, ravvivata dalla fontana circolare al centro e dai colori vivaci, giallo e rosso, del palazzo in stile barocco della Fundacion Unicaja con l'appariscente portale in marmo. 
Sedersi a osservare la cattedrale e indagarne con gli occhi i particolari è un piacere. Come sempre quando ci troviamo al cospetto di un tale prodigio architettonico cerchiamo d'immaginare gli artigiani di cinquecento anni fa intenti a scolpire i capitelli o a smussare i fusti delle colonne, in un enorme cantiere a cielo aperto.

Plaza del Obispo

Passiamo dall'arte dell'architettura a quella musicale, coprendo una distanza di nemmeno 500 metri per entrare al Museo della Musica (info sul sito: https://www.musicaenaccion.com/).
Si tratta di un'esposizione interattiva adatta in particolare ai più piccoli, con alcune stanze rosse nelle quali è possibile mettersi alla prova suonando (o meglio per noi strimpellando) violino, chitarra o violoncello, ballando al ritmo di strumenti a percussione, e ascoltando la propagazione delle onde sonore. 
Altri due colori differenziano i locali. Quelli bianchi ospitano pianoforti, mostre temporanee e installazioni di grandi dimensioni, mentre le camere dalle pareti nere raccolgono le collezioni permanenti sulla storia della musica nei cinque continenti. 
Il museo è di dimensioni ridotte, poco curato e a mio parere dovrebbe offrire altre esperienze interattive, tuttavia nostro figlio si è divertito molto ed è questo l'importante. Se qualche mese fa non avessimo visitato la 'Casa della musica' nella capitale austriaca (descritta nel mio diario di viaggio 'Vienna: la città imperiale a misura di bambino' al link: https://turistipercaso.it/diari-di-viaggio/vienna-la-citta-imperiale-a-misura-di-bambino.html), di certo il giudizio non sarebbe stato così critico. Detto ciò, se volete sperimentare un museo diverso dal solito, viaggiate con figli piccoli e avete del tempo libero a disposizione lo consiglio comunque. Noi possedevamo tutte e tre le condizioni, avendo scelto di non visitare il Centro Pompidou spagnolo, in quanto non amanti dell'arte contemporanea, e il Museo Picasso, perché le maggiori opere del pittore sono conservate altrove. 

Nostro figlio si scatena al Museo della Musica

Dopo la 'scorpacciata' di attrazioni camminiamo rilassati fino a Plaza de la Constitucion dove ha inizio la strada dello shopping di Malaga, Calles Marques de Larios
Prima di zigzagare da una vetrina all'altra scopriamo nella piazza una mostra fotografica inaspettata, del National Geographic 'da Polo a Polo, un viaggio nei magnifici paradisi naturali'. Le immagini di animali e natura mostrano dei soggetti e possiedono dei colori capaci di ipnotizzare: sono a dir poco magnifiche.

Tratto dal mio racconto di viaggio 'Splendida Andalusia: dal mare alla montagna', dedicato al viaggio on the road da Malaga a Cordova, scoprendo le montagne del Torcal, di Ronda e dei Pueblos Blancos, e pubblicato sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Se volete leggerlo per intero cliccate sul link: https://turistipercaso.it/diari-di-viaggio/splendida-andalusia-dal-mare-alla-montagna.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.  

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