Cornello dei Tasso è uno dei borghi più belli d'Italia ed è aggrappato ai fianchi boschivi della val Brembana in provincia di Bergamo.
Di origine medievale, deve il suo nome alla ricca famiglia dei Tasso conosciuta nel mondo per il poeta Torquoato e nota nel campo imprenditoriale per aver gestito le poste imperiali durante la dominazione asburgica.
Per Cornello passava la via dei Mercanti che collegava la Valtellina a Bergamo e per tale motivo conobbe un'epoca di commercio fiorente e di opulenza, conclusasi però con la realizzazione del nuovo tracciato che di fatto emarginava il paese. Questa fu la sua disgrazia, ma pure una fortuna. Infatti se il borgo non fosse stato isolato probabilmente oggi non sarebbe così ben conservato.
Raggiungerlo a piedi da lontano o in bicicletta è relativamente semplice, il problema è trovare un posto auto libero nei fine settimana. La piccola area all'ingresso di Cornello è insufficiente ad accogliere tutti i turisti e anche quella sulla strada principale poco più in basso, da cui parte la mulattiera grazie alla quale con una breve passeggiata si risale il crinale, è minuscola.
Noi, dopo una mezz'ora abbondante di ricerca inutile, lasciamo la macchina nel posteggio accanto alla pista ciclo-pedonale che in quel punto costeggia il fiume Brembo e in circa una ventina di minuti saltiamo in un varco temporale varcando la volta d'accesso al borgo.
Girovagando tra i viottoli scopriamo l'antico palazzo dei Tasso di cui rimangono solo delle rovine. Si ergeva sopra uno sperone di roccia in posizione di guardia sul fondovalle e separato dal resto del villaggio. Purtroppo rimangono un arco, le fondamenta e una porzione limitata di mura esterne, anche se fino agli inizi del 1800 doveva essere un maniero imponente.
Immagini di uno dei borghi più belli d'Italia
Un edificio invece ben conservato è quello della famiglia Bordogna, quello con i due stemmi di famiglia sulla facciata, troviamo poi la chiesa dei Santi Cipriano e Cornelio risalente al XII secolo e altre case private abbellite da roseti e viti rampicanti. Ma la parte più fascinosa è di certo il selciato coperto da un soffitto di travi in legno su cui si affacciano cortiletti interni e portoni anche odorano di vecchio.
A spasso per il borgo...
A Cornello ci sono pure un rooms and breakfast, una trattoria e soprattutto il museo dei Tasso e della storia postale (ingresso libero) nel quale sono conservati documenti originali di varie epoche che testimoniano e celebrano la notorietà del borgo legata indissolubilmente a quella della famiglia nobile. Fin dalla nascita dell'uomo la comunicazione ha ricoperto un ruolo fondamentale sia per la vita personale del singolo individuo che per la sopravvivenza e l'espansione di attività commerciali e dei grandi imperi. Se al principio le notizie viaggiavano con le lettere alla velocità dei cavalli, delle diligenze, dei treni e delle navi, ora abbiamo il recapito istantaneo delle mail. Il mezzo è cambiato eppure il significato del gesto è rimasto lo stesso. Ed entrando in questo piccolo museo se ne ripercorrono i passi grazie agli scritti e agli oggetti che ne hanno disegnato la storia.
Immagini del museo dei Tasso e della storia postale
Una camminata di mezz'ora lungo un sentiero ben tracciato in saliscendi e immerso nella vegetazione fitta dei boschi intervallata da ruscelletti e cascatella, conduce al borgo medievale di Oneta. Di origini molto antiche, deve la propria agiatezza allo sfruttamento delle miniere di piombo, rame e zinco, mantenuta florida fino in epoca moderna, grazie pure agli scambi commerciali della via dei Mercanti.
Economia a parte il nucleo storico molto grazioso ospita una trattoria dove oltre ai piatti della tradizione preparano degli ottimi panini con salumi e formaggi, e in particolare è famoso per la casa del padre ideatore dei personaggi di Zanni e Arlecchino nel palazzo nobiliare Grataroli. Per via dei begli affreschi presenti nell'edificio e dell'arredamento è facile comprendere l'agiatezza dei proprietari, fra i quali componenti ci fu il primo dottore a scrivere una guida di consigli per mantenersi in salute durante i viaggi.
Il museo (costo del biglietto d'entrata di 1,5 euro) accoglie il visitatore con la filastrocca 'il vestito di Arlecchino' e , presenta un'esposizione di maschere della commedia dell'arte e di quadri. Queste mura sono le testimoni della nascita della maschera di Zanni, figura rozza e sguaiata, che poi nel 1500 si evolse in quella più 'raffinata' di Arlecchino. Con il suo abito colorato e il grande colletto bianco ebbe molto successo in Francia, Spagna e Germania, e ancora oggi riesce a divertire grandi e piccini.
Palazzo Grataroli |
Uno degli affreschi della casa museo di Arlecchino |
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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